E adesso? Come faremo senza la provincia di Verbania? E davvero il medio Campidano dovrà ricadere sotto Cagliari? E Isernia? Che ne sarà della gloriosa specificità di Isernia?
Uno degli effetti che potrebbe avere questa manovra finanziaria, col taglio di un terzo delle provincie, è di cancellare quella creazione spesso artificiale di identità che proprio le forze politiche di questo governo hanno nutrito.
In questi anni onorevoli hanno solleticato l'orgoglio del proprio colleggio elettorale promettendo una targa automobilistica per Vibo Valenzia, per Fermo, l'Ogliastra, Monza.
Ora Prato e Pistoia possono accodarsi al gonfalone di Firenze, in Friuli Gorizia a quello di Trieste, Nel Lazio Rieti alla lupa capitolina. Un altra misura prevede il taglio di un migliaio di comuni, quelli più piccoli.
Solo in Trentino, potrebbero saltarne un centinaio.
Anche in quel caso qualche patrono locale protesterà, e forse l'autonomia ancora una volta si tradurrà in sprechi.
Ma che per restare in Europa si debba uscire dalla valle, ci pare una lezione da tenere a mente.
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