giovedì 23 giugno 2011

Silvia non è Brunetta

C'è del genio, di sicuro, in chi ieri, in piazza Montecitorio, verso i deputati, insieme a uova e ortaggi, ha scagliato dei libri. Perchè stridevano molto più degli avanzi di cucina, quei volumi, a un passo dai nostri rappresentanti. Forse l'episodio resterà nella storia, come le monetine su Craxi che in pratica gli davano dell'accattone. Quei volumi però erano una resa: "ci avette abbruttiti al punto che non sappiamo che farcene, dei libri". Oppure forse erano una spiegazione: "così impari", come dicevano le mamme severe di una volta. Di certo in chi getta un pomodoro su di un palcoscenico c'è dileggio, mentre in chi esce di casa con Kerouak per scagliarlo verso il Palazzo c'è la disperazione di chi di armi ormai ha solo quelle non convenzionali. Si dice che la lotta, la protesta, sta cercando nuove forme. Una potrebbe essere, al primo ministro che alza la voce, rispondere - come parte peggiore del paese - per le rime: E come il vento/ odo stormir queste piante, io quello/ silenzio a questa voce/ vo comparando: e mi sovvien l'eterno/ e le morte stagioni, e la presente/ e viva, e il suon di lei.

1 commento:

M ha detto...

vorrei sapere cosa dire, perché il post mi è piaciuto molto u mi ispirava un commento. Ma il fatto è che, come spesso accade, la realtà ha molto più da dire di me.
Penso a uno su tutti, Calvino, e sono sempre più convinta che le sue "Lezioni Americane" dovrebbero essere obbligatorie da leggere, almeno una volta ogni tre/cinque anni. Così magari ci si ricorderebbe un po' più spesso che ognuno può fare di meglio.
C'è di meglio. Cazzo.
Ops mi è scappato un francesismo. :)
ciao