Quello che si è sempre sospettato ora è certo. Il prossimo numero del giornale tedesco Der Spiegel informa che i separatisti sudtirolesi furono finanziati dalla Germania, naturalmente all’oscuro dell’Italia.
I tralicci saltavano in aria, qualche volta i militari italiani con loro, su ordinazione.
L’indipendentismo era retribuito.
Ciò fino agli anni ’70; al termine dei quali non a caso l’Alto Adige ha ottenuto uno status privilegiato che le lascia quasi tutto l’introito delle imposte senza in pratica il dovere di contribuire alle spese della nazione, che a quel punto diventa poco meno di una sua colonia.
Eppure l’Alto Adige gode per così dire di una buona stampa. Chi avanza l’opportunità di ridimensionare le autonomie speciali deve fronteggiarne l’esempio e le cartoline, argomento di chi mostra come nel suo caso le risorse sarebbero gestite con criterio e l’autonomia avrebbe portato sviluppo e concordia.
L’obiezione non regge: che un ladro gestisca bene i miei soldi non mi consola.
C’è poi da considerare che le autonomie non sono tutte uguali, quella dell’Alto Adige oltre che con l’Austria confina col parassitismo. Un caso diverso dagli altri, non per nulla è solo l’Alto Adige che si chiama Südtirol finanche nella costituzione, dove di Sardinia ad esempio non si parla.
L’Alto Adige, ma anche il Trentino, senza le sovvenzioni sarebbe una Matera qualsiasi, ma meno fertile, senza sole né mare né cultura.
Un cumulo di neve, artificiale.
Il paradosso è che i turisti del resto dello stivale – le altre 101 trascurabili province - visitano le Dolomiti come andassero in Svizzera, a bocca aperta cioè, ignorando che tutto quel lindore è a spese loro.
In tempi in cui dal Kosovo al Tibet si auspicano soluzioni che prendono l’Alto Adige ad esempio proponiamo che come in passato qui i tedeschi, anche lì a finanziare i gerani alle finestre e le baite tirate a lucido, se proprio le vogliono, ci pensino i confinanti.
I tralicci saltavano in aria, qualche volta i militari italiani con loro, su ordinazione.
L’indipendentismo era retribuito.
Ciò fino agli anni ’70; al termine dei quali non a caso l’Alto Adige ha ottenuto uno status privilegiato che le lascia quasi tutto l’introito delle imposte senza in pratica il dovere di contribuire alle spese della nazione, che a quel punto diventa poco meno di una sua colonia.
Eppure l’Alto Adige gode per così dire di una buona stampa. Chi avanza l’opportunità di ridimensionare le autonomie speciali deve fronteggiarne l’esempio e le cartoline, argomento di chi mostra come nel suo caso le risorse sarebbero gestite con criterio e l’autonomia avrebbe portato sviluppo e concordia.
L’obiezione non regge: che un ladro gestisca bene i miei soldi non mi consola.
C’è poi da considerare che le autonomie non sono tutte uguali, quella dell’Alto Adige oltre che con l’Austria confina col parassitismo. Un caso diverso dagli altri, non per nulla è solo l’Alto Adige che si chiama Südtirol finanche nella costituzione, dove di Sardinia ad esempio non si parla.
L’Alto Adige, ma anche il Trentino, senza le sovvenzioni sarebbe una Matera qualsiasi, ma meno fertile, senza sole né mare né cultura.
Un cumulo di neve, artificiale.
Il paradosso è che i turisti del resto dello stivale – le altre 101 trascurabili province - visitano le Dolomiti come andassero in Svizzera, a bocca aperta cioè, ignorando che tutto quel lindore è a spese loro.
In tempi in cui dal Kosovo al Tibet si auspicano soluzioni che prendono l’Alto Adige ad esempio proponiamo che come in passato qui i tedeschi, anche lì a finanziare i gerani alle finestre e le baite tirate a lucido, se proprio le vogliono, ci pensino i confinanti.
by Poldino
16 commenti:
Tutto vero..c'è poi chi che con l'autonomia non è riuscito a afre un minimo di bene comune.
temo abbiano ragione..Non sono italia.
Grazie della visita :-)
g
bè questo terreno è alquanto pericoloso e difficile da affrontare. tanto più che nemmeno io ho un'idea chiara su cosa sia (stato) meglio per il Kosovo e quale sarà il futuro del Tibet o di Taiwan. Se mi metto a dubitare anche sul "nostro" Alto Adige, per il quale abbiamo fatto una guerra, non ne esco vivo!
a presto,
tommi
Una delle cose piu' esilarante delle microcontese da campanile e' che vengono trattate come se fossero questioni di importanza nazionale dalle quali dipende l'equilibrio geopolitico.
Ti ho mai detto di quando i Rovigotti erano sostenuti dall' URSS e i ferraresi dagli USA, e per colpa di una scoregga di Franco Balboni per poco non scoppiava una guerra nucleare mondiale?
Quando parlo coi piemontesi ci sono sempre ste minchiate con la Francia, nel tirolo con i tedeschi, parli coi siculi e sembra che nel 1945 Stalin Churchill e Roosevelt abbiano chiesto il permesso della mafia per sbarcare.... come se il destino del mondo e delle nazioni che contano dipendessero da quelle zone con dei PIL inferiori al mio salumiere.
Si tratta di discorsi fatti per alimentare qualche ego provinciale distorto, del tipo "lo vedi quando e'importante il tirolo, se la Germania lo finanzia e c'e' una trama internazionale"?
Uriel
..mi ricorda tanto quando appunto nel 45 in Sicilia gli usa promisero di renderla autonoma! Anzi cercarono di fare una vera e propria secessione con l'aiuto delle famiglie mafiose!
