giovedì 7 agosto 2008

la verità sul capezzolo sinistro

Da qualche anno la figura del presidente del consiglio dei ministri non è più quella di un martire che cerca l'accordo tra democristiani, socialisti, liberali e repubblicani. Non ha più l’aria meridionale, paziente e sagace di Moro, Andreotti, De Mita. Oggi il presidente del consiglio è spesso settentrionale, quindi premier, parolone da discount che in celtico vuol dire che comanda lui. E da dove parla? Da una specie di altare, modesto, con alle spalle un affresco. Abbiamo appreso da pochi giorni che quel dipinto è di Tiepolo e che una figura di donna che nell’affresco compariva a seno scoperto è stata velata. Né più né meno dei nudi della cappella Sistina, ma secoli fa. Mussolini glorificava l’Italia in quanto terra di Augusto; Berlusconi prima si è vantato di Remolo, ora si vergogna di un capezzolo del ‘700. Turbamento condivisibile se si considera che l’Italia rischiava di essere rappresentata dal capezzolo sinistro dell’allegoria della Verità. Come rimediare? Noi una proposta ce l'abbiamo: superate le comprensibili resistenze di alcune forze governative sottrarre il Paese ad una simbologia esclusivamente padana e a Tiepolo, almeno a lui, sostituire alcuni affreschi pompeiani.

3 commenti:

Mike ha detto...

Eh sì caro Poldino, il moralismo politico porta a questo ( e non solo) da ambo le parti.
C'è chi evoca degli indefiniti e nebbiosi valori morali,(Pierferdj, Fini & C.), chi difende a spada tratta la Chiesa senza ma e senza se (sinistra teodem Binetti, Letta & C.)...
Sostituire gli affreschi sarebbe una buona idea ma cagionerebbe un levarsi di scudi e mutande sugli stessi da parte dei nostri falsi moralisti.

Anonimo ha detto...

Quoto! Si proceda con la giusta sostituzione! Sara

musa capricciosa ha detto...

Non è che la copertura del capezzolo viene dalla Carfagna, come richiesta? Dopotutto, l'esperta di tette tra i ministri è lei...