venerdì 30 gennaio 2009

nei secoli bestiali

ROMA (30 gennaio) - Segni di maltrattamenti sui corpi dei sei romeni arrestati per lo stupro di Guidonia. A constatarli durante una visita in carcere Rita Bernardini, deputata Radicale-PD, e Sergio D'Elia segretario dell'associazione Nessuno tocchi Caino. «Su uno di loro, che zoppicava vistosamente, erano visibili i segni di percosse su un occhio, sulle gambe e sull'anca destra. Altri due avevano gli occhi pesti, ma affermavano, uno di essere caduto e l'altro di essersi picchiato da solo per la disperazione. Da quanto abbiamo potuto ascoltare, il pestaggio sarebbe avvenuto, a più riprese, nelle celle di sicurezza della caserma dei carabinieri di Guidonia. Del resto, non ci sentiamo di escludere che i sei rumeni abbiano subito ulteriori maltrattamenti, seppure di minore intensità e violenza fisica, anche al momento dell'ingresso a Rebibbia». «Proprio nei casi di reati del tipo in questione, riteniamo che la forza e la credibilità delle istituzioni risieda nel rispetto più rigoroso della legalità e del rispetto dei diritti umani delle persone accusate. Su questi fatti i deputati radicali presenteranno oggi stesso un'interrogazione urgente ai ministri della Difesa e della Giustizia».

3 commenti:

silvano ha detto...

Mi vergogno di essere italiano. Le forze dell'ordine con qualche lodevole eccezione sono rimaste quelle del ventennio, e sono passati quasi 70 anni dal duce.
Mi vergogno anche perchè delle forze politiche italiane gli unici che denuciano con regolarità la disumanità delle carceri italiane e la violenza sistematica su prigionieri ed indagati sono sempre e solo i radicali.
Infine mi vergogno dell'indifferenza della maggioranza delle persone che arriva tranquillamente a dire "gli sta bene, bisognerebbe ammazzarli". Popolino demente e fascista.
ciao, silvano.

Saretta ha detto...

non mı stupıscce pıu.
la polızıa sappıamo tuttı che, tranne qualche eccezıone ovvıamente, é quello che é: terrıbıle.
ma che nessuno dıca nıente... dıo che depressıone passare ın rassegna ı blog amıcı.... tu seı l ultımo, perfortuna...
comunque, un abbraccıo

Anonimo ha detto...

Non riesco a provare pietà per un branco che ha stuprato una donna.
Son persone che hanno deliberatamente scelto di "divertirsi" così.

Provo pietà per i bambini palestinesi ed israeliani, per gli iracheni vittime di una guerra piombatagli tra capo e collo, per le vittime di Milosevic... e tanti altri.

Provo pietà per la ragazza che si è sentita più volte violata nella sua intimità da estranei, trattata come un oggetto.

Ma non chiedetemi di provare pietà per i carnefici. Non ci riesco.