venerdì 25 luglio 2008

la sacra famigghia

Nel centro di Trento, uno spartitraffico con laghetto davanti alla stazione, è comparso un monumento. Alla famiglia trentina; dove le peculiarità della famiglia trentina si rivela non appena si nota che le figure sono in bronzo. Per il resto, il monumento con la famiglia trentina ha poco a che spartire: madre, padre e due bambini chi li ha visti mai? Un tempo di figli se ne facevano a mezze dozzine, oggi, stando alle statistiche, di figli se ne fanno singoli frazioni, un tre quarti a donna, diciamo, se si escludono gli extracomunitari, che mi pare, trentini non sono. Troppi figli in quel monumento ma anche troppi genitori: è qui al nord che ci si concede il lusso di divorziare più di frequente che altrove. Non è solo questione di numeri: è un’ideologia da pubblicità che monta. L’immagine di un mondo di sani, giovani, borghesi, bianchi sui conformarsi, per condannare chi da questo prototipo resta fuori. Praticamente ogni giorno si registrano discriminazioni e aggressioni a omosessuali, barboni, malati. Gay, handicappati, rom, vecchietti in bolletta, divorziati senza più un soldo, licenziati senza tetto, sieropositivi abbandonati, malati di mente, ladri per necessità o già detenuti senza possibilità di redimersi: questi sì che meriterebbero un monumento. Quelli di cui ci vergogniamo, ma la maggior parte di noi. L’aiuola in cui hanno piazzato il monumento alla famiglia trentina pullula di sorci e piccioni, trentini anche loro, ovviamente. Spero ne facciano buon uso.

8 commenti:

Pellescura ha detto...

Chissà quante cagatine di piccione.

Fabioletterario ha detto...

Mamma mia... Altro che vilità tedesca...!

musa capricciosa ha detto...

Ma la famiglia presa a modello è stata inglobata nella colata di bronzo, vero?

Franco Zaio ha detto...

Non dimentichiamo questo aforisma:
"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare".

Crocco1830 ha detto...

Praticamente un monumento alla famiglia, come si vorrebbe fosse omologata la società: unione di uomo e donna, uniti dal vincolo sacro del matrimonio, che procreare pargoletti cattolici, benpensanti e timorati di Dio.

Donna Cannone ha detto...

Per chi gradisce l'antefatto:

http://blog2piazze.blogspot.com/2007/06/family-nightmare.html

ossequi alla mamma

Mike ha detto...

Lo spreco targato Dellai&Cogo&Pacher facce di bronzo. Un cattivo esempio di come utilizzare il denaro pubblico; una orrida statua made in China.
Per chi non lo sapesse l' "o'pera"
è stata realizzata in Cina (magari, come in uno degli ultimi casi di cronaca, il bronzo utilizzato è stato addizionato da cadmio radioattivo...) Icona della famiglia mononucleare!

Marco Poli ha detto...

Boh .. senza fare il monumento ai "ladri per necessità" (ma dài, chi ci crede ?), è il divario tra la realtà e la propaganda politica che m'inquieta : accade nei regimi (di destra o di sinistra), che la direzione politica di un Paese additi ai cittadini/sudditi la "retta via" dei comportamenti morali (inclusa la famiglia) ...
Un altro brutto segnale, ed incoerente con i problemi veri della gente.