lunedì 12 gennaio 2009

i filistei sopravvissuti a Sansonetti

Nel '96 Rifondazione raccolse l'8,6 per cento dei voti. Qualcuno fu deluso: i sondaggi pronosticavano di più. Anni prima, quando nacque Rifondazione comunista comprendeva, tra i dirigenti, personalità oggi nel PD, che si staccarono per fondare i "comunisti unitari", presto confluiti nei DS. Quindi da Rifondazione si staccò la componente di Cossutta e dei suoi delfini Rizzo e Diliberto. Nel 2006 Ferrando, messo alla porta ha fondato il Partito Comunista dei Lavoratori. Poco dopo Turigliatto - pur votando diverse volte per Prodi - si è messo a capo di sinistra critica, cellula dal mezzo punto percentuale ma col programma espressamente apprezzato da Chomsky. Ora la domanda è: come facevano, all'inizio, a stare insieme? Cosa li legava? Un'appartenenza, una speranza o un'idea, anche solo quella di resistere a Occhetto? Lo so che pare di parlare di grammofoni nell'era dell'Epod, ma bisognerà pure capire perchè Vendola poteva seguire Cossutta e ora non può dialogare con Ferrero. O forse, vista l'aria che tira, qualcuno teme di raggiungere e superare l'8,6% di tanti anni fa?

6 commenti:

silvano ha detto...

So per certo che Turigliatto, Ferrando e Ferrero, stanno tramando per farsi raccomandare e prendere un certo treno con un certo Lenin. Gli è giunta voce che si farà la rivoluzione nelle grandi russie dello zar, e questa volta costi quel che costi ci vogliono essere. E che cazzo, mica fessi i ragazzi.

Anonimo ha detto...

Mah...

Franco Zaio ha detto...

Ma mi domando: mi toccherà votare Di Pietro la prossima volta?! Ora che Rutelli vira verso Casini, non potrebbero fare LA SINISTRA e basta, che prenderebe più voti del PD? Possibile che non riescano a convivere certi personaggi?

duhangst ha detto...

Il problema della frammentazione della sinistra è storico, anche all'epoca del PCI c'erano altri tre o quattro partiti, tipo Democrazia Proletaria.
Il vero problema è che mentre all'epoca c'era una direzione centrale che bene o male riusciva a tenere insieme tutte le correnti del PCI, oggi quel collante non c'è più e la sinistra si sta frammentando.
Quello che preoccupa e che non capiscono che così facendo loro il parlamento non lo rivedranno più.

musa capricciosa ha detto...

Per fortuna i NeoComunisti sono fuori dal Parlamento, e se si scindono le possibilità anche solo di essere rieletti alla guida di un centro sociale si azzereranno.
E' finita un'epoca, speriamo che nella prossima i giovani guardino avanti, anziché indietro.

Anonimo ha detto...

Siete la solita congregazione di conformisti
Ma devono stare per forza insieme ?
Ed alle elezioni non possono presentarsi in un cartello elettorale con un programma comune ?
Poi le frammentazioni ci son sempre state, ma i comunisti ci sono sempre stati.
L'unico che temiamo è l'utile idiota di Berlusconi e cioè Water closed Veltroni