giovedì 26 febbraio 2009

Mata Hari e Il protocollo di intesa

Pochi minuti di sesso valgono ben quello che ho tra le mani. Mi rivesto. Il mio informatore è ancora addormentato nel letto, e mi guardo bene dal svegliarlo. “Che schifo” penso. "e costui è un uomo che dovrebbe difendere la classe dei lavoratori?” Esco socchiudendo il portone lentamente. La notte si dissolve lasciando posto alle prime luci dell’alba. Via Santa Croce è deserta, e mi incammino con passo veloce verso il centro. Ripenso al “Dossier Provincia” di Fräulein Doktor. Ho sbagliato. Ero sicura che questa “operazione” non sarebbe stata sottoscritta ed accettata dai sindacati! Ma invece no! Ne ho la prova; i tre maggiori sindacati hanno sottoscritto un protocollo d’intesa. Che sporca guerra stiamo giocando, sul campo di battaglia del mondo del lavoro… quante persone oneste che credono ancora nel sindacato e nella politica: uomini e donne in attesa di un concorso per un posto di lavoro sicuro saranno sacrificati! Il tutto è già stato concordato. Era il 15 settembre 08. Presidente e rappresentanti sindacali. Sono delusa e amareggiata. Ma i giochi non sono ancora fermi. Un posto ci sarà anche per chi è senza lavoro, per chi ha presentato regolare domanda e non è stato scelto, e per chi ancora non ha presentato il proprio curriculum vitae in Provincia! Anche chi è senza lavoro, chi non ha “santi in paradiso” è un “lavoratore atipico” Mata Hari
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PROTOCOLLO DI INTESA TRA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO E CONFEDERAZIONI SINDACALI TERRITORIALI CGJ.L, C.LS.L. e U.I.L. RIGUARDANTE MISURE DI CONTRASTO ALLA PRECARIZZAZIONE DEI CD. LAVORATORI ATIPICI CHE OPERANO PRESSO L’AMMINiSTRAZIONE PROVINCIALE E I SUOI ENTI STRUMENTALI PUBBLICI Tra Provincia autonoma di Trento e le Confederazioni sindacali C.GJ.L. C.I.S.L. U.1.L
Premesso che: - I’intesa sul lavoro pubblico sottoscritta in data 6 aprile 2007 a livello di Conferenza Stato- Regioni e Province autonome si pone l’obiettivo di riassorbire le forme di precariato createsi soprattutto negli anni di sostanziale blocco delle assunzioni a copertura dei fabbisogni stabili riconducendo così il ricorso al lavoro flessibile unicamente nelle tipologie e nei limiti individuati dalla legislazione e dalla contrattazione collettiva; - in data 10 settembre 2007 è stato assunto da parte della Provincia autonoma di Trento, a latere del Protocollo d ‘intesa sui contratti di lavoro atipico attivati presso gli enti del sistema pubblico provinciale che svolgono attività culturale/museale, l’impegno “ad effettuare un confronto con le organizzazioni sindacali sui rapporti di lavoro atipico instaurati dalle Soprintendenze per la realizzazione di iniziative ed attività riguardanti i settori di intervento tipici delle Soprintendenze stesse; - in data 28 maggio 2008 si è tenuto presso il Dipartimento organizzazione, personale e affari generali un incontro fra il Dirigente generale e le Organizzazioni sindacali su nominate al termine del quale il Dirigente generale si è assunto l’impegno di propone una bozza tecnica di Protocollo che, a livello di enunciati di tipo prograrmnatico, affronti il problema del lavoro cd. parasubordinato presso l’Amministrazione provinciale; - con l’approvazione della mozione n. 603 di data 12 giugno 2008 il Consiglio provinciale ha impegnato la Giunta a: “1. addivenire, previo protocollo d’intesa con le organizzazioni sindacali, al progressivo superamento delle collaborazioni durature e ripetitive riconducibili all’articolo .39 duodecies de/la legge provinciale n. 23/1990); 2. inserire nel protocollo d’intesa di cui ai punto 1) che i fabbisogni strutturali e continuativi rilevati nelle strutture, dove siano attivi contratti di collaborazione, potranno essere soddisfatti mediante l’ assunzione di competenze con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, rispetto alle quali