mercoledì 25 giugno 2008

TrombaRe mi fa, sol la do TrombaRe?

Zerbini In bilico sui ciottoli del centro di Cesena, fra i clacson e il profumo di caffè, due donne davanti a me: “Gli uomini li devi trattare come i cani”. Mi diverte raccogliere brandelli di conversazione, ma a ‘sto giro non ho sentito altro. Che voleva dire? Dargli la pappa, tenerli al guinzaglio? Il tono era amaro. Ferito.
La settimana scorsa un benzinaio irriverente ha tirato un pistolotto alla mia scollatura …..per le donne è più facile, si sa, per noi uomini è dura, ma come sarebbe bello essere tutti più felici, tromberemmo assai e vivremmo contenti…. Fra bancomat, tessera punti e scontrini vari, non mi mollava più.
TrombaRe mi fa, sol la do TrombaRe. O no? Una storia tragica si affaccia nel cesto delle spigolature della settimana. L’amica di un’amica di una collega è rimasta incinta. Incidente di percorso. C’è rimasta. Pagnotta nel forno. Gravidanza indesiderata. Ma sì, dai, lo teniamo, nonostante tutto. Poi lui sbrocca. E dice che no, questo bambino non lo possiamo tenere. Non lo voglio. Lo devi smollare. Sono passati due mesi. Lei cede. Abortisce. Sta male.
Un mese fa la mogliedelfigliodiunasignoracheconoscemiamadre ha deciso di abortire. Quello che sarebbe stato il secondo figlio. Motivi economici. Chi ha detto che è omicidio. Che i soldi li hanno. Che fatto un figlio, puoi fare il secondo. Che il senso del matrimonio è la procreazione. Lei non si voleva privare delle 3 cotolette che mangia la domenica e delle scarpe nuove.
Anni fa un’amica ha avuto un incidente di percorso. Risolto. Come una carie da curare. Poi c’è uno, qui da noi, che si è candidato. Dice di essere bravo, trentino, scout e cattolico. 4 figli. Invadente e inopportuno: oltre allo sperma, in città, ha seminato dei santini. Uno sul mio parabrezza, uno nella mia cassetta delle lettere. Vado a dirgli due paroline: politiche denataliste.

10 commenti:

digito ergo sum ha detto...

sono sufficientemente anziano per capire che ognuno fa ciò che vuole. capisco pure quando l'egoismo la fa da padrona. non vuoi figli? ci sono mille mila modi, pillole, preservativi, interventi, spirali al plutonio... poi, però, si decide di "stare male". non ho preconcetti etici, morali neppure. intellettivi forse sì, e me ne vergogno. c'é chi passa sopra alla vita per il suo stupido volere? e allora viva da arrogante, che il mondo, tzè, quello va avanti da solo. con o senza di lui e lei. un abbraccio

silvano ha detto...

Problema sconfinato. Verrebbe da dire dopo tanti anni di discussioni, spesso accese: ognuno per sè, non mi rompete le palle non vi obbliga nessuno ad abortire anche se vi è una legge che lo PERMETTE. Ripeto la Legge lo PERMETTE non obbliga, se avete idee diverse non fatelo o battetevi per "politiche denatalistiche", e invece no: i più contrari alla libertà degli altri sono quelli che fanno meno (leggi niente) per prevenire situazioni comunque drammatiche come l'aborto. Da una vita che sento questi discorsi. Non ribatto più, sono stanco di parlare di tolleranza con gli intolleranti, sono stanco di confrontarmi con persone che non accettano l'esistenza di opinioni, storie, vissuti diversi dalla loro verità assoluta. Eppure sono tanti. E la loro voce è sempre più amplificata. Anche la loro comunicazione è più semplice, loro dicono "NO. LA VITA. DIO" e hanno finito, e a me, e a quelli che la pensano come me, ci vuole mezz'ora per spiegare, contestualizzare, capire, confrontarsi, pensare a fare qualcosa per migliorare, per diminuire il numero degli aborti, pensare a come prevenire, contenere il danno. E poi sono stanco che alla fine della storia i buoni sono sempre loro. Pure la legge per la prima volta nella storia d'italia ha fatto dimuinuire di moltissimo il numero degli aborti...ma anche questo non conta quando si ha a che fare con un dogma:MEGLIO MILLE ABORTI MA VIETATI, CHE CENTO LEGALI. Ma siamo umani? Ma ce l'abbiamo la testa? Ma sappiamo cosa sia la democrazia?

Damiano Aliprandi ha detto...

Ma infatti chi ci rimette è sempre la donna, c'è chi gli dice che il bimbo lo deve tenere per forza, chi gli dice che deve abortire e di solito è la famiglia che non vuole scandali o il compagno che non se la sente...
Difendiamo la donna innanzitutto.

Anonimo ha detto...

Ma che minchia di immagine è ...

il Russo ha detto...

Cogli sempre nel segno. Io a questi fautori della vita direi di pensarci due volte prima di sputar sentenze come se nulla fosse, la vita della donna viene sempre prima di quella della madre, se non si sente di diventarlo non la si può obbligare...

Anonimo ha detto...

Ho sempre sostenuto il diritto della donna alla libertà di scelta. Ciò non vuol dire che mi piaccia chi sceglie l'aborto come mezzo di contraccezione. Non credo neppure che per la donna sia sempre un trauma abortire. COnosco donne che lo hanno fatto e sono serene come una pasqua. Credo che il giudice finale sia la propria coscienza, almeno per chi non crede in una realtà superiore. Ma l'immagine è vera?

Fifì79 ha detto...

Io non ho ancora affrontato la maternità, non so che significhi se non per quello che ho sentito dire da tante donne, mia madre prima tra tutte. Ma sono convinta seppur dal basso della mia ignoranza in materia, che si debba lasciar decidere alla donna se mettere o meno al mondo un figlio.
Nessuno dovrebbe avere il diritto di decidere per lei, tantomeno un uomo, tantomeno la Chiesa coi suoi altisonanti e inutili pistolotti.
Molti uomini sono dei codardi, e lo so io che ho avuto un padre che mi ha abbandonata perché ha pensato che forse la vita gli avrebbe potuto offrire di meglio.
La Chiesa è trincerata dietro l'oro e il lusso e non perde occasione per mortificare la Donna, Colei Che Ha Commesso Il Peccato Originale (ma per favore!)
E' la donna a dover decidere, che lo faccia nel bene o nel male, senza essere schiava del giudizio altrui. Punto.
Io sono un "errore di percorso". Sono capitata per caso, come una tegola tra capo e collo direi.
In virtù della libertà di scelta, forse adesso potrei non essere qui ma nonostante questo, rimango della mia idea.


PS: Cara Donna, grazie per essere passata a trovarmi nel blog, mi fa sempre tanto piacere =)

Anonimo ha detto...

cara Fifì,
anch'io sono un incidente di percorso. Sarà per questo che ho questo gravame addosso?
Ieri sera leggevo Saramago (parafraso eprchè non ricordo le parole esatte): la chiesa si è sempre occupata di rendere reale l'irrealtà.
Si commenta da solo............!
Abraços

Anonimo ha detto...

L'immagine è inquietante.

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie