Dopo il doping e la corruzione degli arbitri, adesso il calcioscommesse, con tanto di compagni di squadra narcotizzati. Negli ultimi dieci anni il calcio non si è negato nulla. L'entità delle pene e chi le commina fanno immaginare che in futuro sempre meno i campionati saranno regolari. Del resto, ha commentato il giornalista Sconcerti, il calcio non è uno sport, è uno spettacolo. Una messinscena, insomma. Compresa, aggiungiamo, quella dei presidenti che investirebbero milioni per passione. Accumulando debiti, ma continuando, come bambini, a rincorrere una coppa o a litigare col centravanti. O almeno questo è quello che ci raccontano. Intere cittadinanze danno loro retta, neanche sfiorate dal sospetto che quella del pallone sia una enorme lavatrice di soldi sporchi davanti ai tanti, poveri appassionati, inebetiti a guardare l'oblò.
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