sarà valorizzata pienamente quale titolo l’esperienza maturata dai collaboratori che in quelle strutture operano o abbiano già operaio, 3. riconsiderare, ne! protocollo d intesa di cui al punto I) anche la posizione dei lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato alla luce dei vincoli posti dal cd. Protocollo sul Welfare, procedendo nel senso previsto al punto 2); Tutto ciò premesso, la Provincia Autonoma di Trento e le confederazioni sindacali C.G.I.L., C.I.S.L. e U.I.L. concordano che: 1. è divenuto necessario procedere ad una valutazione condivisa e ampia del fenomeno del lavoro cosiddetto atipico (contratti di collaborazione e di lavoro subordinato a tempo determinato), con la prospettiva di addivenire ad un progressivo superamento del ricorsa a tali forme di lavoro; 2. la valutazione di cui al punto 1) prenderà spunto da una analisi organizzativa della situazione esistente per arrivare a definire, anche con riferimento al nuovo e diverso ruolo che la Provincia autonoma di Trento dovrà avere nel contesto socio-economico in divenire, i fabbisogni organizzativi strutturali e continuativi più immediatamente attinenti alle funzioni fondamentali della pubblica amministrazione che potranno essere soddisfatti mediante l’assunzione di competenze interne con le forme contrattuali di lavoro subordinato a tempo indeterminato. I risultati dell’analisi organizzativa saranno valutati congiuntamente con le Organizzazioni sindacali. - 3. sulla scorta dell’analisi organizzativa e della successiva valutazione congiunta saranno rilevati i fabbisogni organizzativi delle strutture che confluiranno, tenuto conto di quanto previsto al punto 2), in un apposito Piano d’azione da elaborarsi nel corso dell’armo 2008, 11 Piano disporrà, tenuto conto di quanto previsto al punto 4), anche in ordine a modalità e percorsi per l’attivazione dei nuovi contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato. 1l Piano dovrà essere coerente con i vincoli di carattere generale e specifico riguardanti la spesa per il- personale e le relative dotazioni contenuti nella legislazione provincialc nonché con i limiti imposti dai patto di stabilità nazionale. Sui contenuti del Piatto la Provincia si impegna a confrontarsi preventivamente con le OO.SS.; 4. in attuazione del piano di cui al comma 3) verranno attivate apposite procedure selettive da svolgersi a partite dall’anno 2009 rispetto alle quali sarà valorizzata pienamente l’esperienza maturata di quei soggetti che, ai termine di scadenza per la presentazione della domanda di partecipazione al concorso abbiano positivamente maturato presso la Provincia, attraverso contratti riconducibili alla tipologia di cui all’articolo 39 duodecies della lcgge provinciale n. 23/1990 ovvero del contratto d lavoro subordinato a tempo determinato, periodi di lavoro, anche non continuativi, di almeno 365 giorni, a decoirere dall’i gennaio 2002 fino alla data del concorso estremi compresi; 5. la Provincia autonoma di Trento si impegna a dare direttiva ai propri enti strumentali pubblici, ivi inclusa- l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, affinché procedano nel senso sopra descritto; 6. al termine del processo di stabilizzazione l’Amministrazione non potrà, per lo svolgimento di attività strutturali e continuative, costituire, né rinnovare, alcun rapporto di collaborazione di cui all’articolo 39 duodecies della legge provinciale n. 23/1990 duraturo e ripetitive sulle posizioni messe a selezione pubblica; 7. fino alla definizione delle procedure concorsuali i contratti in essere potranno essere rinnovati purchè compatibili con i limiti posti dal Capo I bis della legge provinciale n 23/1990; 8. nelle more dell’attuazione del presente Protocollo le Organizzazioni sindacali si impegnano a non intraprendere iniziative dirette e conflittuali con riferimento alle materie oggetto del presente Protocollo. Tratto. 15 settembre 2008

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Il punto 4 mi fa morire….. ☺ ☺ “apposite procedure selettive” !!!!

Inoltre, non mi risulta che l’ente pubblico abbia smesso di fare questo tipo di contratto!! E quelli assunti ora? E’ il gioco del gatto che si morde la coda????

E il punto 8 ??? "Le Organizzazioni sindacali si impegnano a non intraprendere iniziative dirette e conflittuali con riferimento alle materie oggetto del presente Protocollo."

Della serie zitti e mosca. Vi regolarizziamo forse le vostre tessere ma come vogliamo noi!

A discapito di chi non è riuscito ad avere un contratto con la PAT ma soprattutto di chi sta attendendo un regolare concorso!

Nulla di nuovo…. Grazie al sindacato!

Anonimo ha detto...

Ciao.

Ho trovato questo blog grazie al blog del Presidente Dellai. E ho letto questi “simpatici” articoli.

La cosa che trovo più assurda è che io, dipendente PAT, ne venga a conoscenza da un blog invece che dalle varie forme di pubblicità sindacale e della stessa amministrazione pubblica ( per i dipendenti PAT vi è una rete interna o “infranet” dove vi è, tral’altro, l’albo “virtuale dei sindacati, dell’APRAN etc).

Pensavo fosse una bella bufala virtuale la vostra e quindi, mi scuso per la mancanza di fiducia, sentito alcuni sindacalisti del settore pubblico ( sono tutti dei colleghi in mandato sindacale e quindi conoscono molto bene la realtà della quale si sta parlando e della qiale voi state trattando. Ma le inesattezze della Signora “Mata Hari” sono da considerarsi dei peccati veniali).

La maggior parte dei sindacati dicono ed ammettono che sanno bene “come sono stati reclutati i lavoratori atipici,che sono assunzioni nominative del tutto discrezionali”.

Molti giustificano questo accordo sostenendo che “il processo di stabilizzazione, non è un favore a questi lavoratori, ma rientra nella richiesta unitaria sindacale di assumere personale in ruolo e non più precario”.

L’intento del sindacato è che la sottoscrizione di questo “ protocollo porti allo stop con fine 2009 delle assunzioni di lavoratori atipici “.

Le mie riflessioni sono però dettate dalla sostanza e non dalla forma!
Io, pur essendo un dipendente pubblico, guardo di più alla sostanza!

Quindi mi si permettano alcune riflessioni.

1. E’ giusto, occupare dei posti precari con lavoratori a tempo indeterminato,
togliendo la precarietà ( e questo è il giusto obiettivo ). Ma la si deve
togliere con equità e in maniera di non creare disparità tra i lavoratori.
Ma forse sarebbe meglio dire disparità tra i cittadini dello Stato Italiano e della Provincia Autonoma di Trento..

Come sostiene un collega sindacalista:
“le regole per accedere al pubblico impiego restano le stesse, ovvero concorso pubblico aperto a tutti”.

2. Equità vuol dire un concorso pubblico libero per tutti!
Questo la gente comune si aspetta dal sindacato!
Questo si aspetta il “trentino” , non l’ennesima sanatoria, sicuramente legale, per pochi eletti figli di, amici di.... conoscenti di …. Colleghi, che il più delle volte hanno svolto in maniera egregia il proprio lavoro!

3. Ora mi auspico che la provincia ( ente per la quale lavoro) dica quanti posti “fissi” gli servono.
Mi aspetto che faccia una analisi delle effettive necessità di forza lavoro e metta a concorso tutti i posti.
Mi aspetto che la provincia e il sindacato facciano una selezione pubblica, un concorso serio e non ad hoc.

4. Un sindacalista mi conferma che “ i concorsi saranno pubblici quindi chi ha i titoli potrà partecipare ” e che “Il fatto di aver lavorato in PAT come atipici darà un punteggio solo se si passa la prova”

Ebbene, mio malgrado, queste parole non sono chiare e sono comunque interpretabili….
Cosa si intende per avere i titoli? ( spero non avere già lavorato per la PAT !- sarebbe una beffa legalizzata).
Personalmente ritengo comunque che dare più punti a queste persone sia un fattore discriminante nei confronti delle altre persone che non hanno “avuto” la fortuna di essere chiamate.

Certo… queste sono cose più grandi di me ma che non dovrebbero rimanerci indifferenti. , sicuramente io non sono un politico, ma analizzo i fatti e scoprire certe cose leggendo un blog non è certo positivo per la trasparenza/moralizzazione della PAT !

E concludo con una considerazione personale.

Le nuove forze lavoro sono il sangue nuovo della PAT. Il volano che dovrebbe dare una svolta alla PA !
Alcuni di questi “Atipici” potrebbero diventare probabili futuri capiufficio e/o dirigenti.

Molti di questi “Atipici” hanno svicolato da una selezione pubblica e da un regolare concorso. Che sangue è questo che sa di essere entrato senza particolari meriti?

Per me solo sangue malato.

Un punto di partenza completamente sbagliato in tempo di “moralizzazione della cosa pubblica”.

Cordiali saluti e grazie per l’attenzione e per le informazioni!

ღღ Š î $↕ Ŧ ۞ ღღ ha detto...

Si sono riempiti la bocca facend credere di aver fatto un favore a tante persone, ma a me non pare.
Buona serata Sisifo

Rita ha detto...

diceva mio padre che il sindacato è un ente creato per lavoratori fannulloni che pur di toglierseli dalle palle li si nomina rappresentanti sindacali e li si relega a poltrone più o meno importanti.l'unic neo è che vien data anche loro la possibilità di sistemare parentie conoscenti che a loro volta romperanno le balle .

Dr. House ha detto...

Vorrei girare ai molti un quesito. E' una curiosità che mi logora dentro. Rigiriamo la questione: quanto il problema in questione dipende da chi è "sopra" e quanto da chi è "sotto"? Più nel dettaglio: non trovate che se scaviamo ben bene c'è una sorta di vigliacca detenzione di un lavoro concepito erroneamente? Quanto i privilegi che "dannatamente assillano" il dipendente pubblico sono realmente utili? E perchè un dipendente pubblico viene spesso tacciato di inutilità? Non voglio generalizzare, ma non credo di sbagliare nel dire che se scivolassimo più in basso potremmo vedere come il dipendente pubblico realizza se stesso. E non sarebbe una gran bella cosa da analizzare per chi da fuori fa il "disoccupato" di professione. Quindi studiamo bene la società prima di definire cosa è giusto e cosa no. Il problema (ribadisco) è più in basso. Molto più in basso.

Anonimo ha detto...

Chi è sopra e chi è sotto?
E’ più sopra un “politico” o una “classe politica” che lo ha eletto?
I privilegi non sono utili?
Un dipendente pubblico può beneficiare di part time, permessi strani e prendersi le ferie quando vuole… etc, etc, etc…. provaci nel privato!
Perché un dipendente pubblico viene tacciato di inutilità? Perché “non produce”… molte delle carte che fa sono frutto della sterile burocrazia!

Come un dipendente pubblico realizza se stesso? Cosa vi è da studiare o da analizzare ancora?... ma quanto in basso vuoi scivolare Dr. House?

Dr. House ha detto...

Attenta cara paoletta le sue parole la portano a pendere troppo da una parte. L'animo umano prende i privilegi inizialmente come utili e poi come indispensabili e non è che se una cosa non ti viene data nel privato allora ti puoi sentire autorizzato ad abusarne nel pubblico. E in quanto a colpevolizzare "solo" la sterile burocrazia della poca produzione di un dipendente, beh, guardi è una giustificazione banale quanto di parte, mi è scivolata in basso da sola. Esattamente al livello in cui indicavo. Si guardi attorno dunque: ecco, ora accenda la luce del suo ufficio, apra gli occhi, distingua i colori.
Analizziamo la storia da lettori, non da scrittori.
Ulteriora mirari, praesentia sequi.
Cordialmente.
DrHouse

Anonimo ha detto...

Beh caro Dr House! … più che guardare al futuro con i piedi nel presente, io trovo più congegnale la frase di Tacito ( se non erro!)……
“Laudamus veteres , sed nostris utemur annis”… elogiamo i tempi antichi ma sappiamoci muovere ai tempi nostri!”

Non trovo negativo pendere da una parte o dall’altra….
E’ la mancanza di prese di posizione e di scelte che ci ha portati a questo punto!

Se lei avesse letto bene Dr House io non colpevolizzo la sterile burocrazia.
La burocrazia è l’arma di questo sistema! Che permette quella che Lei definisce “una sorta di vigliacca detenzione di un lavoro concepito erroneamente”

Ad una sua domanda rispondo
Perché un dipendente pubblico viene tacciato di inutilità? Perché “non produce”… molte delle carte che fa sono frutto della sterile burocrazia!

Può negare questo?
Distinguiamo tra la causa e l’effetto o in maniera più appropriata per Lei tra la malattia e la cura, tra il paziente, il dottore la malattia e chi l’ha causata!

Detto questo i colori e la luce si vedo meglio nella vita reale ( e parlo professionalmente parlando).

Muoviamoci… in tutti i sensi! Accendiamo veramente le luci!

Cordiali saluti e grazie per l’appunto!