martedì 21 luglio 2009

tra veline e velate meglio Voltaire

"La psicologia maschile è immaginifica, creativa, sperimentale, amante del rischio, desiderosa di novità, di affermazione dell’io, il più delle volte ampia e superficiale. Quella femminile è concreta, tradizionale, nemica dell’azzardo, desiderosa di certezze, di conservazione del “mio”, il più delle volte profonda e limitata." Potrebbero essere di Borghezio, invece sono parole di Hamza Roberto Piccardo, ex segretario dell'UCCOI (Unione delle comunità ed organizzazioni islamiche in Italia).Le citiamo perchè tutto è relativo e quando un musulmano ci dice che nel mondo occidentale la donna non è rispettata, guardiamo la tv, ci pensiamo su ed è difficile dargli torto. Ma non vorremmo essere donne in una cultura che dice che la mia psicologia è "profonda e limitata", che autorizza mio marito a ripudiarmi, che nelle testimonianze mi conferisce metà dell'attendibilità di un uomo, che per andare in paradiso dice a mio marito di obbedire ad Allah, e a me di obbedire a mio marito. (vds. Corano).O dove, è accaduto giorni fa, siccome vergini al patibolo non se ne possono portare, i secondini rimediano stuprandole.
Poi, lo ripetiamo perchè questo è il bello dell'occidente, tutto è relativo. E ci piacerebbe che senza discriminazioni chi volesse velarsi, per sua libera scelta, fosse libero/a di farlo.

6 commenti:

dioniso ha detto...

Anlisi breve, concisa, non superficiale e condivisibile.

Mi è piaciuta... visto che sono un voltairiano di ferro non c'è da meravigliarsi :-)

Alessandro Paesano ha detto...

Ciao, anche a Blogghetto.
Sono nuovo dei vostri blog.
che trovo entrambi interessanti.
Volevo sottoporvi un quesito.
Siete convinti(e) davvero che uno dei valori dell'occidente sia che tutto è relativo?

Dire del relativismo, come pensiero filosofico, che tutto è relativo non è banalizzare la questione?
In ogni caso davvero nelle nostre democrazie avanzate tutto è relativo?
Non credo. Ci sono alcuni valori incontrovertibili e inalienabili.
Certi diritti e certi doveri.

Rispettare le culture di chiunque in nome della democrazia ha già portato in passato a orrori (errori) madornali. Come quello di ricucire le donne infibulate dopo il parte per rispetto (sic!) alla loro cultura.

Voltarie ha detto quella frase quando non esisteva democrazia e si veniva decapitati anche solo per aver osato pensare a qualcosa di diverso.
Ma oggi Voltaire non può essere applicato sempre.
Chi dice che Hitler ha fatto bene a gasare gli ebrei può avere spazio in una democrazia? No. e infatti in molti stati
questo pensiero è reato.
Chi dice che le donne sono inferiori o i gay dei malati può avere diritto di cittadinanza in una democrazia?
Non credo proprio.
Ci sono certe idee che non possono esistere in una democrazia.
E non possono essere difese in suo nome.
I cittadini vanno educati a rispettare i valori democratici criticando certe idee.
Per il solo fatto che un pensiero può essere fatto non vuol dire che debba avere diritto di cittadinanza ovunque.
In una democrazia no.

democrazia non vuol dire che ognuno ha diritto di dire la propria e basta,. democrazia vuol dire che uno ha il diritto di spiegare le proprie idee...
Una spiegazione scientifica nel metodo. Che tenga conto della storia della cultura della scienza dell'epoca...

Che ne pensate?

Alessandra ha detto...

Con tutta l'antipatia che ho per Borghezio, non credo che direbbe lo stesso di questo "soggetto" di Piccardo! Io mi ritengo creativa, sono desiderosa di certezze, non sempre mi piace rischiare, ma la concretezza non so neanche dove stia di casa e non sono un uomo! E poi la "psicologia profonda e limitata", tzè! Per me già l'essere "profonda" non vuol dire "limitata"! A me questa distinzione "maschio-femmina" puzza di stereotipo... . Basta vedere i commenti di Piccardo alla sua traduzione del Corano (oltre che la traduzione stessa).
In teoria è vero che tra "Veline e Velate è meglio Volaire", ma non dimentichiamo e parlo anche per me, che una velina è libera di fare la velina, mentre spesso e volentieri, direi nella maggioranza dei casi le velate non hanno questa libertà (e includo anche quelle che se lo mettono per libera scelta, ma convinte che sia un dovere religioso!).
Poi attenzione a vedere la bellezza del "tutto è relativo", perchè alcuni ne potrebbero approfittare... .

Poldino ha detto...

