mercoledì 30 settembre 2009

il senso nè la ratio della Mia attività

Quella che segue, tratta dal Corriere della sera, è la risposta recapitata ad un cittadino che chiedeva ragione della posizione di alcuni cassonetti, dal consigliere comunale, a lato in effigie, Patrizio Bianconi, che nell'occasione conferma e orgogliosamente dimostra di essere del Pdl.

L'ultima frase - e la foto - meritava una segnalazione.

IL CITTADINO - «Caro Patrizio, scusa se ti disturbo, ma in via Tacito l´Ama ha piazzato dei cassonetti in modo assolutamente sconcio, senza nessuna logica, seguendo probabilmente delle pressioni di qualche raccomandato. Mi fai sapere se esiste una normativa comunale in merito ed eventualmente come agire per far ripristinare un regolare ordine?» Marcello Mancini

IL CONSIGLIERE COMUNALE - «Egr. Dott. Mancini, nella sua e-mail Lei mi segnala una problematica personale che esula dalle mie competenze. Sarebbe svilente se un On. si dovesse occupare di cassonetti - o monnezza, come dicono a Roma - tanto più se gli stessi si trovano dinanzi ad un´attività imprenditoriale di un privato. Con profondo rammarico noto (...) che lei non comprende il senso, né la ratio della Mia attività politica! Cercherò di essere chiaro. Lei, alle elezioni che mi hanno visto trionfatore non mi ha votato - anzi più volte nel corso degli anni ha manifestato antipatia nei confronti di Berlusconi (...)E allora nasce spontanea una domanda: perché si rivolge alla mia persona? Io per quale motivo dovrei adoperarmi per lei? Forse mi reputa un idiota che si fa sfruttare da chiunque? Oppure, cosa ancora più offensiva, il suo servetto? Io lavoro solamente per chi mi vota in quanto faccio politica, non il missionario (...).Sarebbe svilente e umiliante per la mia persona, la mia competenza e la mia professionalità consentire a chiunque di chiedermi favori che, come nel caso di specie, esulano dalle mie competenze. Pertanto: 1) O si impegna formalmente - stipulando un patto di sangue con il sottoscritto - a votare nel 2013 il sottoscritto on. Patrizio Bianconi al Comune di Roma ed il dir. Andrea Zaerisi al municipio XIX; 2) O, se lei non è intenzionato, non si rivolga alla mia persona. Desidero infine segnalarle che per avvalersi della mia professionalità deve preventivamente fornirmi: nome, cognome, indirizzo di residenza affinché io possa schedarla nella mia rubrica individuando la sezione elettorale dove lei vota al fine di controllare se esprimerà o meno la preferenza nei miei riguardi. E poi: il suo telefono di casa, il cellulare e l´e-mail al fine di poterla rintracciare quando ci servirà il voto suo e della sua famiglia. Se non se la sente di instaurare con il sottoscritto tale tipologia di patto la invito a rivolgersi alle persone che lei vota (...) Io non mi faccio prendere per il culo da nessuno!». On. Patrizio Bianconi

il romario del Salento

Da qualche anno in qua anche in fatto di calcio ci surclassano. Le squadre inglesi arrivano regolarmente in finale di Champions league, che l'anno scorso è stata vinta dal Barcellona. Il Real Madrid ha comprato i giocatori più forti del pianeta. La Francia è in ascesa. La discussione su quale sia il campionato più bello del mondo non pare riguardarci più. Eppure in Gran Bretagna il Chelsea ha impiegato sei partite per smettere di vincere. In Spagna l'intero campionato pare una formalità: di questo passo tra Barcellona e Real Madrid chi vincerà si deciderà per la differenza reti. Anche in Francia le solite squdre stanno già prendendo il largo. In Italia invece al primo posto c'è la Sampdoria, l'anno scorso ferma metà classifica. Dove invece si trova il Milan, l'anno scorso terzo. Posizione ora occupata dall'Inter dietro la Juve che però ultimamente zoppica: pareggia col Bologna, col Genoa. La Fiorentina invece stenta ma resiste. Per una Roma al tramonto c'è un Udinese che sta subito dietro il gruppo di testa. Non ci si annoia, insomma. Contro allenatori come Allegri la tiritera che "non ci sono più partite facili" pare quasi vera. Non sarà il campionato più bello del mondo ma chi vi stuzzica di più: Lampard, Raoul o Miccoli?

