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domenica 31 maggio 2009
sabato 30 maggio 2009
partito in via di estinzione
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venerdì 29 maggio 2009
auguri
dal vostro inviato alla "Parolaccia"
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giovedì 28 maggio 2009
nuovo servizio: consulenze scommesse
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martedì 26 maggio 2009
suocere, in campana!
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lunedì 25 maggio 2009
"altro": il partito che non si può dire
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domenica 24 maggio 2009
magari!
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'Tutti sanno che dopo il 7 giugno Rutelli fara' un nuovo partito, Enrico Letta andra' con Casini e molti degli attuali esponenti democratici si sposteranno a sinistra'
(Berlusconi, 23 Maggio 2009)
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Maldini: la classe è un'altra cosa
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Dunque Paolo Maldini si ritira. Anche se il Maldini faccia d'angelo che sradicava la palla al Real Madrid, che segnava di testa e crossava col piede che gli pareva ha smesso almeno da una decade. Continuando a vincere certo, ma tra un infortunio, un sei in pagella e una sostituzione. Eppure di Maldini hanno fatto un mito. Effetto del club in cui ha sempre giocato e dell'età. In effetti vedere questo quarantenne in campo di fronte a Balottelli e ricordarlo lanciato da Liedholm a rincorrere Platini sa di anacronistico, di film a colori su una pellicola in bianco e nero. Quelli della sua generazione - Vialli, Ferrara, Ancellotti, Mancini - fanno l'allenatore da un pezzo.
Ma anche ora che il suo numero 3 rossonero verrà ritirato in suo onore, ora che è suo il record di presenze in nazionale una domanda vorremmo porcela: prodezze a parte che ha fatto mai Maldini per essere celebrato? Se ne conosce un'opinione, al di fuori di quella sulla "compattezza dello spogliatoio" o sulla "stagione impegnativa" o sull'avversario di tutto rispetto"?
Platini era un fuoriclasse anche per il suo scetticismo verso l'esasperazione del calcio. Si ritirò, a trent'anni, dopo la strage dell'Heisel. Oggi, a capo dell'UEFA si batte perchè anche i paesi e le squadre minori possono affacciarsi sui grandi palcoscenici. Da domani a parte aggiustarsi il ciuffo, Maldini che farà?
sabato 23 maggio 2009
conbloganze
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MADRID «La blogger più vecchia del mondo» è morta in Spagna all’età di 97 anni. Era stata la stessa Maria Amelia Lopez a definirsi così con orgoglio. La nonnetta internauta, scrive la Bbc, aveva iniziato a postare i suoi pensieri su un blog due anni fa dalla sua casa sul mare in Gallizia. I suoi pensieri su affari internazionali, politica spagnola e sulla vecchiaia ben presto la trasformarono in una celebrità mondiale con gente che la contattava da qualsiasi paese. E quando le forze incominciarono ad abbandonarla, Maria Amelia non si perse d’animo e utilizzò il video per continuare a dire la sua. La nonna conobbe la realtà dei blog quando un suo nipote gliene aprì uno (amis95.blogspot.com) per il suo 95esimo compleanno. «Quando sono su Internet, mi dimentico delle mie malattie. Questa distrazione mi fa bene, mi fa comunicare con la gente, sveglia il cervello e ti dà grande forza», aveva scritto in febbraio Maria Amelia in uno dei suoi ultimi messaggi. I suoi post sono un misto di opinioni, nostalgia e humor. Ai giovani raccontava del suo passato e del periodo franchista. Ma non mancavano i riferimenti al mondo attuale, dal separatismo basco alle ambizioni nucleari iraniane. Il suo blog le fece vincere prestigiosi premi destinati ai media da tutto il mondo e le assicurò perfino un incontro con il premier spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero. Tre mesi prima della sua morte fu introdotta al social network Facebook dove aprì un gruppo chiamato «Anziani in azione».
