martedì 30 settembre 2008

Aggiornamento da Via Mazzini

Le cose inviate da Piccolo Diavolo per Maria e la piccola Maria
Per chi non lo sa, i post che raccontavano di Maria, in Via Mazzini a Trento, pubblicati anche su Mente Critica hanno portato a una raccolta di cose utili per il nascituro di Maria con la collaborazione di Piccolo Diavolo e di Marina
Giovedì scorso ho portato a Maria le ultime cose, quelle che ha mandato Piccolo Diavolo e che vedete in foto. Al primo round, invece pannolini, tutina per neonato e crema antiarrossamenti. Maria era ancora lì, mi ha detto che stava bene e che ormai mancava poco al parto. Menre scrivo, credo che la figlia, piccola Maria, pure lei, sia nata.
Maria andava a partorire all'ospedale S. Chiara a Trento - le ho detto che se mi chiama/fa chiamare vado a trovarla. Ho il suo nome e cognome, quindi potrei andarci di mia iniziativa, ma la gravidanza è un fatto privato e anche se le ho portato le cose che abbiamo raccolto per lei, non ho certo dirittto di 'intrudere'.
Ovviamente anche se ha bisogno di qualcosa per sè mi può chiamare. Dice che Maria è il 5° figlio - la più grande ha 15 anni, il più piccolo 3 e mezzo. Non so come mai, ero convinta che questa fosse la sua prima gravidanza.
C'è stato qualcuno (forse un troll?) che su Mente Critica mi ha accusato di cercare consensi e mettere in mostra questo gesto. Critiche che possono nascere, ma che abbiamo ignorato, perchè dargli peso sarebbe stata solo una perdita di tempo. La rete si è dimostrata un ottimo canale per allargare la volontà di solidarietà al di là dei canali locali.
Grazie dunque a chi è intervenuto con consigli e indicazioni e con l'invio di tutine coperte biberon e quant'altro. Vi terrò aggiornata su Maria quando avrò sue notizie
DC

la fabbrica della paura

TRENTO, LOSCHI FIGURI DAVANTI ALL’OSPEDALE Il consigliere leghista di Trento Enzo Boso ha chiesto al Sindaco perchè non si è intervenuti dopo le numerose segnalazioni dei cittadini circa la presenza di loschi figuri nei pressi del parcheggio dell’ospedale S. Chiara [La Padania, Data pubblicazione: 15/05/2008]
Da un sondaggio commissionato dalla Lega Sergio Divina risulterebbe in testa con il 53,4%. Lorenzo Dellai fermo al 46,6%
(L'adige, 29.09.2008)

lunedì 29 settembre 2008

l'Italia tale e quale

Roma, 28 set. - "Se si arrivasse a un sistema presidenziale, Berlusconi potrebbe concorrere alla massima carica dello Stato, perche' ci sarebbero quei pesi e quei contrappesi che consentirebbero anche a lui di governare meglio il paese". Lo dice Massimo D'Alema a Bruno Vespa per il libro " Un'Italia diversa" in uscita venerdi' da Mondadori-RaiEri.
Agi - Dom 28 Set - 12.58

domenica 28 settembre 2008

Formula uffa

La Formula 1 sbarca a Singapore, e di notte.
Uno spettacolo imperdibile. I giornalisti parlano di scenario, di "cornice". Lo fanno spesso ormai: quando si corre nel deserto o a Valencia, sul ponte di Calatrava, ad esempio.
Segno, forse, che il quadro, da solo, non basta.
Quello di Singapore è un circuito cittadino, è quindi, come sempre, "impossibile sorpassare".
Da tempo ormai a decidere le gare è la chiave inglese del meccanico che cambia le gomme ai box. Pieni di curve, i tracciati più che gare vedono sfilate.
Del resto che vinca l'uno o l'altrno non fa poi molta differenza. L'epoca di personaggi come Mansell, Prost, Senna o Piquet è tramontata. Oggi non solo le traiettorie, dei piloti anche le frasi sono identiche: la vittoria è della squadra, dobbiamo lavorare sulle prestazioni, sono ottimista.
A pronunciarle qualche finnico, brasiliano o inglese, senza che di loro si sappia molto di più. Del resto le cento vittorie di Shumacher non bastarono ad avvicinare il mito di Villenevue.
Neanche le macchine appassionano. I marchi spesso sono solo carrozzerie su cui appiccicare uno sponsor. Chi tifa per la Red Bull?
Il fatto è che la formula 1 poggia su un mito tramontato: la velocità.
Il lusso è la lentezza. Di fast anche il food ormai è passato di moda.
Ogni automobilista baratterebbe volentieri un cavallo della cilindrata della sua utilitaria con più comodità nei parcheggi o meno consumo di carburante.
Una vettura fa sognare se non si distingue solo per la marca di sigarette che sponsorizza. E interessa se le invenzioni che la fanno vincere hanno qualche collegamento con la realtà.
I 300 all'ora non impressionano più nessuno. Ve l'immaginate invece al bar la mattina dopo la corsa a sognare di guidare quella macchina che fa 100km con un litro?
Se si imponessero alle scuderie motori ibridi e scocche riciclabili forse si rivedrebbero i tifosi e i sorpassi; anche chissà, quello dell'idrogeno sul petrolio.
Senza sprecare tanta elettricità per i lampioni di Singapore.

venerdì 26 settembre 2008

motori te salutant

Quando la ministra Gelmini afferma che il '68 ha fatto solo danni basta guardarla per esserne persuasi. Quindi si torna indietro. Dalle tre i (impresa, inglese e internet) passiamo a GcF: il grembiule col fiocco. chissà se cambieranno anche i dettagli: ad esempio i programmi. Temiamo però che la scuola resti, o torni ad essere, di classe. Che l'insegnamento del latino e greco fungerà ancora da segno distintivo di liceali bravissimi nel copiare una versione da internet. Gli studenti italiani, è notizia di qualche mese fa, ignorano il motivo dell'alternarsi del giorno e della notte. Quando è all'estero l'italiano, se colto, smette di parlare in dialetto. Ma il latino e greco rimangono: nell'età in cui la mente viaggia svelta ai ragazzi italiani si insegna il vocativo di rosa,ae. C'è chi ritiene che tradurre Cicerone e Omero formi. Di solito a dirlo è qualche liceale nostalgico. Chi il diploma lo adopera per ciò che Giovanni Gentile lo concepì: farne un segno distintivo per una società classista in cui l'avvocato, il burocrate, il medico, il prete potevano parlare in codice. Senza chiedersi quanto formi rimontare un motore. Ma se proprio non vogliamo sporcarci le mani, ministra,avvocatessa, Gelmini, mettiamo da parte il de Bello Gallico e sfogliamo Le Monde.

martedì 23 settembre 2008

certezze

È tutta colpa dei sindacati, anzi della CGIL. Per chi ancora nutrisse dei dubbi la vertenza sull’Alitalia offre due certezze, ma alternative. O quella già mostrata in apertura, o che i mass media mentono al servizio dei loro padroni. Dopo che alle compagnie aeree low cost è stato permesso di impiegare in Italia personale con contratti irlandesi, dopo che le sono state concesse gli aeroporti migliori, si è scoperto che l’Alitalia è “un carrozzone”, parola magica che annuncia nuovi affari per gli imprenditori. La si pronuncia prima delle privatizzazioni: era un carrozzone l’Alfa Romeo, le autostrade, la Telecom e l’IRI tutto intero. Chi disprezza compra, si sa. Un'altra parola magica dei giornali è “casta”. Di solito parla di gente col posto fisso, niente di meno. Come il personale dell’Alitalia, a cui durante la recente vertenza è stato proposto di lavorare di più e guadagnare meno; un affarone. Infatti CISL e UIL hanno sottoscritto al volo, è il caso di dirlo. Eppure chissà perché le loro vittime, i lavoratori dell’Alitalia, hanno "puntato i piedi", capricciosi. Li ha rappresentati la CGIL, che è stata accusata di fare politica. Resta da capire cosa facesse la controparte, la “cordata,” quella di caschmere di Colannino e altri noti precari che danno ultimatum e chiedono dei sacrifici per telefono, dallo yacht.

crescete ed estraetevi a radice quadrata

Tutti i politici dicono che dobbiamo figliare, assolutamente, se no non ci sarà nessuno che ci paga le pensioni. Come dire: siccome il serbatoio è bucato metto più benzina. Un ragionamento che sottintende che dovremmo aumentare di numero all’infinito, se la nascita zero non basta. Invece è il sistema che non va, e non perché a noi non va più di moltiplicarci. Ma ammettiamo che si voglia immettere più gente nel mercato del lavoro, e che non si trovi: (un’ipotesi che ignora milioni di disoccupati e precari) non sarebbe più comodo spalancare le frontiere? Un bimbo è un investimento: costa. Allo Stato in istruzione, sanità, welfare vario. Un uomo di fatica, una modella, una colf o uno scienziato stranieri invece porterebbe all’Italia solo benefici, gratis e chiavi in mano, non fra vent’anni. Altro che moratoria degli aborti; sono le nascite che bisognerebbe fermare. A compensarle ci sarebbero le frontiere finalmente aperte a tutti i maggiorenni di sana e robusta costituzione. Più anticoncezionali e meno dogane: spunterà mai un politico a farne un programma politico?

lunedì 22 settembre 2008

-100

Il 22 settembre è il 265° giorno del Calendario Gregoriano (il 266° negli anni bisestili). Mancano 100 giorni alla fine dell'anno. (da www.wikipedia.it)

venerdì 19 settembre 2008

Ho rivisto il mare e mi sono sentito piccolo

Vignetta di Rudi Patauner
Ecco la 2a parte dell'intervista a Pier
Quando chiedo a Pier cosa gli ha lasciato il viaggio dei folli in Martinica l’apparente semplicità della risposta è poetica “Ho rivisto il mare e mi sono sentito piccolo. È stato bellissimo. Certo, ci sono stati anche momenti di ansia, di tristezza, ma soprattutto una grande voglia di cambiare la mia vita. Abbiamo anche sbattuto contro una balena, imbarcato acqua e ci siamo ritrovati ognuno con cose che ancora devono essere chiarite. Una gran voglia di trovare un equilibrio e la domanda ‘ce la farò?’. DC: E il viaggio successivo, quello fatto in treno, 200 persone, fino in Cina, passando per Mosca, con la Transiberiana com’è andato? Pier: Nel viaggio del 2007 in Cina eravamo 200 - un gruppo di utenti di centri di igiene mentale da tutta Italia; abbiamo viaggiato un mese. Ho suonato all’ambasciata italiana di Mosca e di Pechino, musica italiana della tradizione popolare. DC: Eri emozionato? Pier: Più che altro, dopo tanti anni le dita si muovono in maniera meccanica, più della musica, ricordo che per un giorno, vedendo tanta gente ballare, mi sono sentito parte della società. Sono emozioni….” DC: Quindi di solito non ti senti parte della società? Pier: Mi ci sentirò quando avrò il lavoro adatto a me. Nella mia vita sono stato dalla parte dei perdenti. La gente che vince senza impegno mi dà fastidio. Le mie note me le sono sudate. Si prendono colpi mica da ridere, ma è anche vero che ci sono persone, come i dottori e gli assistenti sociali, che vivono continuamente dalla nostra parte della barricata. Gente che opera e si impegna in silenzio. Che combatte contro lo stigmatismo. DC: Chi sono gli utenti di un centro di igiene mentale? Pier: Sono persone che hanno perso il treno però hanno ritrovato una possibilità di ricostruirsi una vita e piano piano ce la possono fare. Senza fretta”. Cerco di capire come si sentono – stigmatizzati? Come sono visti dai ‘normali’? Ma la mia domanda inciampa sulle parole di Pier “quando vai in blocco capisci che ci sono cose più importanti dei soldi, (anche se servono, certo). Non guardo mai la televisione: il Grande Fratello è lo specchio dell’eliminazione: nelle sfere alte diventi qualcuno, nelle sfere basse diventi un barbone”.

La barca dei folli verso Tenerife

Più tardi, commentando queste parole con Poldino, ipotizziamo come sarebbe lo scambio di vite – diciamo di un Lapo Elkann, (il pazzo del quartiere) e di Pier a casa Agnelli: avrebbe potuto diventare un famoso musicista….. Con apparente semplicità Pier squarcia le tele dell’ipocrisia e guarda negli occhi la tragicità umana. Eppure mi sembra sereno, (forse un po’ preso dall’etica calvinista del Nord-est, con la sua insistenza sul lavoro). “Fin da piccolo avevo domande più grandi di me. - mi racconta - Ho iniziato a leggere Socrate e Platone a 12 anni. Forse ero un po’ ‘anticonformista’, ma alcuni insegnanti mi volevano bene…” e poi mi dice che si è cresimato “anche perché forse è il pensiero più semplice del mondo, quello di Gesù Cristo. In tutte le sue forme. È la speranza che il bene esiste. Che i momenti negativi si possono superare”. Manco un’anticlericale come me trova da ribattere a questa affermazione. Il filo rosso della morte fa capolino, a tratti. La morte di Gesù, dell’allievo di Pier che si è portato via la sua voglia di suonare. La morte dello zio da cui Pier, bambino, ha ricevuto la prima chitarra. La morte di Pastorius a 37 anni… Ma la nostra conversazione non ha nulla di pietistico. Al contrario, a un certo punto Pier mi dice “sono molto innamorato. Non so di cosa, né di chi. Forse della vita. Molte volte mi è andata male, ma non me ne faccio un cruccio, so che ci sono problemi più gravi”. Gli ho sorriso, dicendogli che è uno stato di grazia; che non è necessario sapere di chi o di cosa. Poi controlliamo i miei appunti; Pier deve scappare, andare a far la spesa. La conversazione prende una piega prosaica... Fuori dal bar mi chiede se mi piacciono i suoi capelli. Gli rispondo che non mi piacciono gli uomini con i capelli lunghi, ma gli danno l’aria da musicista.

Alcuni link: articoli su pazzia ed elettrochoc:

Doccia collettiva sulla barca dei folli

giovedì 18 settembre 2008

l'Alitalia torna presto, vero?

Il polipo nella chitarra

Presto il federalismo sarà legge. Per la scissione credo ci vorrà ancora qualche anno. Da un paio di secoli il meridionale è l’impacciato, il bifolco, lo sporco. Da quando sono designati direttamente dalla gente i Presidenti del consiglio vengono tutti dalle province a nord del Po. È lì che nell’iconografia, nelle pubblicità nasce l’uomo di successo. Quello che investe e incassa. Al Toscano o al romano al massimo tocca far ridere. Al di sotto resta una magna Grecia che deve vergognarsi del proprio accento, mentre nei cartelli della Lombardia e del Veneto il nome di ogni borgo è scritto anche in quell’italiano senza la vocale finale che qualcuno chiama lingua. Gli stessi che pontificano di Padania. Quell’entità che, per ora, non si staccherà. Dall’unificazione il regno con capitale Torino dal sud ha sradicato il banditismo, chiamando così troppe cose. Poi le industrie – di Torino e Milano – del sud hanno fatto un serbatoio di manodopera a basso costo, basso abbastanza da permettere agli operai di ricomprare con i risparmi di anni quello che ai ritmi imposti alla catena di montaggio costruivano in una settimana. Quindici anni fa con l’apertura all’Europa il Nord est ha trovato nuovi mercati arruolato manodopera nera e in nero. Il sud allora è servito come pattumiera, oltre che allevamento di impiegati nel pubblico e nei call center. Povera gente, laureati con all’orizzonte al massimo un corso di recupero gentilmente offerto dalla ministra Gelmini. Una bresciana a cui Reggio Calabria ha fatto comodo per passare l’esame da avvocato. Napoli da capitale del regno rivaleggiava con Parigi, ora con Nairobi. Solo quando i nativi di quella città – Nairobi - arrivati a Milano, Treviso, Bergamo, Torino non serviranno più come clandestini ricattabili dagli imprenditori, il sogno di Bossi potrà avverarsi. A proposito, buon compleanno, fanno 67, nella smorfia napoletana quel numero è il polipo nella chitarra: l'intromissione dannosa di terzi.

mercoledì 17 settembre 2008

mAlitalia

Cosa c’è sotto il caso Alitalia? Forse solo l’ennesimo esproprio. Dopo la luce, le poste, il telefono le ferrovie e le autostrade ci prendono anche la compagnia aerea. Dovevano essersela dimenticata. Anche stavolta, c’è da crederci, assisteremo ad un salto di qualità. Però è bene che resti italiana. Così hanno dichiarato gli imprenditore che si sono prenotati. Tutti si sono detti d’accordo: italiana, certo, se no che Alitalia è? Evviva il tricolore, quello in base al quale un evasore fiscale di Pesaro dovrebbe starmi più simpatico del dirimpettaio morto di fame nato a Pechino. Perché la luce, le poste, il telefono, le ferrovie e le autostrade sono in mano italiane vero? Certo, ce ne accorgiamo tutti i giorni: come ci spia la Telekom, come spariscono le lettere, come deragliano i vagoni un inglese non sarebbe mai in grado di farlo. Sarà così anche per l’Alitalia, con il tricolore sulla coda e i profitti chissà dove. Quando poi la regione Lazio si offre di acquistarne una quota le si taglia la strada. Il Lazio non è Italia? O Ancora e sempre il nazionalismo è un pretesto?

l'America collassa

- E poi, figliolo, smettila di parlare in francese. - Uì uì, uì can.

domenica 14 settembre 2008

Sarei un ottimo dio (se solo avessi un universo a disposizione)

Vignetta di Rudi Patauner
Citazione che gli amici attribuiscono a Pier. Chi è Pier? ‘Un ragazzo che si sta impegnando assieme a tanti altri ad aiutarsi e ad aiutare’, vuole essere definito per i nostri lettori. Trapiantato in Trentino da molti anni, Pier è una voce degli utenti del Centro di Igiene Mentale di Trento. Chi lo conosce parla di Pier come un musicista di grandissime abilità e sensibilità. E lui ci racconta “Ho frequentato la Facoltà di musicologia dell’Università di Trento, dopo aver fatto studi magistrali e classici, ma la morte del mio allievo di basso mi ha sconvolto. Da allora, si è spenta in me la voglia di suonare. Solo più tardi ho capito che c’è sempre una speranza; ora voglio una vita ‘normale’. È una lotta contro se stessi”. DC: Sì… ma che significa ‘vita normale’ e perché dici ‘contro se stessi’? Pier: mah, quando il mio ‘narcisismo’ prevaleva su me stesso ero convinto di essere un grande musicista e un grande giornalista. Per un periodo mi sono convinto che ero Saturnino’. Hm? – chiedo stranita - Come hai fatto a identificarti con Saturnino? E, soprattutto, a rendertene conto e venirne fuori?? - ma lui mi risponde tranquillo “Sono misteri della mente. Forse perché era la musica dei miei 20 anni. Poi, anche con l’aiuto della psicanalisi, ho capito che sono Pier. Come diceva Thomas Mann, ‘ognuno di noi è come una parte della luna’.”
La barca dei folli verso la Croazia
Più che varcare la soglia della sua storia, mi faccio trasportare dalle sue parole - voli emozionali e letterari, che veleggiano su Pastorius e Gesù Cristo planando su Socrate e Thomas Mann. Starei ore ad ascoltare Pier, fino alla radice delle domande universali dell’uomo… Per un banale calcolo delle probabilità credo che le signore ‘normali’ al tavolo accanto non stiano discutendo di filosofia. Brandelli della loro conversazione sulle borse di Prada mi confermano nella convinzione che non cambierei tavolino “Ora vivo in comunità, per una situazione esistenziale che non riuscivo a reggere. – continua Pier - E lavoro in una comunità di persone che stanno cercando la loro strada. Sono grato al Trentino perché ho sempre trovato lavoro. Che ti posso raccontare? Ho inventato l’esafono’ dimmi qualcosa in più, chè io di musica non ci capisco molto, lo incalzo - ‘è un basso con le ottave del violoncello, del violino, del contrabbasso e della chitarra”. Ci sono anche domande delicate. E domande che non ho il coraggio di fare. Come quando Pier mi dice che suona con bassi ortopedici perché la sua mano è rimasta lesionata dagli elettrochoc. Sussulto. Non riesco a immaginarlo su un lettino di ospedale psichiatrico con gli elettrodi in testa. Ma so che lo ha vissuto. Ignoro come faccia a star qui a parlare con me tranquillamente, che oceani emozionali e psichici abbia valicato. Allora viro, e mi faccio raccontare degli oceani di acqua salata. Pier, infatti, è uno degli utenti del Centro di Igiene Mentale di Trento che nel novembre 2006 ha preso parte a La Barca dei folli’ - In barca a vela attraverso l'Atlantico dieci uomini e donne inseguono un sogno: dimostrare che anche un equipaggio del Servizio di salute mentale di Trento può arrivare fino alla fine del mondo. Un viaggio da matti nell'oceano che è davanti a tutti noi, ma anche dentro ciascuno di noi.
Pier mi dice che “questo viaggio è stato organizzato per dimostrare che persone con problemi mentali o una sensibilità più marcata possono fare delle ‘piccole’ imprese, che per noi sono grandissime. Abbiamo visitato piccoli paesi in Spagna, partendo da Cadice siamo arrivati in Martinica. Eravamo 4 pazienti, 2 genitori, 3 skipper e un dottore. Ci sono stati anche litigi, sulla nave Margaux. Vai a vedere il sito, lì trovi anche le foto. Siamo andati anche in televisione, da Magalli, a presentare il viaggio. Lì ho suonato l’esafono con la loro orchestra”. Pier ha anche curato le musiche di ‘Oceano dentro’, il film della traversata della Barca dei folli che uscirà a breve (a cui ha collaborato anche Sergio Damiani, giornalista de L’Adige ). “Ho iniziato a studiare jazz e l’accordatura aperta fin da piccolo. – prosegue Pier - Ci sono voluti 15 anni. Di fantasia, follia e ricerca. Che mi hanno portato anche a creare l’esafono. Ora ho uno strumento fatto con un’ex scarpiera, due coni che fungono da amplificatori, una testata di serie limitata e un vecchio amplificatore con coni da chitarra. Adesso faccio tecnica, non penso più che la mia vita sarà quella del musicista”.
Certa che anche voi siete rimasti rapiti dalle parole e dalle avventure transoceaniche di Pier, siccome è una lunga conversazione, anche questa volta la propongo in due parti. A presto!
Pier suona il basso sulla barca dei folli