martedì 29 settembre 2009

pd= perso dibrutto

«Ci hanno visto, a noi del secondo governo Prodi, come un gruppo di sfaccendati che passava da un vernissage a una festa. E perché? Perchè ci hanno fotografati».
(Corrado Guzzanti)

buon natale

domenica 27 settembre 2009

Turpiloquio benedetto (XVI**)

Apologia delle cattive maniere
Notavo, qualche giorno fa, che la gente spesso si permette di fare osservazioni e apprezzamenti non richiesti. Generalmente antipatici. E sempre dando per scontato di poterlo fare. Cioè: si sente autorizzata a soppesare la nostra fisicità, terremotare la nostra sfera capillare, aggrapparsi al giro-fianchi, contare il numero di lenti e sigarette.
Cose come «ma lo sai che ti trovo ingrassato/a?» o «volevo dirti che hai un bel corpo» oppure «ti è venuta una bella pelata, eh!» Zanzare fastidiose; nojoso promemoria di cose che - spesso - già ci danno fastidio da sole. Punti deboli, sì, forse. Ma che riguardano comunque solo noi. Ma di solito, con disagio, si nicchia. Ma perché?? Perché le gente si permette queste invasioni malsane? E soprattutto, perché non rispondiamo per le rime? Dove sta scritto che bisogna nicchiare, abbozzare, fare i simpatici, sorbirsi degli skiantapalle olimpionici? Rimandiamo al mittente. A muso duro. Del tipo «Saranno cazzi miei, brutto nano. Già che ci siamo, son contento di vederti perché ho sentito in giro che soffri di eiaculazione precoce, e volevo proprio chiederti se è vero?»
Oppure «senti, potresti mica dirmi l’alfabeto in sette lingue? Però da lontano, che ti puzza il fiato». O ancora «Mi hanno detto che ci hai messo sette anni a prendere la licenza elementare. Come mai? Vuoi parlarne? Immagino sia un grosso trauma ancora oggi….» Vogliamo insegnare ai nostri bambini a randellare i rompipalle, per favore? Le signorotte per bene e gli zii molesti. Le nonnette di paese e i conoscenti inopportuni? Consiglio una risposta viscerale – tipo «piccolo inutile spruzzetto di sperma, non credi sarebbe stato meglio se ti avessero ingoiato? Come? Non sai coniugare il condizionale? Dillo pure con i verbi all’infinito se ti è più comodo». Quando questa risposta arriverà a me, saprò di aver cambiato il mondo.
Nel frattempo, il primo che si azzarda a dirmi che fumare fa male lo faccio nero.
Distanti rutilanti scomposti e scorretti ossequi DC
** Non ho resistito!

prova solo a baciarla e desert storm al confronto ti sembrerà un soffio sulla tua calvizie

venerdì 25 settembre 2009

Baasta

e fu cosi`che Bondi smise di strisciare

dalla lettera di un ex ufficiale dell'aeronautica militare

"esiste in Italia un giornale che abbia il coraggio di dedicar alle vittime afgane innocenti ogni giorno sei brevi necrologie, tante quanti erano i nostri parà caduti? Sarebbe necessario e doveroso specchiarsi in quei volti, imparar a fare i conti con chi è morto anche per colpa del nostro silenzio e della nostra acquiescenza; con quelli della cui uccisione siamo stati complici, e lo abbiamo fatto a cuor leggero perché erano “lontani”, perché erano “diversi”, perché non hanno nessuno che li difenda e ne rivendichi la memoria e il rispetto. Dovremmo meditare sulle loro sembianze e sulla loro vite spezzate, noialtri che non riusciamo a opporci abbastanza efficacemente alle canaglie nostrane, ai mascalzoni che con arroganza ci vanno ripetendo che invadere un paese altrui e bombardare degli inermi da duemila metri è un normalissimo – e perfino “eroico” - atto di guerra per quanto la guerra non sia dichiarata, mentre difendere la propria terra con le armi di cui dispone un popolo che non ha né aerei, né elicotteri, né missili aria terra, né mezzi corazzati, è un atto “infame” e “vile”." (www.ilmanifesto.it)

