domenica 16 agosto 2009
già dato
C'è ancora qualcuno che ha dei miti? A parte Arsenio Lupen, s'intende. Se sì è ora che smette: che stacchi i poster e amaini le bandiere. Specie se sono tricolori. Dopo la scoperta dei capitali all'estero di Giovanni Agnelli forse è il caso di pensarci su, prima di identificarsi in qualcuno. Quando morì Littazzi scrisse "è morto il miliardario sbagliato".
Si sbagliava. ERa un ladruncolo come gli altri, gli altri ricconi, si capisce, quelli che non rubano al supermercato, ma al contrario che sul lastrico ci mandano tutti gli altri. Sul lastrico o su una gru, a elemosinare di poter essere sfruttati per favore. Ma siccome, come diceva Totò, la morte è una livella, prima o poi muoiono anche loro. Come Craxi, come Pavarotti, un altro mito, o Valentino Rossi, alla prossima curva.
Nel frattempo pare che dal PC di un avvocato siano spuntati fuori centinaia di nomi illustri. Altri Vip a cui evidentemente i conti a nove zeri non bastavano. Chi sono ancora non si sa, ma se avete qualche mito archiviatelo, finchè siete in tempo. A meno che il vostro mito non viva in un CPT, sotto un ponte, in un campo di pomodori, davanti a una catena di montaggio, in un villaggio Rom, davanti a un semaforo, in un sottoscala o in una cella.
In fondo, se proprio ce n'è bisogno, scegliersi un mito non è difficile. Sono gli unici fuorilegge a cui davvero si dà la caccia.
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