In un certo senso non fallirono del tutto nella loro impresa.
Gli USA la sicilia non l'hanno mai cagata pari. Avevano sbarcato 350.000 uomini tra Gela e Licata, e se avessero voluto l'avrebbero fatta autonoma, glassata, flambe' o come cavolo gli pareva.
Se c'e' un'idea ridicola e' che gli USA siano andati a trattare qualcosa (o avessero bisogno di) con il minchiadura di calascibetta.
Queste leggende sono semplicemente un riflesso di un narcisismo patologico, che obbliga gli abitanti di qualsiasi paesello a sopravvalutare il proprio ruolo storico.
Con 350.000 uomini sbarcati, di cui 60.000 gurkas , se gli alleati non interpellavano i mafiosi per avere la sicilia indipendente, cosa gli facevano? Eh? Eh? Sentiamo, dai.
Uriel
Grazie per la tua visita! Io ti leggo sempre volentieri, spero di ritrovarti presto.
Dire che le regioni autonome siano privilegiate da vari punti di vista è ormai chiaro ed ovvio.
A mio parere è stato distorto l'ideale costituzionale di partenza che aveva l'intento di salvaguardarle come bene comune della stessa Italia non di trasformarle in enti beneficiari di massicci trasferimenti statali.
Egregio sig. Poldino, mi spiace dirlo, ma Lei sta affrontando la questione delle autonomie e soprattutto delle c.d. sovvenzioni in maniera errata.
Non mi soffermo, per ovvie ragioni di spazio, ad illustrare le ragioni che hanno portato allo statuto d'autonomia; infatti dovrebbero essere un argomento ben conosciuto.
Quanto alla fiscalità, le province autonome di Trento e Bolzano trattengono il 90% del gettito complessivo. (Si tratta di tasse e tributi riscossi sul territorio provinciale e non sovvenzioni che provengono dall'esterno).
Inoltre, gli enti territoriali provvedono a gestire direttamente (senza quindi l'intervento dello Stato centrale), servizi quali l'istruzione e la sanità.
Il suo parallelo tra Trento e Matera, lascia evidentemente il tempo che trova; a Trento culura zero? Approfondisca questo aspetto.
Cordiali Saluti e Grazie.
Egregio Mike
(il suo commento è stato eliminato per errore, le porgo le scuse, gradita ogni replica)
Approfondire la cultura del Trentino non è possibile: sono astemio.
La pellagra, prodotto tipico, è andata via grazie all'autonomia. Dire che non si contribuisce alle spese dello Stato trattenendo le imposte non è diverso dal dire che giungono sovvenzioni. Basta immaginare 103 provincie autonome per immaginare la bancarotta di tutti.
Saluti.
P.
Nessun problema.
Non sono d'accordo con il suo ragionamento in materia fiscale.
Il termine "sovvenzione" non è presente nel bilancio pubblico dello Stato; in quest'ultimo è riportato il termine "perequazione".
La riscossione di tasse e tributi su base regionale, viene convogliata all'amminsitrazione statale, la quale provvedre a ripartire le risorse. Alla Regione TAA ritorna poco più del 90% dei tributi riscossi direttamente, più una quota variabile pari al 8-12%, e ciò non a titolo di sovvenzione.
Altre regioni, quali Lombardia e Veneto, ricevono molto meno rispetto a quanto versano, perchè, parte delle risorse vanno a finire nel fondo di perequazione.
questo è stato previsto dalla costituzione per mitigare le differenze in termini di risorse fra regioni.
Ora, quello che Lei immagina, e cioè 103 province autonome, sarebbe uno scenario possibile che non comporterebbe il fallimento nazionale.
Tuttavia è impraticabile, in quanto si determinerebbe l'inaccettabile situazione di avere province ricchissime accanto a province poverissime.
Se desidera approfondire il tema sono felice di farlo. Grazie.
Gah, per me che sono un matematico il tema e' semplicissimo -(-3) = 3.
In soldoni, quello che si sta cercando di spiegare e' che ricevere sovvenzioni e pagare meno tasse sono, sul piano algebrico, esattamente la medesima cosa.
In un caso (le sovvenzioni) i soldi entrano a roma e poi escono. Nell'altro, i soldi non entrano affatto.La somma algebrica e' identica.
Se poi l'algebra dalle vostre parti e' un'opinione allora le cose cambiano. Tuttavia, temo proprio che le cose non stiano cosi'.
Come al solito, le questioni da campanile degenerano in argomenti capziosi e semidialettali.
Uriel
Adesso mi esprimo in maniera esplicita in risposta al traballante commento di Uriel:
La regione TAA paga tasse per 100 e riceve 90 direttamente e 8-12 indirettamente.
La regione Basilicata paga tasse per 30 e riceve 60: si applica il fondo perequativo.
La regione Veneto paga tasse per 200 e riceve 110: la differenza va al fondo perequativo.
Allora la regione TAA non paga tasse e riceve contributi e sovvenzioni secondo lei?
Il mio non voleva essere un discorso nè capzioso nè tantomeno semidialettale. Abbia più rispetto delle altre persone.
Uriel potrei elencarti numerosi libri che parla dell'appoggio americano alla secessione della Sicilia! Ma leggi solo la storia dei libri di scuola? Fammi capire. Prova ad esempio a leggere Trame Atlantiche di Sergio Flamini o un semplice libro della storia della mafia e vedrà che ho ragione.
Ciao.
Mike sembra l'unico che ne sa qualcosa e non parla a caso...
complimenti Mike! e infomrati Poldino!
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