giovedì 24 settembre 2009

Busacca for president

C'è gente che crede che Guevara fosse cubano. Altri convinti che Marx fosse russo. Il fatto è che a volte lo spirito di una nazione lo interpreta meglio uno straniero. Voi pensate a un francese e vi viene in mente Napoleone, nato in Corsica, e quando la corsica, francese lo era appena diventata.
Sarà per questo che nè Garibaldi nè Leonardo da Vinci: chi ci rappresenta meglio, come italani, è uno svizzero. Il nostro genio, la nostra sregolatezza, il nostro essere poeti, santi ed evasori ha trovato un emblema in un fratello d'oltralpe: il signor Busacca.
Cognome perfetto per un personaggio del Corriere dei Piccoli, arbitro e quindi cornuto, svizzero e quindi noioso, un bel giorno, come un personaggio di Pirandello (vds "il treno ha fischiato"), ha mandato a quel paese tutto lo stadio, con un monumentale dito medio indirizzato verso le tribune. E fin lì il signor Busacca, arbitro internazionale, c'era parso un Brunetta qualsiasi. Uno di quei lord anglosassoni che nelle foto di gruppo dei vertici fanno le corna. Ma quando ieri tutto le tv del mondo lo hanno mostrato orinare a centrocampo abbiamo capito che è lui che meglio di tutti ci rappresenta, lui che con la sua effigie deve riempire il bianco vacuo della nostra bandiera.
Basta primarie, basta galateo costituzionale,basta col dare l'esempio: questa è la partita delle libertà.
Busacca for president.

mercoledì 23 settembre 2009

nuocere a del noce

Nel 2003 Fabrizio Del Noce spaccò il naso a Staffelli con il microfono che gli aveva strappato di mano. Staffelli era entrato in un ristorante per chiedergli di commentare, in qualità di direttore di Rai Uno, la dichiarazione di Paolo Bonolis sulla presenza di "un regime in Rai''. In un altro Paese un direttore di una televisione pubblica che aggredisce un giornalista per una domanda sarebbe stato cacciato a calci nel culo. Fabrizio rimase al suo posto. Dopo sei anni è arrivata la condanna. OTTOCENTOEURO per lesioni. Ora sappiamo quanto vale il naso di un giornalista. E anche quanto vale la libertà di informazione
nella foto Del Noce studia da premier

a vivere in Italia capita spesso di sentirsi nel posto sbagliato

23/09: serata evento: “Il sopravissuto”.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Il Gruppo Naturalistico Le Tracce, in collaborazione con il gruppo fotografico El Pavejon e il organizza una serata evento: “Il sopravissuto”. Due anni di campo di concentramento a Dachau raccontati dal protagonista della vicenda Enrico Vanzini. Con Luca Trevisan (conduttore radiofonico), l’amichevole partecipazione del gruppo musicale Barbapedana (con musiche Klezmer e Gipsy), scenografia ed immagini a cura di Piera Biliato e Vittorino Mason.
Enrico Vanzini, classe 1922, nativo di Fagnano in provincia di Varese e oggi residente a Santa Croce Bigolina. Sopravvissuto alla terribile esperienza dell'inferno di DACHAU. Viene arruolato nel '40 e spedito in Africa, ad Alessandria lo devono operare di appendicite mentre i commilitoni partono per la Russia, ristabilitosi fu mandato in Grecia. Nel '43 viene firmato l'armistizio con gli alleati, i tedeschi diventano nemici, fu fatto prigioniero e portato in Germania su un carro bestiame, viene destinato ad una fabbrica metalmeccanica, che un giorno viene centrata da una bomba, cerca la fuga, viene fatto poi prigioniero dalle SS e trasferito a 22 anni, a DACHAU, dove conosce tutte le nefandezze, violenze e paure di un campo di Stenninio e dove per 2 settimane viene costretto anche a gettare nei forni persone a volte ancora vive. Soltanto da un po' di anni, rotto un silenzio che aveva tenuto in grembo per oltre 60 anni si è messo a raccontare cos'era il campo di concentramento di DACHAU e come ne è uscito vivo.
Il ricavato sarà devoluto per un progetto contro le mine antiuomo in Afghanistan.
Mercoledì 23 settembre 2009 ore 20.45 presso il CENTRO DON ERNESTO BORDIGNON Via Bassano, 16 - Castelfranco Veneto ENTRATA CON OFFERTA CARTACEA

martedì 22 settembre 2009

3monti

Nella versione più umana.

