domenica 29 giugno 2008

la classe di Valentino Rossi


Ad una giornalista che lo intervistava a proposito degli attacchi sferratigli da Sgarbi, Federico Zeri rispose: “lei ha l’opportunità di parlare con me e la spreca così?”
Eppure fu grazie alla contumelia, anche verso un genio come Zeri che quel ciuffo che risponde all’eufemistico nome di Sgarbi divenne ministro.
Valentino Rossi ha fatto lo stesso: non per niente è stato insignito di una laurea in comunicazione. Si è guadagnato le luci della ribalta scegliendosi come bersaglio il più bravo nella sua categoria. Ha sbeffeggiato Max Biagi girando in mondovisione con una bambola gonfiabile, dandogli dell’idiota, o osservando che “gli rode il culo”.
Ora Biaggi gareggia in una serie minore e Valentino Rossi vince, diverte, affascina. Un personaggio. Una specie di bagnino romagnolo, ma con un impero al posto della cabina.
Un testimonial coi fiocchi per un prodotto giovane ma d’elite come la connessione a internet o come la FIAT, che aveva bisogno di rilanciarsi.
Un fico, non c’è che dire. Specie da quando, lo ha accertato l’agenzia delle entrate, può essere definito senza mezzi termini, ladro. Ma non di quelli rom che ti sfilano 10 euro sul tram. Macchè, lui è biondo e sorridente, di euro te ne sfila 112 milioni.
Escludiamo che Rossi, sette titoli mondiali vinti, abbia sottratto quei soldi all’erario perché bisognoso. Escludiamo anche che grazie a quegli spiccioli la sua vita sia cambiata davvero.
Col suo gesto Valentinik ha semai combattuto una sua personale lotta di classe: farci stare peggio un po’ tutti. Sotrarci risorse con cui avremmo una scuola in più o una buca nelle strade in meno, ad esempio. Con 112 milioni ci si costruisce un ospedale, e lui, patteggiando, ne paga solo una trentina, mascalzoncello delle due ruote.
E pazienza se noi al pronto soccorso facciamo la fila.
Naturalmente Rossi e il suo nr 46 portafortuna sta simpatico anche a noi. È per questo che, nel nostro piccolo, alla sua lotta di classe non ci sottraiamo. Che tifiamo per i meccanici della Ducati, salariati che non inventano di vivere a Londra. Che seguiamo le gare con tutt’altro spirito e ad ogni curva sussurriamo: cadi, cadi, cadi.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

E lo so, lo so... è la dura legge di chi è nato con la camicia ;) Sara

riccardo gavioso ha detto...

ma la cosa più triste è vedere il fisco, che se ritardi un pagamento di un paio di giorni ti appioppa una multa ben oltre il peggior tasso d'usura, accontentarsi di un quarto della somma e farsi fare autografi dall'evasore.

blog interessante, l'ho aggiunto al mio blogroll

articolo21 ha detto...

Ma chi se lo inc... a questo.

maurob ha detto...

Ruba ai poveri per dare ai ricchi.
D'altronde esistono leggi che permettono di fare questo per cui ce poco da lamentarsi ...
si perchè Valentino purtroppo è uno dei tanti, tanti noi Italiani che cerca di evadere le tasse come l'idraulico che non ti fa la fattura o il dentista che ti fa lo sconto senza fattura o del semplice commerciante che non vuole fare lo scontrino.
Va bene così perchè la sinistra quando dava come arma principale l'evasione alle tasse nessuno la voleva.
Non abbiamo il concetto di comunità, di benessere sociale, pensiamo a noi stessi e al nostro orticello ...
Valentino ha fatto uguale solo che invece di evadere 1000€ ne ha evasi una montagna di più...
Perchè poteva...
Fra l'altro non è che il furto del Rom del portafoglio sia meglio, ovvero se dentro al portafoglio ho 2000€ non penso che te le ridia indietro perchè sono troppi ...

babordo76 ha detto...

c'è + gusto ad essere italiani!
La sciagura è che noi valutiamo una persona dalla simpatia,e cosa ancora più tragica confondiamo idiota con simpatico!