giovedì 5 novembre 2009

l'Adige, un piacere quotidiano

L'Adige, quotidiano trentino, ha un direttore ambizioso: se Feltri delira non vuole essere da meno. Polemizzare con Bersani? Macchè. Con Rovereto, Cles, Borgo Valsugana? No, l'Adige se la prende con l'Europa. Nell'attesa di schierarsi contro la via Lattea, muove le sue armate contro la sentenza con cui si condanna l'Italia per la storia dei crocifissi nella aule. Se fosse corretta questa sentenza, - questo l'argomento del direttore, - allora bisognerebbe togliere i simboli religiosi ad esempio dalle chiese e dalle sinagoghe, pure quelli luoghi pubblici. A parte la frequenza con cui ognuno di noi si imbatte in candelabri e mezze lune nelle aule di tribunale o di ginnasio, in effetti chi non ha concepito la chiesa come un luogo aperto, comune, pubblico? Spesso dovendo portare il cane a liberarsi, sono indeciso, e prima di uscire di casa lo interrogo in merito: Fido preferisci farla ai giardini pubblici o nel duomo? Pare che davanti a questi argomenti il parlamento europeo abbia interrotto i lavori. I nostri rappresentanti, francesi, lettoni, Greci, tedeschi si sono passati il prestigioso quotidiano di mano in mano, poi, guidati dall'odore, hanno raggiunto Fido e, provvisti dell'articolo del direttore, hanno pulito per bene.

1 commento:

Mata Hari ha detto...

Finalmente qualcuno che dice quello che è e sempre sarà il quotodiano l'Adige.
Un organo di partito a servizio della politica locale e del Clero.
Dove lo scoop più importanti è la notizia sul becchime per procurare la sterilità ai piccioni di piazzo Duomo!

Bravo Poldino!