lunedì 21 settembre 2009

una bella notizia

Un giornale che nasce è sempre una bella notizia. (ho detto UN giornale, non IL giornale). E noi ce la godiamo. Ogni giorno diritti vengono calpestati, essere umani e panorami avvelanti, cancellati. E domani tutto questo non finirà. Ma ci sarà una voce in più a spiegarcelo. E se le cose si sanno, cambiarle è più facile. "Conoscere per deliberare", è uno degli slogan di radio radicale. Potrebbe diventarlo di ogni organo di informazione quindi anche del FATTO, il quotidiano di Padellaro, Travaglio e altre firme illustri che esce per la prima volta domani. Ci sono le firme, ci sono, ci pare, le idee. Come quella di non farsi dettare l'agenda da nessuno: si parlerà, hanno anticipato, non per forza dell'avvenimento del giorno: perchè ci saranno inchieste. Non siamo fanatici di Travaglio. Chiedere il rispetto delle regole non aiuta a cambiare il gioco. Ma leggendo l'articolo in cui Feltri se la prendeva con Boffo, seppe cogliere, unico a quanto ci consta, tra le righe un avvertimento a qualcun altro. E dopo pochi giorni fu il turno di Fini.

il ministro dei funerali

quando non La Russa la sbadiglia.

sabato 19 settembre 2009

W zapatero

Fino ad un anno fa non si parlava che di Spagna. Libera sul versante dei diritti civili, rampante su quello economico. Zapatero annunciava il sorpasso sull'Italia, prevedeva quello sull'Inghilterra. Ora di Spagna non si parla più. Forse perchè l'inflazione è il doppio che da noi. Eppure proprio adesso Zapatero sta dimostrando di non essere solo il paladino del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Ora che va in tv per annunciare, con coraggio, che aumenterà le tasse. Ma anche ora che estende i sussidi ai disoccupati, che aumenta le pensioni di due punti percentuali oltre l'inflazione programmata. E soprattutto ora che con una legge per la libertà di stampa scalfisce gli interessi del Pais il solo grande giornale che non lo osteggiava. Probabilmente Zapatero perderà le elezioni, quindi. Ma a che sarebbe servito vincerle se avesse avuto il programma del PD?

venerdì 18 settembre 2009

giochi

Foto DC

AMBIENTIAMOCI – IL FENOMENO DELL’ECO-MIGRAZIONE

Sembra ormai impossibile parlare di ambiente senza far riferimento ai cambiamenti climatici che stanno avvenendo ad un ritmo ed ad un’intensità maggiore rispetto a quanto inizialmente previsto. Nel nuovo studio In search of shelter (In cerca di riparo) elaborato dall’Università delle Nazioni Unite, dall’organizzazione Care e dalla Columbia University di New York viene messo in luce un nuovo fenomeno globale dovuto al surriscaldamento globale: quello dell’emigrazione ambientale. Secondo questo rapporto, infatti, l’aumento anche di un solo metro del livello degli oceani potrebbe causare il trasferimento di ben 24 milioni di persone lungo le coste delle aree più a rischio come le sponde del Gange o dell’Irrawaddy; l’aumento della desertificazione ridurrà la disponibilità di acqua e terre coltivabili e da pascolo come nella regione settentrionale del Kenya popolata dall’etnia turkana dove da qualche tempo una grave siccità colpisce la regione a cadenza triennale. Globalmente, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) stima che i migranti ambientali saranno circa 200 milioni entro il 2050, anche se le fonti più pessimistiche parlano addirittura di 700 milioni di esseri umani coinvolti. Inevitabile sarà il moltiplicarsi di conflitti che potrebbero finire per confondersi con le lotte di religione. Secondo alcuni esperti, infatti, i cambiamenti climatici avrebbero già provocato l’inasprimento della guerra nel Darfur favorendo l’infiltrazione di jihadisti nel Sud della Somalia. Come gestire questo nuovo fenomeno? L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) difficilmente potrà occuparsi anche degli “eco migranti” visto l’enorme numero di persone di cui già difficilmente si occupa. Per questo alcune forme di cambiamento climatico, come l’innalzamento degli oceani e lo scioglimento dei ghiacciai, richiedono principalmente interventi governativi su larga scala. Ad esempio, il governo vietnamita sta attuando una migrazione interna forzata di quelle popolazioni che vivono in aree minacciate dallo straripamento di corsi d’acqua e soggette a tempeste violente. Il Primo Ministro etiopico, invece, ha previsto che alcune zone del continente africano diventeranno presto inabitabili ed alla Conferenza di Copenhagen chiederà un risarcimento danni per aiuti elargiti pari a 40 miliardi di dollari. Dunque la portata e le previsioni future portano gli Stati coinvolti e non ad assumere un ruolo da protagonista. Ma l’esperienza insegna che i risultati possono essere raggiunti e i rischi ridotti al minimo solo se anche le popolazioni direttamente minacciate verranno coinvolte ed informate su comportamenti e stili di vita da tenere al fine di coordinare al meglio le risposte che verranno intraprese. Per concludere riporto la frase conclusiva del rapporto In search of shelter: “Namely, that the scope and scale of challenges we face may be unprecedented; but we meet them already having many of the resources—including knowledge, skills and relationships—needed to protect the dignity and basic rights of persons threatened by displacement from environmental change”. di e con Blog Internazionalewww.bloginternazionale.com