e noi siamo tanto democratici, vero?

"chi è democratico è antifascista"
(G.Fini)

sabato 13 settembre 2008

per me - deluded

per me, che alla mia età sono ancora così

scioccamente ILLUSA

Buona domenica

Tagliarsi i capelli e vivere felici – gli atti del convegno

Del matrimonio e altre bazzecole II
Eccomi qua….. (molto!) in ritardo (mi scuso), a riprendere dalla legittima curiosità dell’amico Cicciosauro (aka Wilson) sulla vecchia signora Wilson che si interrogava sulla felicità. Al bancone di quel vecchio pub di periferia di Manchester con noi doveva esserci un infiltrato: una manina che sgranocchiava pistacchi e parole della signora Wilson. Qualcuno che si è appropriato della sua alcolica saggezza stanca….
E so’ contento!! Economisti di tutto il mondo stanno cercando di capire cosa sia la felicità, ovvero cosa ci rende felici. Dalle loro interviste planetarie emerge che chi si affaccia oltre la soglia della povertà, al finestrino della BWM o al bordo vasca Jacuzzi, non è felice. Siccome san fare i conti, gli economisti sanno che le persone a mollo nella Jacuzzi son le stesse che foraggiano i loro studi... dunque han fatto spallucce alle centinaia di migliaia di persone povere & infelici (forse infelici perché povere? E chi se ne frega!). E hanno capito che la nuova frontiera della felicità sono i beni immateriali: culturali, socio-relazionali e ambientali. Un po’ come dire che il ricco si sente davvero bene se visita gli Uffizi in orario blindato o guardando le paperelle nel parco della sua villa. Comprendiamo quindi che la vista di un mendicante sulle scale del museo e della barbona sulla panchina potrebbe turbarli. Capiamo che quel genio mattacchione del nostro governo lavora veramente. Sì, per loro. Per mantenerli gai: banditi i mendicanti; che sono ste borse piene di stracci? Via! 3 poveracci in minacciosa comunella per strada? Circolare o vi arrestiamo! ….
Allora è con un certo orgoglio che tiriamo le somme delle vostre dichiarazioni sulla felicità: * L'ignoranza porta la felicità (...)
* Invece ci sono cose che mi "rendono" (temporaneamente) felice: quando mi pongo un obiettivo e riesco a raggiungerlo.
* (...) Elenco di cose im/materiali = Missione: difficile, se non impossibile * Felicità è un bicchiere di vino
Ma attenzione! Avete anche voi - spesso - avete espresso necessità o desideri immateriali.. Quindi attenti c'è il rischio di gabola e che il nostro amato premier si stia dando da fare per rendere più felici anche voi…!
OSssequi. O se' lì? DC

venerdì 12 settembre 2008

4 gatti

Nella foto uno dei nostri visitatori di oggi.

mercoledì 10 settembre 2008

Si chiama Maria

Vi ricordate ‘Il sorriso più bello’ di cui vi ho parlato qualche giorno fa?
Ieri l’ho incontrata di nuovo. Cioè, sono passata in Via Mazzini e lei era lì, con le mani giunte, gli occhi bassi, con il suo bicchierino. Non volevo essere invadente, e non sapevo se fermarmi o meno. Allora ho tirato dritto; sono andata in panificio e le ho comprato dei biscotti. Poi sono tornata da lei e ho fatto quattro chiacchiere. Anche oggi ho chiesto a Maria, - questo è il suo nome -, come stava, se stava bene, se aveva bisogno di qualcosa. ‘Come vuoi’ mi ha detto anche oggi con il suo tono dolce. Non so mica se si ricordava di me, ma poco importa. Le ho chiesto se sta bene, se è indiana. No, rom; parla italiano, e pure bene! L’altra volta pensavo che a malapena mi capisse. Ma sono frasi mozze.
Non è che si faccia della gran conversazione accucciati in Via Mazzini… Mi ha detto che ha 30 anni e che il bambino nasce il 22 o il 23 settembre. Ho cercato di capire se c’è qualcuno con lei – delle donne, un marito o qualcuno che la segua. Che non la mandi a mendicare 4 soldi con il neonato. Mi ha assicurato che poi starà col bambino, perché tanto lì si guadagna poco. Vedremo. Che senso di impotenza. Siamo rimaste d’accordo che le porterò qualcosa di utile per il bambino (o bambina). Io mica lo so, però, cosa serve quando c’è un neonato! Allora, senza buonismi e senza gargarismi di coscienza, chi mi dà una mano a capire cosa cavolo posso portare di utile a questa futura mamma accovacciata per terra – ma solo il pomeriggio, perché la mattina i vigili sono più severi e la mandano via?
(Se qualcuno poi vuole contribuire al ‘pacco di conforto’ mi mandi una mail a ladonnakannone@gmail.com e ci organizziamo).
Grazie
DC