(La Stampa)
venerdì 22 maggio 2009
invece licenziare Mentana non è servito
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TREVISO - Temevano di dover licenziare. Per questo si sono uccisi. Sotto il treno, con una corda al collo o un colpo di pistola al cuore: hanno voluto cancellare l'incubo che non sopportavano più. In tre, da ottobre a oggi, tra Treviso e Padova, piccoli imprenditori, artigiani o manager. Dinanzi alll'imperativo di dover cacciare i loro dipendenti travolti dalla crisi economica, hanno preferito scomparire piuttosto che affrontare quello che ai loro occhi era un vero e proprio disonore, un tradimento della fiducia che le maestranze gli avevano concesso. L'ultima vittima nel Veneto, è un dirigente d'azienda di 43 anni di Villorba, in provincia di Treviso. Stamane si è gettato sotto un treno in viaggio sulla linea Venezia-Bassano del Grappa, a Castello di Godego. A giorni avrebbe dovuto convocare i sindacati per annunciare la cassa integrazione. Non ha lasciato scritti per spiegare il suo gesto il manager, ma chi lo conosce bene non ha dubbi: lo ha ucciso lo stress di queste settimane, le trattative infinite con i rappresentanti sindacali, l'angoscia che la crisi avrebbe annullato l'azienda in cui lavorava.
(www.repubblica)
giovedì 21 maggio 2009
mercoledì 20 maggio 2009
martedì 19 maggio 2009
domenica 17 maggio 2009
sabato 16 maggio 2009
Ambientiamoci - In Puglia economia all’idrogeno?
Poco più di un anno fa compariva sulle pagine di molti giornali e blog la notizia che la Puglia in un futuro prossimo avrà distributori di idrogeno e/o idrometano per alimentare autoveicoli ecologici. Qualche settimana fa il sito www.rinnovabili.it ha definito la Puglia “regina del vento”, visto il primato nella produzione di energia elettrica dal vento (946 megawatt installati nel 2008, dati Terna). Le notizie non sembrano slegate, nell’ottica di “Economia all’idrogeno”, il libro di J. Rifkin che sembra avere ispirato il progetto idrogeno della regione Puglia e che la mette all’avanguardia mondiale.
L’evoluzione dei combustibili usati dalla nostra civiltà ha come meta l’idrogeno. All’inizio ci fu la legna, poi venne il carbone, il petrolio, il metano e, in futuro, l’idrogeno. Il cambiamento di combustibile è stato sempre verso una “de-carbonizzazione”, cioè una riduzione del rapporto carbonio-idrogeno, e quindi una riduzione relativa nei fumi della CO2 rispetto all’H2O, a parità di energia liberata nella combustione.
Avere un combustibile con 100% di idrogeno però non è semplice, perché non è presente puro in natura, ma sempre allo stato combinato. E la separazione degli atomi di idrogeno costa energia. Quindi l’idrogeno puro è un combustibile artificiale, un vettore energetico, non è una fonte di energia primaria. Questo concetto purtroppo sembra essere poco conosciuto. Molti addirittura pensano che in futuro si potrà usare l’acqua come combustibile, mentre l’acqua è soltanto il prodotto della combustione dell’H2. L’acqua può essere anche la materia prima per fornire idrogeno attraverso l’elettrolisi (separazione di O2 e H2 dall’acqua), una reazione chimica che consuma energia prodotta altrove con i metodi convenzionali (che generano anche CO2). Oppure si può produrre idrogeno dal metano mediante il processo denominato “steam reforming”. Anche in questo caso però si produce CO2 dal carbonio contenuto nel metano. Come si esce allora da questo rompicapo? Per produrre H2 senza avere CO2 come sottoprodotto, bisognerà ricorrere all’uso di energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile, mediante turbine eoliche e pannelli fotovoltaici, per esempio. Allo stato attuale, quindi, i sistemi esistono, ma sono costosi. La Puglia però ha buone possibilità di sfruttamento di queste fonti, essendo una regione ventosa e molto soleggiata.
L’avvento dell’economia all’idrogeno richiede la soluzione di un altro problema oltre a quello della produzione, e cioè quello della distribuzione del combustibile. Un altro bel rompicapo, perché la rete distributiva cresce se vi sono consumatori (auto) di idrogeno, e le auto si vendono se la rete distributiva è sufficientemente diffusa. Per uscire da questo circolo vizioso si pensa ad una fase di transizione in cui circolano veicoli che usano una miscela di idrometano (30% H2 e 70% metano), in modo da poter rifornirsi anche presso i distributori di metano. Secondo Rifkin il rischio è che questa fase transitoria duri molto.
Comunque in Puglia sembra che qualcosa si muove.
