venerdì 8 maggio 2009

08/05/1983: nostalgia di Niels

Certe cose è meglio chiarirle prima. Le ipocondrie, le fobie, le passioni, ad esempio. Chi legge sappia dunque che tifammo Zeman e Galeone. Perchè ci piace l'estro: intelligenza e fantasia. La geometria ma non la euclidea; né trapattoniana, quindi. Maradona avremmo preferito ammirarlo negli schemi di Cruiff, non in quelli di Bigon, insomma. Ora pare che, dopo la Juve, anche la Roma sia sul punto di cambiare. Presidente, giocatori e allenatore. A partire da Spalletti appunto, l'allenatore che le ha dato quello che tre stagioni di fila è stato giudicato uno dei sistemi migliori d'Europa. Che però guarda caso si è inceppato insieme a Totti, il giocatore cui mezza Italia dava del bullo. Per dovercisi poi aggrappare, tutta intera, quando si è trattato di vincere i campionati del mondo. Chi scegliere al posto di Spalletti? Si parla di papabili ma a tutto tranne che a un trono somiglia la panchina della Roma. Che prima di Spalletti macinò in poche giornate Del Neri, il padre di quel miracolo chiamato Chievo. Si dice che Ranieri è romano, Ancellotti bravo, Giampaolo e Allegri eredi di Galeone. Però anche scommesse, incognite, promesse. Forse è troppo per una squadra che con la fine di un ciclo di incognite dovrà schierarne una decina ogni domenica, in campo. E allora perchè non Hiddink? L'allenatore capace di allenare la Corea e il Chelsea? Per resistere alle pressioni di un ambiente come Roma ci vuole un prudentissimo incosciente, ci vuole un altro Liedholm. Oggi, ventisei anni fa, la Roma vinceva lo scudetto.

2 commenti:

Natascia ha detto...

Scusa se esco fuori tema, ti ringrazio per essere passata da me...
Oggi sul tg di Sardegna 1 è andato in onda un servizio sull'assemblea di ieri, consultabile spero presto anche sul sito http://www.sardegna1.tv/
Ciao

Pape Satan Aleppe ha detto...

Calcio e Chianti: accoppiata vincente per il barone.