lunedì 13 giugno 2011

l'elettore trentino

Votare - lo dicono fior di sociologi - è un atto sciocco. Nel calcolo di effetti e benefici uscire di casa, raggiungere il seggio, magari fare la fila, non vale la pena, non conviene. Senza considerare che spesso è di domenica. Magari a primavera. Un sacrificio vano. Per il singolo di vantaggi non ce ne sono. Dovunque la metta non sarà la sua crocetta a fare la differenza: l'elettorato può ammontare a milioni di votanti. Sarebbe l'astensione, invece, l'atto più logico, lucido, autonomo. In un referendum come quello di questi giorni, per esempio, votare equivale a prosciugare un mare con un cucchiaino, nella speranza che tutti gli altri cittadini facciano lo stesso: un'illusione, una cosa da stupidi.
Come mai allora a votare più di tutti sono stati proprio i trentini?
(No, che loro un mare da prosciugare non ce l'hanno non c'centra.)

3 commenti:

ad ha detto...

che spatacco

Anonimo ha detto...

Ho il sospetto che avresti avuto da ridire dei trentini anche se in Trentino si fosse registrato il maggior livello di astensione...
GC

Poldino ha detto...

Giuro che però di foto ne mettevo un'altra.