Ecco alcuni link sull’argomento trattato:
http://www.peacelink.it/ecologia/a/25730.html
http://www.rinnovabili.it/pugliala-prima-rete-di-distributori-a-idrogeno-500654
http://www.rinnovabili.it/lidrogeno-che-attraversa-la-puglia-702331
http://www.rinnovabili.it/la-puglia-regina-dei-venti-702392
http://www.ecoblog.it/post/8050/la-puglia-al-primo-posto-nella-produzione-di-energia-eolica
http://www.ambientenergia.info/01/05/2009/6866/2/fotovoltaico_gse_pubblica_dati_2008_puglia_si_conferma_leader.html
di Michelangelo Ciani,
Ingegnere Meccanico,
Docente di Discipline Meccaniche presso Istituti di Istruzione Superiore
venerdì 15 maggio 2009
i tramonti di maggio
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I tramonti di maggio infilano luce dove non ti aspetti.
Giorni fa attraversando un ponte ci siamo imbattuti in una poesia. Ermetica, visto che aveva la serratura. In disparte dai grappoli che tintinnavano nomi, date e cuoricini c'era un lucchetto che lucicava sull'abisso; sopra c'era scritto: LA MIA SOLITUDINE & IO.
Una dichiarazione d'amore e una sentenza, senza possibilità di tradimenti nè grazia. Un ergastolo di verità.
Siamo restati come tra l'accarezzare quell'epigrafe e il dimenticarla prima possibile. Ci siamo quindi avviati a fatica, sfilando, guardando da un altra parte, come davanti ai mendicanti, come davanti agli innamorati. Ma innamorati di chi?
Dopotutto, anche il fiume andava oltre.
giovedì 14 maggio 2009
trentino: amore per la natura
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TRENTO - È accusato di maltrattamento di animali un uomo residente a Spiazzo accusato di aver importato cuccioli di razza labrador. Animali che poi un bolzanino avrebbe sottoposto «a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche». Un giro di parole con cui il pm bolzanino Guido Rispoli intende indicare l'utilizzo di quegli animali per film del genere zoo-pornografico, cioè con donne che hanno rapporti sessuali con cani.
mercoledì 13 maggio 2009
dacci un taglio, Di Pietro!
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Negli ultimi giorni Di Pietro si è reso protagonista di un clamoroso dietrofront. Dopo aver contribuito a raccogliere le firme per
il referendum elettorale, ha spiegato che voterà no. Un'altra prova delle nuove ambizioni dell'ex pm: al piccolo Idv la gazzarra referendaria poteva far comodo, al Di Pietro che strizza l'occhio a sinistra e che ha mire espansioniste, no. È una iattura. Lui, ospite l'altra sera della tribuna politica di Red tv, ha spiegato così la giravolta: «Non considero un errore aver raccolto le firme, credo nello strumento referendario, ma è come uno che si costruisce un coltello per tagliare il pane e poi scopre che ci può uccidere qualcuno. A quel punto io il coltello lo butto, preferisco non mangiare che uccidere le persone». Un giornalista lo ha interrotto: sta dicendo che il referendum è un caso di eterogenesi dei fini? «Non so se è la stessa cosa, ma con la storia del coltello si capisce meglio». Non c'è dubbio.
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(da il riformista)
martedì 12 maggio 2009
orgoglio (e fascino) trentino
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lunedì 11 maggio 2009
Amor são passos perdidos
Cosa posso aggiungere?
domenica 10 maggio 2009
tubo cacodico
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sabato 9 maggio 2009
venerdì 8 maggio 2009
requiem per don baget bozzo, il biascicatore
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08/05/1983: nostalgia di Niels
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Certe cose è meglio chiarirle prima. Le ipocondrie, le fobie, le passioni, ad esempio. Chi legge sappia dunque che tifammo Zeman e Galeone. Perchè ci piace l'estro: intelligenza e fantasia. La geometria ma non la euclidea; né trapattoniana, quindi.
Maradona avremmo preferito ammirarlo negli schemi di Cruiff, non in quelli di Bigon, insomma.
Ora pare che, dopo la Juve, anche la Roma sia sul punto di cambiare. Presidente, giocatori e allenatore. A partire da Spalletti appunto, l'allenatore che le ha dato quello che tre stagioni di fila è stato giudicato uno dei sistemi migliori d'Europa. Che però guarda caso si è inceppato insieme a Totti, il giocatore cui mezza Italia dava del bullo. Per dovercisi poi aggrappare, tutta intera, quando si è trattato di vincere i campionati del mondo.
