venerdì 10 ottobre 2008

La favola che avrebbero dovuto raccontarci da piccole

C'era una volta in un paese lontano lontano, una bellissima principessa, indipendente e sicura di sé. Incontrò una rana mentre stava seduta sulle sponde di un laghetto incontaminato in un prato verde vicino al suocastello. La rana le saltò in grembo e disse: "Elegante Signora, io ero un bel principe finché una strega cattiva non mi fece un incantesimo. Un bacio da te, comunque, ed io ritornerò ad essere il bel principe che sono. E poi, dolcezza, noi ci potremo sposare e mettere su casa nel tuo castello, insieme a mia madre, dove tu potrai cucinare per me, lavare i miei vestiti, portare nel tuo grembo i miei figli ed esserne per sempre grata." Quella sera, mentre cenava beatamente con gambe di rana saltate in padella con vino bianco ed una salsa di cipolle, la principessa ridacchiava e pensava tra sé: "Col cazzo!"

21 commenti:

veronica ha detto...

Concordo! Totalmente!

veronica ha detto...

PS: Ti ho linkata anche io!

il Russo ha detto...

Ah, ah, ah, bellissima.
D'altronde da te ci sarebbe da stupirsi del contrario!

Damiano Aliprandi ha detto...

Quoto il Russo!Comunque è una rarità che a quei tempi esistesse una donna emancipata!

Donna Cannone ha detto...

Incarcerato: è più raro adesso! sta favoletta serve ancora e ancora e ancora. E per favore chi ha figlie e figli GLIELA RACCONTI!!!!!!!!!

ossequi cannonici a tutti
:-)

Fabioletterario ha detto...

BELLISSIMAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!! :-) :-)

silvano ha detto...

Il vecchio e depravato Walt si rotolerà nella tomba.

Crocco1830 ha detto...

A mio figlio certamente la racconterò così. Bravissima!

Anonimo ha detto...

bravissimo! ma non è farina del mio sacco, eh! mi è stata mandata ieri da un'amica e ho pensato che meritasse visibilità PLANETARIA!!!!

anna ha detto...

Meglio di quella che mi raccontava mio padre della "Suora dalla gamba de oro!".
Povere rane!
In padella, a me personalmente, il riso con le rane fa impressione!
Meglio polenta col salame!

Marina ha detto...

E se facessimo come le api che si trombano i fuchi e poi quando non servono piu' li uccidono?

Alex ha detto...

Oddioddioddio.... sento odore di femminismo dilagante..... no eh, per carità...lasciamo stare....

musa capricciosa ha detto...

Bellina :-)

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente sullo spirito femminista, però da brava animalista penso che la principessa poteva risparmiarsi di mangiarsi la rana (ma non era un rospo? vabbè, fa lo stesso); io la lascerei tranquilla nel suo stagno, ad abituarsi alla sua nuova vita da anfibio.
In sintesi: - principi + rospi!

Ma poi le principesse non hanno mai lavorato: queste favole non le raccontavano mica alle aristocratiche, ma alle donne delle classi inferiori.
Temo che in era berlusconiana la favola sia piuttosto questa: il rospo rimane rospo e la ragazza deve fare ben altro... Carfagna docet.

Anna ha detto...

E vabbè, mica sono tutti così gli uomini: c'è anche di molto peggio :-)

Anonimo ha detto...

Uhm pure le principesse vere lavoravano, come fattrici di figli, ma lavoravano. Bellissima fiaba che non mancherò di diffondere;)
Federica

gasparina ha detto...

Bella storia !!ah aha ha !! mi sarebbe piaciuta di più però se invece di pensarlo fra sè e sè la principipessa , dopo aver ascoltato in silenzio le parole della rana-principe , si gira e sorridendo risponde : COL CAZZO !!
bellissima ...bellissima davvero !!! Brava !!
Gasparina
PS. la pubblico sul mio blog subito !!
www.donne-e-scuola.blogspot.com

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)