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sabato 31 gennaio 2009
cento e uno modi per sedare una rissa
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venerdì 30 gennaio 2009
nei secoli bestiali
ROMA (30 gennaio) - Segni di maltrattamenti sui corpi dei sei romeni arrestati per lo stupro di Guidonia. A constatarli durante una visita in carcere Rita Bernardini, deputata Radicale-PD, e Sergio D'Elia segretario dell'associazione Nessuno tocchi Caino. «Su uno di loro, che zoppicava vistosamente, erano visibili i segni di percosse su un occhio, sulle gambe e sull'anca destra. Altri due avevano gli occhi pesti, ma affermavano, uno di essere caduto e l'altro di essersi picchiato da solo per la disperazione. Da quanto abbiamo potuto ascoltare, il pestaggio sarebbe avvenuto, a più riprese, nelle celle di sicurezza della caserma dei carabinieri di Guidonia. Del resto, non ci sentiamo di escludere che i sei rumeni abbiano subito ulteriori maltrattamenti, seppure di minore intensità e violenza fisica, anche al momento dell'ingresso a Rebibbia». «Proprio nei casi di reati del tipo in questione, riteniamo che la forza e la credibilità delle istituzioni risieda nel rispetto più rigoroso della legalità e del rispetto dei diritti umani delle persone accusate. Su questi fatti i deputati radicali presenteranno oggi stesso un'interrogazione urgente ai ministri della Difesa e della Giustizia».
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il contrario di Calderoli
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giovedì 29 gennaio 2009
buono a sapersi
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mercoledì 28 gennaio 2009
loro
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PDL - 20
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martedì 27 gennaio 2009
per chi suona la sirena
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lunedì 26 gennaio 2009
Vieni anche tu, a Trento: l'ideale per un sordocieco!
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domenica 25 gennaio 2009
Buon compleanno Donna Cannone
Alle soglie del mio "2° compleanno cannonico", voglio condividere con voi questo splendido omaggio alla Donna Cannone.
In alto, la bellissima Donna Cannone dell'illustratore artista Antony Fachin
e a seguire uno stralcio da http://www.hitparadeitalia.it/, che ricorda l'episodio reale da cui nasce la stupenda canzone di De Gregori.
«Il suo autore l'ha definita "ingombrante". (...) non é facile, nemmeno per i cantautori, raccontare una storia d'amore con poche e semplici pennellate senza cadere nella trappola della banalità (...) le immagini suggerite dal testo non potevano trovare migliore esaltazione di una melodia come questa, capace di evocare con la stessa efficacia il cielo più nero come il volo più vertiginoso.
Secondo il sito ufficiale dell'artista, il pezzo sarebbe stato ispirato da un fatto di cronaca: un circo si trovava sull'orlo del fallimento dopo che la donna cannone, sua massima attrazione, era fuggita per seguire un grande amore. Nei versi di De Gregori la donna, svincolata dagli stereotipi del "fenomeno da baraccone", racconta in prima persona la sua fuga dando voce ad uno smisurato desiderio di amore, di tenerezza e, soprattutto, di una vita normale, lontana da chi sfrutta le diversità a fini spettacolari. Ed é proprio quando ritrae personaggi fuori dal comune, spesso emarginati o mal integrati nella società che De Gregori dà il meglio di sè come autore, riuscendo come pochi altri a calarsi pienamente in una prospettiva che non é quasi mai quella "ufficiale" dei giornali o dei libri di storia. (...)»
(di Luca su http://www.hitparadeitalia.it/schede/d/donna_cannone.htm)
sabato 24 gennaio 2009
mentitore a vita
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venerdì 23 gennaio 2009
morti e mortacci
I morti non sono tutti uguali. Prova ne fu che i milanesi passavano con raccapriccio per Piazzale Loreto quando i fascisti vi appesero i cadaveri di alcuni partigiani, metre gli stessi milanesi festeggiarono quando videro che dai medesimi ferri penzolava il dittatore.
I morti, dicevamo non sono tutti uguali. A ricordarcelo ci pensano i mass media. Ieri ad esempio un goielliere di un quartiere bene della capitale ha detto la sua al tg sul provvedimento disciplinare che ha raggiunto il poliziotto accusato di aver ucciso il figlio, Gabriele Sandri. Una perdita di cui gli ultrà di estrema destra quando nelle risse si trovano in inferiorità, ancora piangono la scomparsa.