Chi scegliere al posto di Spalletti? Si parla di papabili ma a tutto tranne che a un trono somiglia la panchina della Roma. Che prima di Spalletti macinò in poche giornate Del Neri, il padre di quel miracolo chiamato Chievo. Si dice che Ranieri è romano, Ancellotti bravo, Giampaolo e Allegri eredi di Galeone. Però anche scommesse, incognite, promesse.
Forse è troppo per una squadra che con la fine di un ciclo di incognite dovrà schierarne una decina ogni domenica, in campo.
E allora perchè non Hiddink? L'allenatore capace di allenare la Corea e il Chelsea?
Per resistere alle pressioni di un ambiente come Roma ci vuole un prudentissimo incosciente, ci vuole un altro Liedholm. Oggi, ventisei anni fa, la Roma vinceva lo scudetto.
giovedì 7 maggio 2009
mercoledì 6 maggio 2009
bastard sons of Italia
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I trentini sono schivi, saggi e con i piedi per terra. Sanno benissimo che al di là dei fuochi di artificio berlusconiani, c’è una realtà che ogni giorno diventa più dura e difficile. Ragionano con la loro testa e capiscono che le cortine fumogene non riusciranno a nascondere gli effetti concreti sull’economia reale delle previsioni europee a meno di quattro, 4 per cento di Pil, e a più 113 per cento di debito pubblico. E che se non ci si da da fare, almeno localmente, con una buona amministrazione, si rischia grosso. Nel 1915-18 facemmo una guerra per l’annessione di Trento all’Italia. Che si può fare oggi perché l’Italia tutta sia annessa a Trento?
(Camilleri, da http://www.unita.it/)
le parole per dirlo
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"Per quanto mi riguarda nutro una certa gratitudine per la signora Lario. Come, in genere mi capita di nutrirla nei confronti di chi mi dà qualche elemento in più per capire il Paese in cui vivo. Grazie a lei e alle reazioni che ha suscitato ho capito che vivo in un Paese che è tornato indietro, non solo nell’economia e nei rapporti sociali. È arretrato culturalmente, ha fatto un salto precedente agli anni 70, ha cancellato nella coscienza anche se non ancora sulla carta le conquiste civili, i nuovi rapporti fra uomo e donna che si era cercato faticosamente di costruire, una relazione fra comportamento pubblico e vita privata sempre difficoltosa e mai risolta ma che cercava una coerenza. Ha scritto Maria Laura Rodotà sul Corriere che in questa vicenda c’è la sconfitta di tutte le donne. Ha ragione. Ma c’è anche la sconfitta degli uomini, regrediti tragicamente a maschi."
(R.Armeni - www.ilriformista.it)
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martedì 5 maggio 2009
sono amico del padre
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''Io frequenterei, come ha detto la signora, delle diciassettenni. E' una cosa che non posso sopportare. Io - spiega sulla sua presenza alla festa di Casoria - sono amico del padre: punto e basta. Lo giuro. Non c'è nulla di strano, pensare che ho fatto persino le foto con tutti i presenti, i camerieri, i cuochi. Le pubblicherà Chi sul prossimo numero..."
(S. Berlusconi, Da http://www.tg4.com/)
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lunedì 4 maggio 2009
domenica 3 maggio 2009
Trento senza fili (spinati)
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Forse non ci sarà bisogno di ballottaggio.
Ti sembra niente il sole?
BuOnA dOmEnIcA a tUtTi!
Blogger di zona, allargo l'invito di
http://forsenonstotroppobene.blogspot.com/
Se vi va di trovarci per un aperitivo
oggi al C.S.O. Bruno x 4 chiacchiere davanti ad un buon bicchiere di vino,
appuntamento alle ore 19.00
ciao, DC
sabato 2 maggio 2009
Dottore, ho un cerchione alla testa…
(1° maggio in ospedale)
Febbre, raffreddore e ascesso. Anestesia, tachicardia e spossatezza generale. L’ultima settimana di aprile mi ha messo a dura prova. E maggio l’ho iniziato al pronto soccorso.
Ok, sono ipocondriaca, ma passato l’ascesso e il raffreddore, stamattina il dolore che pensavo fosse uno strappo mi tagliava il respiro ed era sempre più forte.