giovedì 17 settembre 2009

Dalla Provincia incarico alla Pastorale

Dal quotidiano “L’Adige” del 08 settembre 2009 . - Dalla Provincia incarico alla Pastorale. – “Costerà 80 mila euro organizzare i viaggi e l'ospitalità dei religiosi trentini presenti in Africa e che vorranno partecipare all'evento «Sulle rotte del mondo. Il Trentino incontra i suoi missionari in Africa», in programma a Trento dal prossimo 28 settembre al 3 ottobre. La spesa, che sarà coperta dalla Provincia autonoma di Trento, è preventivata dall'Opera diocesana per la pastorale missionaria di Trento che, per quella cifra, ha offerto la propria disponibilità ad organizzare i viaggi e l'ospitalità dei numerosi missionari provenienti dall'Africa. La Provincia, con una determinazione della dirigente dell'Incarico speciale per l'organizzazione dei grandi eventi, ha così affidato l'incarico a trattativa privata alla stessa Opera per la pastorale missionaria «in quanto unico soggetto che possiede la gestione organizzativa dei propri missionari». L'iniziativa è stata fortemente voluta dall'assessore provinciale alla solidarietà internazionale Lia Beltrami Giovanazzi” La determina in questione è la nr. 16 di data 03 settembre 2009 nella quale si spiegano ( con molta approssimazione) le motivazioni di questa scelta. L’articolo del quotidiano “l’Adige “ non ha bisogno di ulteriori commenti….. ma si sa, noi lo pubblichiamo perché siamo rossi e come noto mangiamo bambini a colazione e preti a cena!

mercoledì 16 settembre 2009

Improntitudine

Argentario, settembre09 - FotoDC
Mi lascia una tristezza profonda, questa estate che se ne va all’improvviso. Come un amante appena conosciuto e già scomparso. Senza parole, impaziente.
Gioiello di piume e tramonti. E di ombre. Sabbie spuntano dalla borsa che mi ostino a non svuotare. Ma, sfrontata, la pioggia mi cade addosso.
E io non sono pronta. E io non trovo, in me, un raggio di sole.
Dal cuscino rispuntano i tristi pensieri. Forse lo dovrei cambiare. Ma incapace, ammutolisco e mi rintano in una sciarpa azzurra, poi riaccendo il motore. Il tergicristalli pettina il pensiero, governatore sulla pelle abbronzata. Che vorrei sfoggiare ma devo nascondere con calze colorate e maglioncini.
Penelope fedele, riprende il passo la rete che il web mi ha insegnato a filare. Mi attendeva, insidiosa e snervante nel suo silenzio osceno.
Io spero, a dicembre, di tornarmene al mare. Nel mentre, confondo nelle ciocche stinte la paura. E ingoio l’assenza di spiegazioni.
DC

tv o wc?

