giovedì 18 agosto 2011
stati uniti d'Italia
Filettino, un comune nel Lazio con meno di mille abitanti,ha annunciato che vuole dichiararsi principato.
Con la proposta di cancellare qualche migliaio di municipi e decina di province il sudoku dell'estate è diventato un risiko da campanile: chi conquisterà Rovigo? E quanto sarà fino, Portofino?
Forse, per mettere fine alle rivendicazioni, la riorganizzazione amministrativa sarebbe dovuta essere radicale.
Vent'anni fa la fondazione Agnelli propose di ridurre le regioni a sette. Formigoni di recente ha pensato a regioni dalle proporzioni dei Lander tedeschi.
Il triveneto per esempio, potrebbe avere un capoluogo unico. Tutta la dorsale medio adriatica potrebbe andare sotto una sola regione che mettesse sotto lo stesso vessillo abbruzzesi e molisani. L'appennino Tosco Emiliano potrebbe smettere di dividere e invece unire le regioni a cavallo tra centro e nord, magari con l'aggiunta delle Marche. Sicilia e Sardegna potrebbero fare corpo a sè, e il resto del sud continentale potrebbero essere diviso tra il versante tirrenico e adriatico, costituendo così un paio di Andalusie nostrane. A nord, con Torino e Milano già ben collegate e tutto il Piemonte e Lombardia che passano i finesettimana in liguria, da Aosta a Genova il motore produttivo dell'Italia potrebbe avere un unico governatore.Se si uniscono Umbria e Lazio, siamo a sette macro regioni.
E' solo un'ipotesi. Nella foto ce n'è un'altra.
Comunque un risparmio enorme. E un'efficienza maggiore, per governare processi e fenomeni che ormai vanno oltre le vecchie separazioni. Ma bisogna fare i conti con gli italiani. che, fino a prova contraria, non sono migliori nè di Serbi, nè di Croati, nè di Montenegrini.
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