mercoledì 13 maggio 2009

dacci un taglio, Di Pietro!

Negli ultimi giorni Di Pietro si è reso protagonista di un clamoroso dietrofront. Dopo aver contribuito a raccogliere le firme perColore testo il referendum elettorale, ha spiegato che voterà no. Un'altra prova delle nuove ambizioni dell'ex pm: al piccolo Idv la gazzarra referendaria poteva far comodo, al Di Pietro che strizza l'occhio a sinistra e che ha mire espansioniste, no. È una iattura. Lui, ospite l'altra sera della tribuna politica di Red tv, ha spiegato così la giravolta: «Non considero un errore aver raccolto le firme, credo nello strumento referendario, ma è come uno che si costruisce un coltello per tagliare il pane e poi scopre che ci può uccidere qualcuno. A quel punto io il coltello lo butto, preferisco non mangiare che uccidere le persone». Un giornalista lo ha interrotto: sta dicendo che il referendum è un caso di eterogenesi dei fini? «Non so se è la stessa cosa, ma con la storia del coltello si capisce meglio». Non c'è dubbio.
(da il riformista)

3 commenti:

Pape Satan Aleppe ha detto...

Avrà finalemnte capito le conseguenze del si?

Anonimo ha detto...

non è nuovo a queste cose, qualche giorno fa ha votato le misure di delega al Governo in materia di federalismo fiscale e poi allo stesso tempo attaccava manifesti contro il federalismo di berlusconi. Vuole i voti della sinistra ma in parlamento aiuta la destra.

Luca Tittoni ha detto...

Rido nuovamente.
Ei, io su questo blog devo passare più spesso!
Decisamente.

Buon fine settimana.

Luca.