lunedì 14 settembre 2009

la secessione di Jacopo Fo

Articolo 1 - La Libera Repubblica di Alcatraz e' una nazione fondata sulla poesia. Essa nasce dal rifiuto della banalita', dalla ricerca e il desiderio di fantasia e generosita' e nel diritto alla felicita'. Articolo 2 - La Libera Repubblica di Alcatraz promuove la crescita spirituale dei suoi cittadini. Riconosce il valore mistico e terapeutico del comico, del gioco, della convivialita', del bello e del rispetto della parola data. Articolo 3 – Ripudiamo la violenza in ogni sua possibile forma, fisica, verbale o psicologica. Articolo 7 – Riconosciamo il legittimo anelare di tutte le creature alla vita e alla felicita', siano esse creature umane, animali o invertebrate (anche le formiche hanno i loro diritti). Articolo 13 - All'interno dei territori della Repubblica sono legalizzati tutti i matrimoni, anche interspecie (per noi puoi sposarti anche un tavolo se lo ami veramente). Articolo 14 - Nella Libera Repubblica di Alcatraz la sfiga e' un reato punibile con massaggi in acqua calda e sedute di comicoterapia. Articolo 22 – Tutti i cittadini hanno diritto alla sepoltura grauita delle loro ceneri all’interno dei Sacri Confini della Patria. Diventare cittadini della Repubblica conviene! Quando muori risparmi circa 3000 euro di sepolcro e hai anche diritto a un funerale clown. Per saperne di piu': http://www.jacopofo.com/festa-secessione-italia-libera-repubblica-alcatraz

scusa Silvio, ti ho sputato?

I capi di stato esteri cercano di non farsi vedere con Berlusconi. Un recente documento congiunto delle forze più rappresentate in Afganistan lo escludeva, nonostante il numero di italiani schierati. La popolarità del premier negli ultimi mesi è calata solo di un punto percentuale eppure la sua figura è debole e, soprattutto, indebolisce chi gli sta intorno. Perciò pare che Fini ci riprovi, come un paio di anni fa, a emanciparsi. Non pare che possa sfrattare il padrone di casa, piuttosto fondarne un'altra. Anche Rutelli sta con le valigie in mano e la chiesa forse si appresta a regolare il traffico. Con un pò di fantasia si possono immaginare le elezioni politiche insieme alle regionali, in una specie di chi vince prende tutto. Farebbero comodo a Berlusconi, per ricavarne una nuova, opportuna, leggittimazione e alla Lega, in ascesa. Ma fuori da quella che fu la casa della libertà e sempre più somiglia a un fortino le altre forze farebbero in tempo ad organizzarsi? Quando Casini dice che una maggioranza in parlamento contro la Lega c'è già fa capire che qualcosa si muove da tempo. Dopo le primarie forse tutto prenderà velocità, come in un flipper. Nel frattempo lavora sottotraccia, scavandosi la fossa, la sinistra.

domenica 13 settembre 2009

tanto io col freddo mi diverto lo stesso!

il trucco c'è ma si vede

Ieri tradizionale esposizione di vacche al foro boario nazionale con manifesta incapacità di sommare le raccomandazioni e gli ammiccamenti.

domenica 6 settembre 2009

i bronzi di cipiace

Ogni anno si festeggia la festa della Liberazione. Ogni anno che passa i partigiani reduci rendono meglio lo stato della loro conquista. Perchè come la peste di Camus il virus resta nell'aria, solo che la febbre suina è nascosta e inafferrabile, mentre la faccia di Gasparri te la ritrovi dappertutto. Proprio Gasparri, posto davanti all'eventualità di una sentenza negativa della corte costituzionale del lodo Alfano ha dichiarato che comunque “un cavillo lo troviamo”. Dove cavillo significa un modo per aggirare l'organo che legge la nostra costituzione. E cos'è la costituzione? Il libretto di istruzioni che quei vecchietti col tricolore al collo, quando erano giovani e forti, ci hanno lasciato. Quella che dice che l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Ora Gasparri ama sicuramente – anche troppo - l'Italia, forse non è monarchico e se glielo suggerisce Fini puoddarsi si dichiari anche democratico, ma col lavoro, l'onorevole Gasparri, che c'entra? Nulla. E lo capiremo presto, quando, presente in tutte le piazze al posto di Garibaldi, gli scultori lo ritrarranno bronzeo, riposatissimo, a cavallo di un cavillo.