non fa ridere

"L'Italia è un Paese molto solido nella sua economia" (S.Berlusconi) da www.Corriere.it

arrivederci

Questa faccenda del buco nero mi intriga. Chissà se davvero, come paventano alcuni scienziati a Ginevra, oggi, per sbaglio, dei loro colleghi spengono luce. Io per la verità l’idea stessa di buco nero – una specie di bocca che inghiotte tutto perché tanto densa da attrarre ogni cosa, luce compresa – la accetto come faccio con l’onestà del mio amministratore di condominio: un assioma, senza il quale i ragionamenti della riunione al terzo piano non vanno avanti ma che non sarei in grado di dimostrare. Pare che i governanti abbiano dato il nullaosta. Sulla base di quali notizie? Di qualche manuale del liceo? O dei pareri degli studiosi? Me li immagino e non riesco a concepirli se non completamente compresi nel loro lavoro. Davanti ad un’opera ciclopica arrivare a concludere tutto ricreando il big bang, infilare il mondo dentro un cilindro sarebbe veramente un rischio per uno scienziato? O non piuttosto l’alfa e l’omega, il punto d’arrivo di Newton, Archimede, Einstein? Ma ipotizziamo che un nuovo Ettore Majorana abbia il coraggio e la lucidità di bussare alle porte dei potenti e dire che bisogna fermare le macchine, che si rischia, che quell’imbuto sotto terra ci inghiottirà tutti. Dopo i capitali spesi, dopo l’eco sui media quale politico gli darebbe retta, col rischio di perdere la carica? Meglio sparire nell’universo come l’ultimo presidente del Canton Ticino. Arrivederci.

martedì 9 settembre 2008

Gesù è la risposta

Oggi pomeriggio mentre stavo digitando un sms mi hanno rifilato un volantino. Lì per lì stavo per buttarlo. Poi l’ho guardato e ho deciso di tenerlo. Per voi. Eccolo qua.
‘Gesù è la risposta’ Sì, ma a quale domanda? Io ero lì che mandavo un sms a Lia …
Dal 11 al 14 settembre in Piazza Fiera a Trento vi aspettano musica cristiana e incontri con la parola di dio, racconti di vite trasformate e spettacolo di burattini. E musica cristiana.
L’ABC della salvezza Sperimenta anche tu l’amore di dio e segui questi passi per essere pronto per il cielo 1) Ammetti di essere peccatore 2) Chiedi perdono a dio 3) Beneficia della grazia di dio 4) Poni la tua fiducia in lui 5) E diventa figlio di dio! 6) Confessa Gesù come tuo salvatore 7) E aprigli il tuo cuore
Come resistere a questo invito della chiesa cristiana evangelica assemblee di dio in Italia? Quasi quasi ci vado, almeno a vedere i burattini.. dai! Fatemici andare, prometto che sto buona e non rompo i maroni** **(ahahahha! Ci avete creduto!!!)
In foto: Burn out (= 'brusadi')

la prossima volta metteteci una bidella

"...tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua e recano il loro soffrire con sé come un talismano...": sono i versi della poesia di Montale per cui resterà tristemente celebre l'ultimo esame di maturità, il primo dell'era Gelmini, il ministro dell'Istruzione Università e ricerca del nuovo governo Berlusconi. Com'è noto, i versi in questione erano dedicati ad un ballerino, cosa che il ministero non si è preoccupato di verificare, proponendo, in riferimento ad essi, una riflessione sul "ruolo salvifico della donna". Ma sono versi che ben si addicono anche ai precari della scuola, abituati ad essere "raminghi" per anni, spesso decenni, e che, con la manovra fiscale varata da Tremonti, hanno visto ulteriormente peggiorate le condizioni di vita e di lavoro. Parafrasando un altro "tormentone scolastico" d'inizio estate, se si propone di ripristinare l'uso dei grembiuli nella scuola primaria, contemporaneamente si lasciano centinaia di migliaia di lavoratori della scuola in brache di tela.

lunedì 8 settembre 2008

8 settembre

- A regà, che state a combinà?
- Mizzica, non t'immischiare, la stracciamo noi, la Costituzione.

domenica 7 settembre 2008

Quella buon'anima di tuo zio...

