giovedì 26 giugno 2008
campioni dell' immondo
Circa due anni fa indagini dimostrarono che il campionato italiano di calcio era truccato. Lo gestiva Moggi, allora plenipotenziario della Juve. Sarà per questo che più nessuno ne parla.
Dopo la sua vittoria nel calcio si parla invece della Spagna: tutti a dire che ormai ci sopravanza in tutto, a proporre paralleli tra il calcio e il resto. Immaginare di soccombere ad un paese che tuttora sceglie con diritto dinastico chi la rappresenta sarebbe troppo anche per lo Zimbawe. Quanto alla cultura i film di Almodovar, celebri per i nasi delle attrici, ricordano l’architettura di Calatrava: bizzarrie buone per scandali da un quarto d’ora.
Se questa è la Spagna che ci surclassa meglio sarebbe allora dire che è l’Italia che retrocede e qui quello con la nazionale di calcio cessa di essere un semplice parallelo, per capire chi sono i nostri miti e quindi per capire noi, o il vicino che sventola il tricolore dal balcone.
L’allenatore fu scelto da Albertini un suo ex compagno di squadra diventato dirigente, il capitano, Buffon, in passato si scrisse addosso a mò di tatuaggio un simbolo nazista, salvo giustificarsi dicendo di non conoscerlo, la bandiera; Cannavaro, fu ripreso prima di un incontro iniettarsi sostanze chimiche. Materazzi, il suo sostituto, è famoso per i ventitre tatuaggi e per l’insulto a Zidane. Suo padre è stato allenatore di serie A, Aquilani in casa ha un busto di Mussolini.
La squadra nel suo complesso ha l’età media più alta di tutte le squadre, centinaia, che hanno preso parte ai campionati europei dalla loro apertura. Un clan di trentenni, insomma. Quando la Spagna alla fine dell’incontro ha fatto entrare il fenomeno Fabregas, di anni 21, l’Italia ha risposto con Del Piero, un padre di famiglia.
La promessa stavolta è Cassano. Un ex giovane che da quasi un decennio anni insulta arbitri, minaccia avversari e compagni con la scusa che “ha avuto un infanzia difficile”. Ma anche una maturità troppo facile, se imputa il suo fallimento nel Real Madrid alla movida.
Gattuso, alla domanda di un giornalista circa i matrimoni gay permessi in Spagna ha risposto di preferire quello tra uomini e donne, dimostrando ancora una volta che l’italiano ignora il concetto di facoltà, preferendo quello di imperio, peraltro spesso da eludere.
Una nazione e una nazionale del genere hanno perso.
Ora a guidarla si dice sarà un nome nuovo: Lippi, di sessant’anni, allenatore della Juve ai tempi di Moggi e allenatore della nazionale fino a due anni fa. Di Moggi, suo figlio era braccio destro.
Mummie per mummie se la nazionale di calcio è una rappresentativa io punterei su Tommasi di Lampedusa.
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3 commenti:
Non mi ricordo quale giornalista ha detto che quando in Italia si parla di futuro si va sempre a pescare qualcuno dal passato..
Grande Poldinho!
Io tifo comunque per l'affondamento del calcio nostrano
per il mito spagnolo, ne riparliamo dopo che avrò trovato l'immobile da comprare grazie al calo del mercato ....
Poldinator?
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