E Pinelli? E Giuliani? E Aldovrandi? E le mille morti sospette nei penitenziari?
Orfani.
giovedì 22 gennaio 2009
mercoledì 21 gennaio 2009
l'avevo detto, io (e m'ero sbagliato)
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martedì 20 gennaio 2009
Appunti per un film sulla lotta di classe
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lunedì 19 gennaio 2009
San Toro
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Dal bipolarismo in poi decidere se essere chiusi in gabbia con una tigre affamata è pericoloso richiede un dibattito tra due opposte opinioni. In cui di solito, uno dei due dice la propria tacitando l’altro con la frase magica: tu sei di sinistra.
Poi ci sono i bipartisan, gli equidistanti, quelli che tra Hitler e Ghandi, tra cappuccetto rosso e il lupo, tra un raffreddore e la lebbra o Bush riuscirebbero comunque a occupare il baricentro, la riga di mezzo.
E gli obiettivi? Quelli che dicono le cose come stanno? Quelli che fanno notare che Israele bombarda le scuole e – dopo congruo intervallo – i soccorritori? E che lo fa con armi vietate?
Rischiano di perdere, di nuovo, il posto.
venerdì 16 gennaio 2009
Due cuori e una giostra - 2° parte
La giostra della famiglia Gregori Faccio a Trento
Ecco la 2a parte dell'intervista
Manuel prende l’abbrivio per raccontarmi che in effetti ci sono avversità, spese e lungaggini burocratiche. "La legge impone di trovare un’area per circhi e spettacoli itineranti, e sono previsti sconti per la luce ed altri servizi. Un tempo le battaglie erano di categoria, oggi abbiamo ANESV AGIS (Associazione Nazionale Esercenti Spettacoli Viaggianti), che continua a lottare. Ma purtroppo sono rimasti pochi membri, e sono anziani. Oggi i nostri problemi riguardano soprattutto i costi, che sono troppo alti, (come la fornitura di energia elettrica), e la reperibilità di aree per gli spettacoli.
Per farti un esempio, qui a Trento abbiamo un contratto forfetario di fornitura di 10kw per 12 ore al giorno, ma anche se ne usiamo solo 4 ore alla fine dobbiamo pagare il costo forfetario, di circa 190€, mentre il consumo effettivo è di circa 70€! E poi, ogni 3 mesi dobbiamo fare l’allaccio elettrico. Funziona così: si paga il primo mese e per il secondo si fa la proroga; il terzo mese si deve fare il rinnovo, che costa quasi 200€!
Un altro problema è quello delle aree di sosta. Ogni 3 mesi ci spostiamo, e ogni Comune ci vorrebbe far comprare il terreno su cui sostiamo! È una follia! E poi la burocrazia... Assurda. Pensa che ogni provincia richiede un permesso con relativo pagamento - per il transito coni nostri trasporti eccezionali, quindi, per farti un esempio, per spostarmi da Bolzano al Veneto, passo 4 giorni in auto, a consegnare il disegno tecnico e richiedere i permessi per il transito sulle strade. Da Bolzano a Trento si paga solo il bollo: 14€. L’Anas del Veneto te ne chiede circa 80€, più 2 marche da bollo, e la società Autovie Venete circa 180€ più 2 marche da bollo. Fai il conto!"
DC: Non mi intendo di trasporti eccezionali, ma in effetti mi sembra un costo elevato. «Per fortuna – prosegue Manuel - il tessuto sociale dei colleghi è molto solidale. Ci si vede solo a periodi, ma ci conosciamo tutti. Noi lavoriamo in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Trentino Alto Adige. In particolare, qui c’è una comunità che condivide un calendario fisso di feste ed eventi nelle varie località e quindi si muove insieme. Siamo comunque tutte ditte individuali».
DC: Quanto è veramente nomade il tuo lavoro?
Manuel: Oggi, lo è su base regionale. Una volta ci si spostava di più, ed era anche più facile. I sindaci erano “amici di paese”, si viaggiava di più, si andava all’avventura. E le famiglie erano molto più numerose. Oggi abbiamo regolamenti e calendari fissati dai sindaci e dalle amministrazioni comunali. La nostra attività sostanzialmente è regolamentata come quella dei mercati cittadini.
DC: Ma se voleste andare, che so, a Napoli, potreste farlo?
