sabato 25 ottobre 2008

aDELLAInte venceremos?

*Trento, 20 ottobre.- Arrivo alle 8 e qualche minuto, per non fare quella che smania, che sta sulle spine. Lui verrà? O non verrà? E se mi tira il bidone al primo appuntamento dopo tanti incontri in rete? Ci sono stata attenta. Niente scollature e solo un filo di trucco.
Eccolo! Accelero il passo, curiosa. Finalmente parleremo di politica, attualità, vicende locali…. Lo so, quest’uomo mi saprà capire; e chissà quante cose interessanti ha da raccontare. -‘Salve’ - mi fa lui e mi dà la mano. Ma commette il primo, irreparabile errore: non mi guarda negli occhi.
Forse pensava di avermi già sedotto. Così non è. L’elettore, come il cliente, lo devi far sentire unico e speciale. Invece il presidente commette una serie di gaffe imbarazzanti. In foto mi è sempre sembrato un canederlo biondo. Dal vivo è alto, più magro, ingobbito nel trench. In luogo della tavola rotonda, all’aperitivo dedicato agli amici del social network di Dellai ho trovato un buffet all’aperto, popolato di maschere di allegria e disinvoltura. La goffaggine ursina dei trentini alle feste. Dellai si avvicina ai tavoli e inaugura il buffet. Poi dedica qualche minuto ai singoli gruppetti: ci sono giovani dell’ARCI, del PD, dei piani giovanili, studenti. Qualche fotografo, politici in doppiopetto. Conto le teste: a spanne, una cinquantina. Niente blogger. Pare che la maggior parte sia iscritta a Facebook. Età media 30 anni. ‘Sono belle iniziative… – ‘ha proprio avuto una bella idea’ sento ripetere intorno. Mancano Ale e Franz. (Ma Zelig fa ridere, questa piéce, no). Imito gli astanti e mi metto in cerchio: Dellai e un suo amico lodano Facebook. Le teste ciondolano, masticano, assentono. L’amico è entusiasta dei moltissimi facebookers nel gruppo ‘I am trentino’. Trattengo un rigurgito. Il sopracciglio sinistro in punta, mi chiedo chi paga l’aperitivo. Gironzolo. Una nana si è messa elegante e fa il bis di succo di frutta. Qualche “bellona” si fa fotografare con consiglieri e assessori. La serata svolta quando un ragazzo sporco, i capelli a grumi e la voce impastata si ferma al buffet, mangia e chiede se può portar via un paio di tartine. Dellai lo ignora e continua il giro: ‘salve, Lei è mio amico su facebook?’ … ‘A presto. Finisso de far el giro’.
Chi gli avrà consigliato di rivolgersi a tutti in dialetto? A parte me, però, la cosa funziona: la discussione si infiamma quando un ragazzo di Canal S. Bovo lamenta che su Facebook il suo paese e Borgo Valsugana stanno in Veneto ‘eeee oscia, ghe mandan zo’ i tratori armati! risponde il presidente. Anche due signorine di Pomarolo sono contente. Dicono a un giornalista che secondo loro “Dellai ha fatto un’ottima mossa di marketing strategico – sì, come quello aziendale. Fa sentire i giovani più vicini alla politica regionale”. Mi discosto. Mi dissocio. Osservo sti giovinastri contenti che la politica li usi come passivi oggetti di marketing. Lusingati di fare i birilli in cambio di un aperitivo. Ok. Sono una outsider. Ma sono allenata ad essere alienata. Il signor Dellai non avrà la mia preferenza. Né altre occasioni per offendere la mia intelligenza. Parlo varie lingue e uso il web come strumento di informazione. Non di compiaciuta autoreferenzialità trentina. Il minimo che mi aspetto è che il signor Dellai mi parli in italiano. E all’occorrenza mi chiami dottoressa. Poi, che mi dica chi ha pagato l’aperitivo e concretizzi le promesse di meritocrazia e pari opportunità. E con questo non intendo "versare lo stesso numero di aperitivi a uomini e donne".
*Lettera firmata

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Hola!
C'ero anche io nel cerchio in cui si parlava di queste cose ;)

> Osservo sti giovinastri contenti che la politica li usi come passivi oggetti di marketing. Lusingati di fare i birilli in cambio di un aperitivo.

Chiaramente non si puo' essere perfetti, ma francamente mi sembra un inizio, un tentativo.
Non ci si puo' lamentare quando qualcuno inizia a fare qualcosa, pur con tutti i suoi limiti e i suoi errori, no?

Per alcuni di questi giovinastri magari era il primo contatto con la "politica"? Magari uno di questi iniziera' a fare attivita' politica (che e' tutt'altra cosa da attivita' partitica ma sono sicuro che non devo spiegarlo a te). Con tutti i suoi limiti, mi sembra inglorioso chiamare questo un tentativo di usare sti giovinastri come passivi oggetti di marketing.

Tu, se fossi candidata a queste elezioni al posto di Dellai, cosa faresti per coinvolgere sti giovinastri come soggetti attivi della politica?

Anonimo ha detto...

La rivoluzione non è un pranzo di gala.
(Mao)

musa capricciosa ha detto...

Ahi ahi, mica buono citare Mao (la regoletta della nomenklatura a caviale, il resto GULag l'aveva imparato bene...)

Donna Cannone ha detto...

@Paolo: passo la palla alla signora che ci ha scritto.
Per quanto mi riguarda,
comincerei con il tentativo di elevare le masse, invece di usarle e schiacciarle.
Ovviamente, allo stato attuale, le evito e le aborro (non si offenda, signor Paolo, che vedo di cognome fa proprio 'Massa' - nulla di personale) - Ci può raccontare forse Lei qualcosa di interessante in merito? qualcosa di fatidico legato alla profezia in nomen homen?

Io concordo con la signora che ci ha scritto, e avrei organizzato una vera e propria tavola rotonda - un dialogo e dibattito senza etichette nè titoli - cercando di STIMOLARE, semmai, gli interventi, non di imbonire.

Ossequi.

Anonimo ha detto...

Ciao, sbarco qui per una mia curiosità su Dellai.
Bel post, amaro e vero per tutta l'Italia. Non ti dico che tristezza la festa democratica a Palermo, pubblicizzata da un manifesto che, come ha detto acutamente un mio amico, pareva la pubblicità dell'Oviesse.
Da voi forse usa di più il rustico, con questa ostentazione del dialetto e delle realtà locali (sarà forse perché la Lega incombe?), ma che sian canederli o sarde a beccafico la sostanza rimane quella; e manco la si può chiamare demagogia, perché la gente con cui interloquiscono questi signori sedicenti di sinistra non è il popolo, ma quattro fighetti che si riempiono la bocca di aperitivi "a scrocco" e di parole belle e vuote come un'ochetta della TV.
Un'altra cosa comune in tutta Italia è che scelgano candidati a gusto loro. Se penso che la Borsellino è stata scartata dal PD per la Finocchiaro, senza che si permettesse ai siciliani di scegliere fra le due, e ora ci ritroviamo con uno che batte persino Cuffaro...
Beh, spero che da voi vada diversamente.
In bocca al lupo per le elezioni!
Ciao,

Rita