cippaLippi

Preferite la nazionale o la squadra di club? Lippi se l'è presa perchè la sua partita con la Georgia non se l'è filata nessuno, ma in effetti meno inni si sentono in giro meglio è. Non dimentichiamo che i campioni del mondo festeggiarono con le croci celtiche. Meglio i club, allora? Mica tanto. Una volta ogni squadra significava qualcosa: l'Ajax passava per essere ebreo, il REal Madrid l'esaltazione di Franco, in ITalia il Milan era di sinistra, pensa un pò. Ma oggi che gusto c'è a tifare per gli interessi di questo o quel miliardario? Non resta che una soluzione: un campionato del mondo tra nazionali sì, ma mischiate, per sorteggio. Vorremo vedere Usa e Cuba tifare per la stessa selezione, magari contro Israeliani e Palestinesi sotto la stessa bandiera, nello stesso girone della squadra delle due Coree. E l'Italia? no, con lo STato del VAticano no: quelli sono già la stessa cosa.

sabato 5 settembre 2009

(lo so a cosa state pensando, provincialotti che non siete altro!)

"Sono 67 le persone che si sono suicidate o sono morte per lo shock dopo aver appreso la notizia della morte di Y S Rajasekhara Reddy, primo ministro dell'Andra Pradesh, in un incidente in elicottero nella giornata di ieri.Il figlio del primo ministro ha lanciato un appello chiedendo alla popolazione di smettere di suicidarsi" (www.peacereporter.net)

venerdì 4 settembre 2009

telemorroidi

sintonizzati anche tu su Telemorroidi: il canale, quello vero.

giovedì 3 settembre 2009

martedì 1 settembre 2009

Una giornata di ordinaria sociopatia

Industrial hardcore -
Foto DC & ADolzan. Il resto della galleria qui e qui
I do get bored in this flat field

Basta. A livello. Sulla soglia del trabocco. Vorrei spellare dal suo torpore questa città, tomba dell’energia e del divertimento. Obitorio dell’euforia, del piacere, della goduria. E della reazione. Orto di invidie, pettegolezzi e cattiverie piccolo-borghesi (ma aspiranti miliardarie). Fighe di legno e uomini senza spina dorsale mi attraversano il passo all’ombra del duomo. La noja serale affoga nei frappé alla crema.

Nulla di personale. Pomeriggi in cerca di occasioni e mattine per uffici, passo da una cerbero del tribunale stretta in spalle da Mohamed Alì e uno stipendio non sufficiente a ripagarla dello sforzo di dire buon giorno, a farmacisti pudibondi arricchiti dei nuovi vaccini. Secche commesse altezzose si alternano a donnette dalle occhiaie ripiegate sui nuovi pannolini lavabili. Impiegati schizzinosi, laureati disoccupati e presuntuosi. Studenti inebetiti e comunque privi di curiosità si avventano sulla frittura di cosce - Sboccati strilloni post-moderni vendono corsi di giornalismo partecipativo. Puttana, l'educazione inutile si prostituisce, lacero l'orgoglio, sfondata l'onestà intellettuale.

Me, myself & I

Una vespa accaldata entra nella stanza mentre la doccia scorre senza risciacquarmi le idee. Evito la folla. La mischia di sinistra mi disturba – più aliena di un corteo della lega. L’autoscatto mi rimanda inesorabile una figura anni ’80. Fuori tempo, fuori territorio, fuori genere e specie. Mi appassiono al Guardian, imparando dalle inglesi come indossare il cerchiello ma sogno grandi pianure africane echeggianti degli zoccoli di rinoceronti, donne bufalo e canti popolari che non capirò mai.

Intanto, ogni giorno, qualcuno si spara. Ogni notte un disoccupato decide che è ora di puntare il grilletto. Contro di sé, contro la moglie, contro il figlio, il padre, la madre. Ammalato al punto da non sapere più che il grilletto va altrove – al cuore di chi ha soffocato la tua dignità e le tue speranze. Buono solo a riempire i rotocalchi dell'estate.

Io, sono in buona compagnia. Sola tra i resti di case abbandonate e polvere elettrificata rifuggo le menti storpie. Saluto il coniglio sotto il melo. Immobile, fisso le anatre che si baciano in volo, sul fiume.

Anelo un silenzio preverbale.

Bauhaus - In the Flat Field

Lo riconoscete? eccolo qui

Era il buon vecchio Alex De Large di Arancia meccanica/ A Clockwork Orange. nella vita si chiama Malcolm McDowell

aMaCa D 7MbRe