15 appartamenti, villa, terreno e soldi
Il testamento a sorpresa del parroco
TRENTO (7 settembre) Un sacerdote defunto, un'eredità milionaria, 14 nipoti, 2 soli eredi. Muore a 89 anni e lascia in eredità 15 appartamenti, una villetta, un terreno e soldi. Don Candido Micheli, parroco di Ravina, (...) è spirato lo scorso 29 maggio (...) il testamento era stato redatto nel 1999. I beneficiari sono 2 dei 14 nipoti. Nel testamento ha lasciato un milione di vecchie lire a 3 chiese. (...) Uno dei due fortunati nipoti è divenuto proprietario di due immobili con una decina di appartamenti e parcheggi annessi in una frazione di Trento e di un'officina; l'altro ha ricevuto una villetta con terreno, bosco e garage, tre appartamenti con garage e cantine, e l'alloggio a Trento dove il sacerdote viveva. In comunione, i due hanno poi avuto un appartamento nel Ferrarese e il denaro contenuto in due conti correnti e in un libretto al portatore.
La notizia ha destato perplessità.
Don Micheli aveva 8 tra fratelli e sorelle, oltre alla schiera di nipoti. Che solo due fra loro siano stati nominati eredi ha causato, in una famiglia così numerosa, reazioni di grande amarezza, in taluni casi di rabbia (...) «Lasciando tutto a due persone ha procurato un enorme dispiacere ai nipoti». Molti si sono sentiti vittime di una grande ingiustizia e di un' immeritata disparità di trattamento. C'è anche chi è andato dall'avvocato, per capire se il testamento fosse impugnabile. Ma i nipoti non hanno diritto alla "legittima", non possono cioè avanzare pretese sul patrimonio dello zio.

Don Ivan Mattei, portavoce della Diocesi ha parlato di profonda amarezza: «Perché, come sacerdoti, abbiamo una missione di spenderci anche economicamente per la nostra gente».

Che spettacolo!!!!!!! Quanti pii uomini divisi dalla gola e bavosi di avidità! Ma che voj, don Mattei? Stai rosicando perchè ne volevi un po'?
Perchè non dicono se lo zio era ricco di famiglia o se man mano si è intortato un po' di vecchine che gli hanno lasciato le loro eredità? ...Forse ne ha circonvenzioncirconcisa qualcuna? Non so da voi, ma qui la 'gente bene' si vanta di aver missionari e preti in famiglia. Generalmente, inorridisco. Se posso, li infamo. Oggi, capisco .....
Sapete che a luglio ho fatto una conoscenza squisita: una signora che vende bigiotteria sulle bancarelle e che vive vicino al ricovero del suo paese. Mi ha detto che 'si apposta' per razzolare ciò che rimane delle gioie delle vecchine...Poi vende
Ma che belle storie della buona notte! Sweet dreams
DC

I miss Italia

non vedo l'ora che il nord, il centro e il sud si staccano dall'Italia per rimanere da solo con lei. Federalismo subito.

riapre il circolo neofascista di Milano

sabato 6 settembre 2008

scusi, me lo fa rivedere?

06 set 12:11 Cronache MACERATA - Avevano deciso di fare l'amore in piazza, a Macerata, stendendo una coperta per terra. Ma i passanti scandalizzati hanno chiamato il 113. Cosi', due nomadi di origine romena, lui 25 anni e lei 28, sono stati denunciati per atti osceni in luogo pubblico. L'episodio e' avvenuto ieri pomeriggio. (www.corriere.it)

venerdì 5 settembre 2008

guadagna anche tu, con la televisione!

MILANO (5 settembre) - (...) Un telespettatore sportivo, infastidito, innervosito, fino a risentirne come danno esistenziale, da quegli inserti pubblicitari che vengono trasmessi senza interrompere il programma, ha intentato e vinto una causa contro Mediaset per gli spot durante le semifinali di Champions League nel 2003. Lo rende noto l'avvocato Angelo Pisani, presidente di Noiconsumatori.it. Al telespettatore sono stati riconosciuti 100 euro di danni. Il ricorso, in difesa della tutela dei diritti soggettivi presentato contro Mediaset e Rti, è arrivato fino alla Cassazione, che ha avallato una sentenza emessa dal Giudice di Pace. A un giudice di pace si era infatti rivolto il telespettatore, sostenuto da Noiconsumatori, lamentando un “danno esistenziale da alterazione psichica e stress per il bombardamento pubblicitario durante le semifinali di Champions Leage”. Il magistrato onorario, con una pronuncia equitativa, aveva accolto le domande di Pisani e riconosciuto, oltre spese, 100 euro di risarcimento per lesione del diritto alla tranquillità esistenziale dell'appassionato di calcio, innervosito dai ripetuti promo di una rivista sportiva, condannando in solido Mediaset e Rti. (...)Per lui si trattava di pubblicità occulta, per la società di produzione televisiva di autopromozione lecita di un prodotto editoriale collaterale. Anche le Sezioni unite della Cassazione (alle quali si è arrivati, afferma Pisani, per volontà di Mediaset) hanno ravvisato l'illiceità dei promo mascherati, qualificati «messaggi pubblicitari in contrasto con la normativa vigente» (legge 249/97). (www.ilmessaggero.it)

festival della letteratura resistente

Chi nasce oggi, 5 settembre 2008, oltre allo scudetto della Roma del 1983 e ad altri eventi storici (mia cugina in costume l’estate scorsa) si è perso l’apertura del festival della letteratura resistente, celebrata ieri a Mantova ma che continuerà in Maremma, a Pitigliano (Gr) e dintorni il fine settimana. Tutti voi vivi siete quindi ancora in tempo per uscire dall’autostrada dalle parti di Orvieto, affrontare un paio di sensi unici, perdervi e ritrovarvi a saziarli tutti e cinque, i sensi. Vi è toccato nascere nel millennio di Andreotti e della Carrà, vivere tra le Multipla e lo tsunami, se capiterete da quelle parti da domani a domenica ne sarà valsa la pena. Marcello Baraghini, quello dei libretti a mille lire, ha invitato Alessio Lega e Rocco, Ettore Bianciardi, Elena Guerini, Alice Banfi e compagnia bellissima. Chi sono? O lo scoprite da soli o tanto valeva nascere la settimana prossima.

giovedì 4 settembre 2008

Just before I went crazy...