Manuel: Sì, ma in base ad accordi “subacquei” ognuno sta a casa sua. Chi ha un’attrazione di novità, invece, deve e può spaziare. Ti spiego: con una giostra come la mia non costituisco un’attrazione nuova per un’altra città, e quindi vado a lavorare nelle regioni consolidate. Vice versa, se uno ha un’attrazione nuova, innovativa, ho bisogno di farla girare e di farla conoscere, ma costituisco anche una novità per le varie località. Comunque, c’è da dire anche che le aree sono sempre più piccole, e quindi non ci si può togliere il lavoro a vicenda. Si va dove si può andare.
DC: Il pubblico è cambiato negli anni?
Manuel: Sì, ci sono meno giovani, anche perché sono cambiati i gusti, e il numero di giovani sul territorio. Il lunapark, per esempio, funziona su feste collaudate, tradizionali, su fiere di paese. I grandi lunapark italiani, purtroppo, sono sul viale del tramonto. Erano Bologna, Verona, Genova e Perugia. Si può dire che quello di Verona e Bologna sono spariti, gli altri, a stento, resistono.
DC: Com’è il mondo visto da un carrozzone? Non è diverso. Secondo la moglie di Manuel, hanno più spirito di adattamento. Manuel aggiunge che in estate va a fare l’autotrasportatore di pesce in Veneto, per far quadrare i conti. Dice che la crisi si sente parecchio, nel settore, e a volte toglie la voglia di andare avanti. "La mia giostra è stata avviata circa 40 anni fa, ma non possiamo permetterci il rinnovo costante delle attrezzature, perché è troppo costoso. L’ultimo è pari a quello del 1999. Manca un sistema finanziario idoneo. Sul piano finanziario siamo davvero strangolati. Puoi immaginare se uno acquista un’attrazione per decine o centinaia di migliaia di euro, e deve accendere un mutuo enorme, quando ha finito di pagarlo, l’attrazione è obsoleta, e nel frattempo ha dovuto spendere per rinnovo e/o manutenzione, e alla fine, se vuoi venderla, l’attrazione è vecchia…. Ma ciò nonostante, teniamo duro. Anche chi, come un dente cariato, non vuole o non riesce a levarsi".
La famiglia aggiunge infatti che tutti i loro amici, parenti o conoscenti che si sono fermati, scesi dal carrozzone per una vita stabile sentono una nostalgia pazzesca e non riescono a realizzarsi. I più giovani, di solito, tornano.
DC: Pensate che il vostro lavoro abbia un futuro?
Manuel: Il futuro, come per tutti, è incerto. Finché ci saranno fiere e feste paesane, lavoreremo. Il problema è per i grossi luna-park, che noi chiamiamo “i parchi”. A proposito del nostro gergo, le nostre roulotte noi le chiamiamo ‘’carovane’’. Quella di mia suocera è spettacolare: è degli anni ’50, originale, è lunga 14 metri e apribile 1 metro per parte, quindi diventa 4,5 m interni, per quasi 50m2! Sai che in Italia siamo i primi nella costruzione di materiale abitativo e per le attrazioni di grande interesse?
Mi ricollego e chiedo a Manuel come vanno le cose altrove. "A livello europeo – spiega - i colleghi sono molto meno numerosi, ma più agevolati. Per farti un esempio, in Italia siamo circa 15000esercenti, e in Germania sono solo 5000. Le condizioni però sono molto diverse. Per dirti, in Spagna e in Francia spaziano, si muovono molto per lavoro. I nostri colleghi italiani del sud vanno a lavorare anche in Albania e in Grecia, sono più avventurosi, e infatti noi li chiamiamo “avventurieri”. Da un punto di vista tecnico, ci rifacciamo tutti a normative nazionali: ISO e TÜV (una certificazione di gestione sicurezza alimentare e ambientale e per la qualità del sistema di gestione aziendale che costa circa 40mila euro!)"
Chiedo alla famiglia Faccio Gregori se vuole aggiungere qualcosa: la moglie dice «per mio figlio vedo un futuro fuori dall’ambito delle giostre. Anche se questo mi farebbe male in cuore. Vorrei che studiasse». – Manuel invece lo lascerà libero di fare ciò che vorrà «l’importante è che lo faccia bene».
