domenica 21 agosto 2011

La scintilla di Cirino

Notammo Cirino Pomicino per la prima volta qualche lustro or sono, al banco degli imputati. Di fronte aveva Di Pietro, sbrigativo Publico Ministero che finalmente metteva alla berlina la classe politica. In merito ad una ricostruzione di alcuni fatti, il togato gli contestava che se, come dichiarava, per accogliere un certo ospite si era alzato all'alba, voleva dire che era per riceverne del denaro.
Da quello stesso banco degli imputati Forlani aveva sbavato, altri balbettato, molti taciuto.
Cirino Pomicino esordì scandendo: "Lei mi offende." Aggiunse che alzarsi a qualunque ora per accogliere un visitatore faceva parte del suo costume, e concluse che il PM avrebbe potuto verificare di persona, andando a fargli visita in qualunque momento, il suo benvenuto.
Pochi giorni fa Cirino Pomicino ce lo siamo ritrovato in tv, in un certo senso ancora sul banco degli imputati, sotto l'accusa, mossa da un direttore di giornale, di essere responsabile della bancarotta nazionale.
L'ex onorevole ha fatto notare di essere stato scelto, da quel direttore, come firma economica del giornale e di esserlo rimasto per dieci anni, deducendone garbatamente la conclusione che o il direttore era uno sprovveduto, o ciò che aveva appena detto era una scempiaggine; senza peraltro garbatamente escludere che entrambe le alternative fossero vere.
Tralasciando le miserie del suo interlocutore e la propria sottile ironia, Cirino Pomicino ha poi ricordato i suoi risultati al ministero del Bilancio, citato indici e dati della sua gestione se non lusinghieri certo molto migliori degli attuali.
Nel cambiare canale abbiamo sognato un'Italia in cui i governanti, invece che perchè belli, ruspanti, onesti, cattolici o anticonformisti, vengano scelti perchè intelligenti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non ti immaginavo ammiratore di Pomicino.
Gino