Per Alessandro Paesano: sì, il post forse banalizza, è vero. Almeno relativamente - lo vede? - alla profondità delle sue osservazioni. Proviamo a proporre le nostre.
Difendere alcuni principi per legge ne mostra la fragilità, non crede? Discuterli forse è pericoloso per la democrazia, ma non discuterli sicuro che la tuteli,la democrazie? concetto che, tra l'altro, è una convenzione, quanto poi al fatto che sia un regime da tutelare, anche questa, è un'asserzione di parte. Tanto è vero che lei suggerisce di persuadere i cittadini indottrinandoli con l'educazione.

Alessandro Paesano ha detto...

Leggo solo ora la sua risposta (mi adeguo al "lei") e, mi scusi, ma le mi fa dire cose che non ho detto.

Difendere alcuni principi per legge ne mostra la fragilità, non crede?

Eppure la nostra democrazia si basa su una carta costituzionale (largamente inattesa), i cui valori fanno la società e lo Stato. A seguire la sua considerazione sarebbe uno stato fragile solo perché difende alcuni principi?
Posso anche essere d'accordo, ma come fare per ottenere che i cittadini difendano vivano quei principi senza una legge che li garantisca?

Discuterli forse è pericoloso per la democrazia, ma non discuterli sicuro che la tuteli,la democrazie?
Mi scusi io non ho mai detto che non bisogna discutere di alcuni argomenti. Ho detto che certe idee non possono essere difese a priori in nome di un generico inneggiare alla democrazia. Ma ho anche concluso dicendo democrazia vuol dire che uno ha il diritto di spiegare le proprie idee...
Una spiegazione scientifica nel metodo. Che tenga conto della storia della cultura della scienza dell'epoca...
le pare che con questo intendessi dire che di certe cose non si deve discutere?

concetto che, tra l'altro, è una convenzione,

cosa è una convenzione? la democrazia?
lo vada a dire a chi vive nei paesi non democratici se la nostra democrazia è una convenzione. Un esempio concreto: non fossimo in una democrazia uno di noi due, adesso, non potrebbe parlare. O, il che è lo stesso, uno di noi due, zittirebbe l'altro. Anche in maniera violenta. Non credo proprio la nostra democrazia sia una convenzione. Il fatto che lei lo dica è un cinico esercizio di retorica.

quanto poi al fatto che sia un regime da tutelare, anche questa, è un'asserzione di parte.

E chi ha mai parlato di regime?
perché mi fa dire cose che non ho detto?

Tanto è vero che lei suggerisce di persuadere i cittadini indottrinandoli con l'educazione.

Indottrinarli?
raccontare ai cittadino la storia vuol dire indottrinarli?
Spiegare le varie teorie scientifiche vuol dire indottrinarli?
Spiegare i valori inalienabili su cui è basata la nostra democrazia vuol dire indottrinarli?

Di cosa parla scusi?
Se l'educazione è una dottrina perché quel che dice lei non dovrebbe esserlo altrettanto?

La scientificità delle discussioni significa proprio fare affermazioni che possono essere vagliate criticamente e dire oggettivamente se uno dice sciocchezze oppure no.

E dire che tutto è relativo è una sciocchezza di chi lo studio, che lei chiama dottrina, non sa proprio cosa sia...

poldino ha detto...

X Alessandro Paesano:
la ringrazio dell'attenzione.
Vado a replicare ai suoi rilievi e/o a meglio spiegarmi.
a) penso che uno stato sarebbe più forte se dei suoi principi fossimo tutti persuasi. Del resto l'approvazione di modifiche costituzionali richiede una maggioranza qualificata.

B) Sotto la parola democrazia è possibile trovare soluzioni tra le più varie, e dire che negli Usa, in Russia, in Afghanistan, in Calabria o in Lombardia il governo sia scelto dalla maggioranza mi pare, lo ripeto, a voler essere clementi, una convenzione.

C) "regime" era qui nel senso neutro: come dire ordinamento.

D) sì, vuol dire indottrinarli: penso quasi inevitabilmente, la storia non è mai neutra.

E)cosa c'è di non relativo? Vuole chiedere ad uno Spagnolo se Cristoforo Colombo era italiano? O vuole dare un'occhiata alla geometria non euclidea? Le vicende di oggi saranno narrate in un modo che dipenderà da chi scriverà i libri di storia, non crede?

Queste restano naturalmente osservazioni personali. C'è naturalmente chi afferma il contrario: da Ratzinger a Hitler, ma d'altra parte circa la relatività qualcos'altro si potrebbe ricavare da figuri che nulla sanno dello studio che si facevano chiamare Einsten e Pirandello.