Cari amici che mi avete sostenuto e scritto messaggi di solidarietà mentre mi affannavo sul lavoro, senza un attimo di sosta in tutta l'estate, vi annuncio che da stasera sono ufficialmente (quasi) in ferie ...per qualche giorno!

Niente di che, ma spero di rilassarmi un paio di giorni al mare, pattinare, fare qualche nuotata e pensare a voi con qualche post sfizioso!

Vi dedico questa canzone e ora vengo a gironzolare fra i vostri blog.

DC

Partito Scemocratico

- Allora, Walterino, facciamo come al solito: tu stai fuori e li tieni buoni, io entro e piglio tutto, capito?
- sì, zio.

mercoledì 3 settembre 2008

stronzery

LUXURY - Style of lifeMagazine Bimestrale del Made in Italy Inglese - Italiano - Russo - Cinese Luxury, rivista del Made in Italy, si occupa di attualità, tendenze, mode, turismo, arte, personaggi di spicco, economia, cibo e altro ancora, rivolgendosi a un target di lettori selezionato che vuole conoscere e approfondire i temi del saper vivere con eleganza ed esclusività. Lettori che desiderano assaporare piaceri intelligenti con una buona dose di gusto e trasgressione.

lunedì 1 settembre 2008

Il sorriso più bello

Oggi pomeriggio camminando in centro ho visto una cosa allucinante. C’era una donna, giovane, forse indiana, incinta. Stava accucciata a terra, con un bicchierino di plastica per l’elemosina. Mi è parso allucinante che nessuno si fermasse a chiedere come stava, se aveva bisogno di qualcosa. Non so se il fatto che fosse incinta mi ha fatto sembrare la cosa più grave. Un treno di pensieri si è affollato nella testa, superando veloce la gente affaccendata, scantonando quella spensierata che leccava il gelato. Nessuno si ferma. Nessuno la guarda. Nessuno la vuole vedere. Chissà come si sente? Cosa pensa? Qual è la sua storia? Farà a finta? Sarà una preda della tratta dei mendicanti? Ho messo qualche spicciolo nel bicchiere. Poi le ho chiesto se aveva bisogno di qualcosa. Teneva lo sguardo basso – era quasi ritrosa. Aveva il viso molto dolce, occhi grandi e scuri. Un vestito leggero avvolgeva il pancione. Ho pensato che forse non mi capiva, ho cercato di usare parole semplici e di non essere invasiva o inopportuna. Mi sentivo impotente e dentro di me qualcosa urlava, che bisognava chiamare qualcuno per salvare quella donna. E la vita dentro di lei. Ma chi? Chi cavolo si chiama, in quella circostanza? E poi, sono certa che le farei un favore? Che ne so io, della sua vita, dei ricatti e dei padroni, delle trafile assistenziali e delle multe dei vigili ai mendicanti? Le ho chiesto se aveva fame. O sete. Mi ha risposto sottovoce, ‘Come vuoi tu. Se vuoi.’ E io, ‘hai fame? cosa ti porto? Hai sete? Vuoi qualcosa di dolce, o di salato?domande sciocche, lo so, ma volevo portarle qualcosa che le andasse davvero. ‘Se vuoi. Quello che vuoi tu’. Aspettami qui – le ho detto. Che scema! mica se ne stava andando! Le ho portato dell’acqua, della focaccia e dei biscotti. Un po’ dolce e un po’ salato. Mi sono girata, dopo un po’, e ho visto che mangiava di gusto la focaccia. Quando sono ripassata, non c’era più.
Poi, in piazza Duomo, l’ho vista, in piedi fra i turisti, col suo bicchierino delle monete. L’ho salutata con la mano, ci siamo sorrise.
Mi ha fatto un sorriso splendido. Non ve lo so descrivere.

forse dell'ordine

ROMA - Anche i vigili urbani, come gli arbitri, possono sbagliare ed essere tratti in inganno dall'errata percezione «di corpi-oggetti in movimento». In assenza della moviola, la parola di un agente che fa una multa per «passaggio con semaforo rosso», può essere messa in discussione fino ad annullare il verbale davanti al giudice di pace, prima ancora di arrivare alla querela per falso. Questo quando ci sono i testimoni che dimostrano un'errata valutazione dei fatti «non trattandosi di una realtà statica ma di un corpo-oggetto in movimento» suscettibile di diverse ricostruzioni. Lo ha stabilito la Cassazione nella sentenza n.21816.
(1 settembre 2008 - http://www.corriere.it/)

auguri al coso che vi sta davanti

1 settembre 1981: L'IBM lancia sul mercato il primo Personal Computer: il 5150 (www.wikipedia.it)