Siti di interesse:
http://www.aaex.ru/ Art of Amusement Expo, Russia
http://www.iaapa.org/ IAAPA International Association of Amusement Parks and Attractions
http://www.prater.wien.info sito ufficiale del Prater, il lunapark di Vienna e il più antico del mondo
http://www.tibidabo.es: sito ufficiale del Tibidabo, il lunapark di Barcellona, il secondo più antico al mondo
giovedì 15 gennaio 2009
una presa in giro di vite
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mercoledì 14 gennaio 2009
sento che è il mio ramo
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nn hai propr nnte altr d fare?
Nel mare d’inverno il grande freddo stimola forse delìri da sms? Vien da pensarlo leggendo il caso di una ragazzina californiana che a dicembre ha inviato ben 14.528 sms e del padre che quando ha ricevuto 440 pagine di allegati al conto del cellulare della pargola si è divertito un mondo. Volemose bene, yes we can, soprattutto perché la figlia aveva scelto una tariffa che prevede sms illimitati. Nel bilancio “trionfale” rientra anche la non punizione prevista dai genitori: d’ora in poi vietato mandare sms dopo cena, e quindi lei potrà addirittura tentare di battere il suo record, visto che questa impresa l’ha realizzata inviando un messaggino ogni due minuti nelle ore diurne.
(Il messaggero)
martedì 13 gennaio 2009
signor no
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lunedì 12 gennaio 2009
i filistei sopravvissuti a Sansonetti
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sabato 10 gennaio 2009
da domani in poi
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venerdì 9 gennaio 2009
giovedì 8 gennaio 2009
c'è chi può e chi iPod
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Temete di essere scambiati per italiani straccioni affamati dalla crisi? Vi asfissiano i proletari a progetto accalcati nella metro? Abbiamo quello che fa per voi: esprimete la vostra pacata ed elegante superiorità, manifestate uno stile raffinato nel riconoscimento del luxury straniero con queste piccole preziosità:
Cuffie per iPod tempestate di diamanti by Diaro Digital Design, 18 carati, oro bianco e rosa, tempestate di 204 diamondi. Edizione limitata a 1.000 paia. Prezzo al paio $6,400. http://www.heyerdahl.no/
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mercoledì 7 gennaio 2009
lunedì 5 gennaio 2009
Due cuori e una giostra
Fiere e feste - religiose o popolari – raccolgono da prima del Medioevo attrazioni e divertimenti: c’erano veggenti che prevedevano il futuro, come sibille, maghi e astrologi. E poi giocolieri, saltimbanchi e mangiatori di fuoco. Il loro luogo era la piazza. Oggi, che non viviamo la città e ci ammucchiamo nei centri commerciali, fiere e lunapark ci sembrano forse anacronistici: masse caciarone che ci attanagliano gola e fantasia col profumo dello zucchero filato… È così che durante le vacanze di natale ho potuto intervistare un giostraio – o meglio, come precisano i diretti interessati, un esercente dello spettacolo viaggiante. È con noi Manuel Gregori con la sua accogliente famiglia.
Mi hanno addirittura invitata nella loro roulotte…Seguitemi, andiamo a sbirciare il mondo da un carrozzone! Per prima cosa, chiedo a Manuel se è un mestiere che ha ereditato dalla famiglia.
Manuel: Sì, da mio padre. La famiglia è attaccata a questo mestiere da più generazioni, coi teatri viaggianti, il circo, i primi cinematografi, anche se la radice è la famiglia di mia madre – la famiglia Zamperla. È abbastanza conosciuta. A un certo punto si è spaccata in due rami: metà è andata in America e l’altra è rimasta in Italia. Quella in America lavora come stunt-men, uomini cannone, spettacoli con le macchine. Anche tempo fa su MTV si è visto un Zamperla che si è fatto male, è stato sbalzato fuori dalla rete e quello lì è un mio parente. E quindi ha una discendenza lunga. Le prime giostre erano saltimbanco, giochetti truffaldini, spilli e ci si muoveva per fiera in fiera, da festa paesana in festa paesana. Diciamo un’attività molto nomade. Dopo, già con i teatri viaggianti, è nata una vena artistica e da questi sono nate le prime rudimentali giostre. Diciamo da idee banali, come pali e catene. Comunque hanno radici profonde, antiche. La storia di queste attività è lontana nel tempo. I documenti sono pochi e rari. Abbiamo qualche libro o raccolta di famiglia - io ho visto solo qualche speciale di telegiornale sui miei colleghi e basta.
DC: Tu hai iniziato da piccolo?
Manuel: Sì, mio papà era qui di Trento, di Romagnano. Ho uno zio che lavora alla Whirlpool. Mia mamma invece era delle giostre. Mio papà quando ha sposato mia mamma ha iniziato questa attività. Prima aveva un’attività di imbianchino.
