giovedì 13 marzo 2008

GT: il Grande Trentino





Anni fa si tenne una mostra di fotografie aventi ad oggetto gli spaventapasseri trentini. Accogliemmo l’iniziativa come gli studi sul Canova a Roma o le letture di Leopardi a Recanati: ognuno espone ciò che di più rappresentativo può vantare.
L’arte però va avanti, si evolve. Sarà allora il caso di aggiornare il padiglione trentino in un prossimo expò e al posto di spauracchi montare la foto di un albergatore della Val Rendena con annessa locandina che ne spieghi le gesta, altrimenti destinate a restare confinate sulla cronaca di questi giorni.
L’uomo, non per niente un imprenditore, un uomo del fare, uno di quelli che rischiano ma che portano avanti la nazione e la nostra provincia, decide di investire 80.000 euro, probabilmente una piccola frazione del suo incasso in nero annuo. Per ammodernare i locali?


In una campagna pubblicitaria? Per far crescere professionalmente i propri dipendenti?
Macchè, sennò che imprenditore sarebbe?
Lui l’affare lo vede in TV: entrare nella casa, quella per antonomasia, partecipare al Grande Fratello.
Naturalmente, da bravo imprenditore, il nostro albergatore però sa come vanno certe cose, sa cioè che bisogna violare la legge, e non si fa scrupoli, se no farebbe un altro lavoro. Gli 80.000 di cui sopra li versa così ad un millantatore che gli assicura il coronamento del suo sogno: spulciarsi su un divano davanti alle telecamere; probabilmente solo una variante più spossante della sua ordinaria attività di gestione della fatica altrui.
Come mai tutti dicono che a portare avanti l’Italia sono gli imprenditori e poi ci accorgiamo che siamo sull’orlo del baratro? Lo capiamo da questi 80.000 euro persi e dal modo escogitato per recuperarli. Il nostro eroe della Val Rendena, uomo di concetto, anche in questo caso piuttosto che lavorare preferisce fare da manager, come dicono i biglietti da visita del popolo delle partite IVA. Assolda quindi due calabresi e li incarica di estorcere il mal tolto al millantatore, il quale però a questo punto denuncia i due e il loro mandante.
Come si vede, i motivi per un ritratto in bronzo dell’aspirante Taricone ci sono tutti. Il caso è rappresentativo: il trentino abbindolato dalla TV e da qualunque cosa appena metta il naso fuori dalla sua oasi autonoma, ricco, che esalta il lavoro e l’onestà salvo noleggiare i terroni di turno, interdetto all’onestà e al ragionamento prima, durante e dopo.
by Poldino

1 commento:

il Russo ha detto...

Da incorniciare sto pezzo.