Certe cose è meglio chiarirle prima. Le ipocondrie, le fobie, le passioni, ad esempio. Chi legge sappia dunque che tifammo Zeman e Galeone. Perchè ci piace l'estro: intelligenza e fantasia. La geometria ma non la euclidea; né trapattoniana, quindi.
Maradona avremmo preferito ammirarlo negli schemi di Cruiff, non in quelli di Bigon, insomma.
Ora pare che, dopo la Juve, anche la Roma sia sul punto di cambiare. Presidente, giocatori e allenatore. A partire da Spalletti appunto, l'allenatore che le ha dato quello che tre stagioni di fila è stato giudicato uno dei sistemi migliori d'Europa. Che però guarda caso si è inceppato insieme a Totti, il giocatore cui mezza Italia dava del bullo. Per dovercisi poi aggrappare, tutta intera, quando si è trattato di vincere i campionati del mondo.
Chi scegliere al posto di Spalletti? Si parla di papabili ma a tutto tranne che a un trono somiglia la panchina della Roma. Che prima di Spalletti macinò in poche giornate Del Neri, il padre di quel miracolo chiamato Chievo. Si dice che Ranieri è romano, Ancellotti bravo, Giampaolo e Allegri eredi di Galeone. Però anche scommesse, incognite, promesse.
Forse è troppo per una squadra che con la fine di un ciclo di incognite dovrà schierarne una decina ogni domenica, in campo.
E allora perchè non Hiddink? L'allenatore capace di allenare la Corea e il Chelsea?
Per resistere alle pressioni di un ambiente come Roma ci vuole un prudentissimo incosciente, ci vuole un altro Liedholm. Oggi, ventisei anni fa, la Roma vinceva lo scudetto.
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2 commenti:
Scusa se esco fuori tema, ti ringrazio per essere passata da me...
Oggi sul tg di Sardegna 1 è andato in onda un servizio sull'assemblea di ieri, consultabile spero presto anche sul sito http://www.sardegna1.tv/
Ciao
Calcio e Chianti: accoppiata vincente per il barone.
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