Da un giro veloce su Wikipedia per vedere i sintomi dell’appendicite deduco che sto per morire, quindi arraffo una valigia e mi fiondo dai miei, in cerca di qualcuno che mi accompagni all’ospedale. Guido piano ma forte e ovviamente a casa trovo solo la nonna 90enne, la badante e mia mamma, tutte senza patente.
Mamma DC comunque mi accompagna al pronto soccorso, solidale, e sta lì con me a sdrammatizzare. Presto mi mandano in accettazione: una dottora carina mi chiede, mi ascolta ed esclude che sia giunta la mia ora. Azzarda l’ipotesi di un problema al fegato e mi manda in sala d’attesa.
A parte il televisore sempre acceso e molesto, le ore passano lievi. Sarà che c’è il sole o mancano ormai gli incidenti sciistici, ma la situazione è molto tranquilla. Alle 13.30 finalmente vedo il dottore. Mi chiede, mi palpa, mi fa perfino il solletico, ma non trova nulla di grave. Anzi, va proprio tutto bene, «ma per sicurezza facciamo una flebina di antidolorifico e le analisi del sangue.»
Erudizioni cutanee
Della flebina, come dire? ne farei anche a meno. E se mi viene uno choc anafilattico? O comunque una allergia grave? E se collasso? Dopo una settimana sfibrante, non so mica se le trovo, le energie per resistere ancora se qualcosa va male.
Exit doctor, e ritorna l’infermiera dell’accettazione. Patetica, più per me stessa che per lei, le chiedo come mai mi fanno la flebo invece di darmi un antidolorifico per bocca. Mi risponde che non c’è tempo di attendere l’effetto per ore. «Senta, - le chiedo - posso farle una domanda? – mi spiega che cos’è uno choc anafilattico?» – e lei tutta contenta, mi racconta delle api e delle allergie fatali. Garrula come fosse un gioco conclude che dall’occlusione di tutte le vie respiratorie si può arrivare a un effetto mortale. Rilancio. «Come mai fa questo lavoro?» Dice che la medicina è bellissima. Si pente di non esser diventata dottore.
Rivelo, - ma lei lo ha già capito – che sono ipocondriaca e parlo per distrarmi mentre l’ago mi buca la vena. Trattengo il fiato in attesa dello choc….
Visto che lo choc non arriva chiedo all’infermiera se per caso non sia, la sua, una scelta “catartica”, ovvero se stare in mezzo a malati e moribondi in qualche modo non esorcizzi le paure della morte e del dolore? Ride, sorride, dice che non sa. Ha scelto questo mestiere da giovane. Sarà…. La flebo sgocciola mentre annodo l’ansia fra le dita.
Ghiandole surreali
Sola su un lettino, ingoio le mie paure. Temo perfino di rilassarmi. Allora aguzzo l’occhio e guardo intorno. Davanti a me una signora intubata (mi chiedo come reagirò, a 70 anni, in quelle condizioni). L’anziano con la flebo accanto a me mi chiede “se sono quella che canta?”. No, ma vorrei tanto, grazie. Anzi, guardi - mi verrebbe da dirgli - lo sa che appena ho tempo faccio un corso di dizione? sì, di quelli per attori, per non usurare le corde vocali, perché sa, con l’insegnamento mi si stancano molto e ho paura di diventare muta.
Sì. Muta. No, non ridete. Ehi, ho detto che non c’è niente da ridere!
La settimana scorsa ho comprato le caramelle omeopatiche Chorus, quelle per i cantanti. E poi mi hanno detto che Pavarotti faceva gargarismi con l’aceto balsamico. Non escludo di provarci.
Alle 14.50 ottengo di passare sulla sedia a rotelle, barattandola col lettino quando termina la flebo e devo attendere il dottore. Un barelliere burbero scherza con una inserviente. «Mi son enfet [io sono infetto] - g’ho la febre suina [ho la febbre suina]” – le dice malizioso; lei risponde a tono. Le battute sfilano tra barelle, fiale di sangue, polacchi intubati, e DC che scrive, scrive….
Forse una giornata in ospedale, tra l’umanità del personale e l’efficienza mi hanno ridato un po’ di fiducia e tolto un po’ di timore. Lo so che quei signori lì non mi leggeranno mai, ma li volevo ringraziare.
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PS: i miei esami del sangue sono ok e la flebo ha fatto effetto.
venerdì 1 maggio 2009
beati loro
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