Nel frattempo, arriva la moglie di Manuel, con il bimbo, piccolo, che ha bisogno di tornare a casa, e quindi la famiglia mi invita ad andare con loro e proseguire l’intervista in roulotte. Il carrozzone, lo chiamano. Mi guardo intorno estasiata, in questo lungo carrozzone dorato, arredato con gusto, caldo e accogliente – La moglie di Manuel con una punta di orgoglio mi fa vedere che c’è anche la lavastoviglie. Poi Manuel prosegue «La famiglia itinerante è molto bella – ma richiede anche molta manodopera. La famiglia di mia moglie si chiama Faccio, è una famiglia storica, borghese e benestante, ma hanno sempre lavorato sodo. E hanno sempre difeso la categoria a denti stretti. Annoverano “grandi uomini” come li chiamiamo noi.
Dicevo, mio papà, dal canto suo, voleva i figli con sé – e quindi io sono andato a lavorare con lui. Il legame famigliare di solito è molto forte, anche perché il figlio tende ad affiancare il padre nell’attività. Lavorando insieme nasce un grande attaccamento. È un’avventura, eh! Una missione ardua. Io ho fatto la scuola dell’obbligo itinerante. Ho un cugino che ha fatto il liceo scientifico, giurisprudenza e persino il dottorato, ma non riesce a entrare nell’attività di avvocato, perché non fa parte della categoria. Sai, qualche laureato ce l’abbiamo anche noi, anche se è una mosca bianca».
Interviene la moglie: Io frequentavo 8 scuole all’anno! Il programma per me era sempre avanti o indietro. Ero bravissima: sono passata con distinto alle scuole medie, ma poi non volevo andare in collegio, volevo stare con la mia famiglia e fare le superiori itineranti era impossibile. Le chiedo com’era il rapporto con i compagni di scuola: «Buono – risponde - Eravamo la novità, c’era sempre molta curiosità. All’inizio. Poi ti mettevano da parte. Chi più chi meno, ovvio. A volte gli adulti dicevano “bambini, sono arrivati gli zingari”!» - «Ci confondono con gli zingari! Come in tutte le comunità, ci sono i buoni e i cattivi anche fra noi – ma non si salva nessuno dalla discriminazione!» A proposito di scuola, Manuel racconta che oggi come allora, i figli degli esercenti di spettacoli viaggianti cambiano spesso scuola. Di volta in volta ricevono un attestato che ne certifica la frequenza. Ora pare stiano cambiando la normativa, forse introdurranno un esame ad hoc per i figli degli esercenti degli spettacoli viaggianti, su base annuale.
La giostra della famiglia Faccio Gregori a Trento, dic. 2008
Manuel racconta poi che ogni famiglia viene riconosciuta con un tratto – per esempio, «noi siamo geniali ma folli. Io avevo uno zio che tanti anni fa si era arricchito con i cavalli. Ne aveva comprati 200. Poi è fallito. Comunque, le grandi famiglie sono rimaste poche. Per farti alcuni nomi: Zamperla, Cavaliere, Orlando. Mio nonno era di Margone, sopra Vezzano. Era figlio di una ragazza madre. E mia nonna era cresciuta “a erba e sassi”. Anche per questo il tasso di divorzi nelle nostre comunità è molto basso; 5 su 100, per dire un numero. La famiglia diventa un corpo e un’anima. Vi si tramandano storie e leggende, oltre al mestiere. Pensa, io ho un collega che quando racconta storie che risalgono a prima del 1914 parla in tedesco. Ovviamente, non è tutto rose e fiori. Come vanno, i guadagni, con la crisi? E poi com’è, questa vita nomade – così diversa, così lontana? Lo saprete nella 2° parte.Alcuni siti di interesse
- http://www.anesv.it/ Associazione Nazionale Esercenti Spettacoli Viaggianti
- http://www.lunaparkitaly.it/: informazioni, normative, i maggiori parchi in Italia
- http://www.lunaparkgenova.it/lastoria.htm Il lunapark di Genova
- http://www.giostre.net/ annunci commerciali di settore
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domenica 4 gennaio 2009
per grazia rifiutata
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sabato 3 gennaio 2009
venerdì 2 gennaio 2009
giovedì 1 gennaio 2009
se il 2009 fosse l'ultimo
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