lunedì 30 marzo 2009

Nuvoloni sul Nettuno

Fontana del Nettuno, Piazza Duomo - Trento (foto DC)
Riceviamo e pubblichiamo
Appello alla società civile e al mondo culturale contro la soppressione della Soprintendenza trentina per i beni archeologici
La Giunta provinciale, su proposta del Presidente della Provincia autonoma di Trento, nella seduta del 26 gennaio 2009 ha deliberato ad unanimità di voti la soppressione della Soprintendenza per i beni archeologici (deliberazione n. 104 dd. 26 gennaio 2009) con subentro nelle competenze e nei ruoli della neocostituita Soprintendenza per i beni librari e archeologici. Si è in presenza di un intervento senza precedenti a livello nazionale, tramite il quale, con semplice delibera politica, si decreta la soppressione della struttura operativa istituita con legge a garanzia della tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio archeologico, che la Provincia autonoma di Trento ha avuto per competenza primaria trasferita dallo Stato Italiano nel 1973 e che in questa direzione ha agito, in oltre trenta anni di attività, nel rispetto delle norme e dei ruoli assegnati. Il provvedimento, quasi nascosto in un lungo articolato, diversamente da altri che lo precedono e che lo seguono, è assolutamente privo di motivazione e nemmeno la decisione assunta risulta inserita in alcun piano generale di riorganizzazione del comparto dei beni culturali, tant’è che le consorelle Soprintendenze preposte ai beni architettonici e ai beni storico-artistici non sono soggette ad alcuna modifica. La decisione della Giunta Provinciale accosta in maniera meccanica la Soprintendenza per i beni archeologici e la Soprintendenza per i beni archivistici e librari, depotenziandole di fatto entrambe, senza logiche razionali e motivazioni sostanziali e senza tenere conto delle rispettive specificità disattendendo completamente i principi che, nel 2003, hanno ispirato il legislatore a istituire le Soprintendenze stesse (L.P. 17 febbraio 2003, n.1: Nuove disposizione in materia di beni culturali). Conseguenza diretta saranno le ricadute, a cominciare dall’utenza esterna, certamente ora confusa e nei cui riguardi la struttura, prima come Ufficio e quindi come Soprintendenza, ha saputo costruire un rapporto di identità chiara e operativa, adeguata a far fronte ad una realtà territoriale e a problematicità di settore, impegnative e di notevolissima diversità. La situazione presente è resa ancora più allarmante in quanto, tra i compiti trasferiti alla neo-costituita Soprintendenza per i beni librari e archeologici (che perde quindi gli archivi nella denominazione), ne risultano dimenticati alcuni di sostanziali, pure essi previsti da precise norme di legge e da circolari in materia, nazionali e provinciali. Caso questo, ad esempio, della valorizzazione del patrimonio archeologico trentino, del Museo archeologico provinciale e le sue articolazioni territoriali già esistenti. Sopprimere la Soprintendenza è un intervento che allinea nel peggiore dei modi la realtà trentina agli attuali indirizzi del Governo centrale e al degrado in cui viene a trovarsi la tutela pubblica, devitalizzata da tagli economici a un bilancio già di per se stesso striminzito, commissariamenti, assenza di concorsi, mancanza di personale. Un percorso che di fatto spiana alla privatizzazione commerciale dei beni culturali, all’evento su tutto, alla tutela e alla valorizzazione dei beni “ricchi” ritenuti più importanti perché immediatamente “spendibili”. Una politica che va respinta con forza e indignazione. Come unica e ultima possibilità, i firmatari del presente documento si appellano a tutta società civile e agli esponenti del mondo culturale e chiedono al Signor Presidente della Provincia autonoma di Trento e alla Giunta provinciale di rivedere il provvedimento adottato con la deliberazione n. 104 di data 26 gennaio 2009, ripristinando nell’organizzazione provinciale in materia di beni culturali la Soprintendenza per i beni archeologici e restituendole la dignità e l’autorevolezza acquisita nel corso degli anni attraverso gli interventi di tutela, di conservazione e di valorizzazione del patrimonio archeologico trentino. Trento, 19 marzo 2009
Archeoclub d'Italia, sede di Trento Ars 95 – Gruppo Artisti Valli del Noce Associazione culturale "Antonio Rosmini" Associazione Culturale Ricerche e Fortificazioni Altomedievali (RFA), sezione di Trento Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI), sezione Trentino - Alto Adige Associazione Italiana di Cultura Classica, delegazione di Trento Fondo per l'Ambiente Italiano (FAI), delegazione di Trento Istituto italiano dei Castelli, sezione Trentino Italia Nostra, sezione trentina Società di Studi Trentini di Scienze Storiche Università Popolare Trentina
CHE FARE:
Inviate a trento@italianostra.org il seguente messaggio: Rendo nota la mia adesione a questo appello Grazie

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non scrivo nulla, mi escono solo imprecazioni.

poldino ha detto...

Non sapevo come pensarla, ma l'adesione del "gruppo artisti valli del noce" ha sciolto ogni dubbio.

Mata Hari ha detto...

Non è stata sopressa....ma accorpata ad un altro servizio della PAt....
Questo!

http://www.strutture.provincia.tn.it/script/strutture_s.asp?cod_s=S152&tipo_s=S

ciao

Mata Hari ha detto...

Uff,, ma non vi è la possibilità di editare???
Ogni tanto mi scappa qualche errore...sorry!